Italia
Anno dopo anno continuano a crescere le frodi alimentari
Sono allarmanti i rapporti provenienti dai Nas e dall’Icq. L’unica risposta è un aumento dei controlli e particolare attenzione ai prodotti certificati
20 settembre 2008 | T N
Nel corso del 2007 lâIspettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icq) ha eseguito circa 39.500 ispezioni sottoponendo a controllo oltre 29.500 operatori, per circa il 13% dei quali sono state evidenziate irregolarità .
Complessivamente sono stati controllati circa 92.000 prodotti e analizzati 11.000 campioni; di cui il 9% risultati irregolari. Inoltre, lâIspettorato ha elevato circa 4.700 contestazioni amministrative, eseguendo 733 sequestri per un valore economico di circa 22,7 milioni di euro e inoltrando 478 notizie di reato allâAutorità Giudiziaria competente.
Preziosa anche lâattività di controllo svolta sui prodotti certificati.
Sui vini a denominazione dâorigine sono state eseguite oltre 7.000 ispezioni, sottoponendo a controllo oltre 6.000 operatori; oltre il 60% di tale attività è stata rivolta ai VQPRD. Complessivamente sono stati controllati oltre 12.000 prodotti e analizzati oltre 1.500 campioni, di cui il 7% risultati irregolari.
Percentuale simile (6%) i campioni irregolari relativi a prodotti Dop e Igp, in questo caso sono state 3100 le ispezioni su 2700 operatori.
Intensa anche lâattività per quanto riguarda i prodotti da agricoltura biologica con 1700 ispezioni. In questo settore sono stati complessivamente controllati 2.000 prodotti e analizzati circa 400 campioni, dei quali il 6% risultati irregolari.
Settori a confronto
Se guardiamo al mondo vitivinicolo possiamo notare una grande varietà di illeciti riscontrati. Si va da irregolare etichettatura e presentazione di vini, sia comuni che di qualità registrata alla mancata corrispondenza tra giacenza fisica e contabile di vini detenuti in cantina; irregolare tenuta dei registri di cantina fino a irregolarità nella documentazione accompagnatoria dei prodotti vitivinicoli e nella compilazione delle dichiarazioni vitivinicole. Più gravi sono state la contraffazione di vini a Igt con comuni vini da tavola per un valore commerciale di circa 3 milioni di euro, con sequestro di oltre 3.500 hl di falso vino a Igt; la falsificazione documentale per giustificare la commercializzazione di 14.000 hl di vino dichiarato a Igt, ma costituito da comune vino da tavola,
per un valore commerciale di un milione di euro; la sofisticazione di 1.670 hl di vini ancora in fermentazione, illecitamente ottenuti attraverso lâaggiunta al mosto di zucchero di barbabietola, acqua e acidi minerali.
In profondità nel settore oleicolo dove lâIcq ha operato ben 7515 ispezioni riscontrando il 10% di operatori irregolari. Molte le contestazioni amministrative (566), in minor numero, per fortuna, le notizie di reato (96). Molti i sequestri (225) per un valore di quasi 9 milioni e mezzo di euro.
Tra le azioni di particolare rilievo la scoperta di 1700 tonnellate di olio illecitamente venduto come prodotto italiano, ma anche le solite miscelazioni di oli di semi e dâoliva dichiarati extra vergini di oliva e confezionati da ditte risultate inesistenti, con conseguente inoltro di 32 notizie di reato a carico di 70 soggetti ed esecuzione di 31 sequestri penali. Eâ stato inoltre chiuso uno stabilimento di stoccaggio e confezionamento di olio di oliva per mancanza dei prescritti requisiti igienico-sanitari con sequestro di 550 quintali di prodotto in giacenza, in parte già confezionato e pronto per la commercializzazione.
Tra gli illeciti più diffusi: oli dichiarati extravergini risultati di qualità merceologica inferiore; olio extravergine di oliva offerto alla ristorazione in contenitori non etichettati; tracce di prodotti fitosanitari rilevate in oli extravergini di oliva dichiarati da agricoltura biologica.
Nel complesso potremmo dire niente di nuovo sotto il sole se non fosse per il costante aumento dei sequestri.
Secondo dati dei Nas, il Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri, le infrazioni relative a prodotti alimentari sono cresciute del 15%. Gravi le contestazioni e i reati: cibi contraffatti e prodotti con ingredienti avariati, di bassa qualità o surrogati; alimenti ogm commercializzati illegalmente e derrate che, invece di finire alla mensa di maiali e mucche, perché destinate appunto all'alimentazione animale, arrivano direttamente nelle cucine.
E chi "avvelena i cittadini con prodotti contraffatti - ha affermato il Comandante dei Nas Saverio Cotticelli - è un vero criminale". In Italia, ha spiegato, "sono previste sanzioni penali e amministrative ma il problema è che i contraffattori possono reiterare il reato all'estero. Per questo stiamo studiando misure interdittive a livello europeo, per impedire che chi compie questi reati possa reiterarli aprendo magari aziende con altro nome all'estero".
Il problema è che per i consumatori é il più delle volte difficile accorgersi del fatto che un prodotto è contraffatto. Ma almeno due campanelli d'allarme cui prestare attenzione, afferma Cotticelli, ci sono: "I prezzi troppo bassi e le etichette poco chiare. Due condizioni dinanzi alle quali diffidare subito mentre, se si hanno sospetti concreti che un alimento sia contraffatto - è l'invito - segnalarlo subito i Carabinieri che interverranno tempestivamente, anche al domicilio del cittadino".
I controlli ci sono e anchâessi stanno incrementando di pari passo con le nostre importazioni di derrate alimentari dallâestero ma si sta insinuando un clima di sfiducia che sta coinvolgendo anche le nostre migliori produzioni, prese di mira come sono dai falsari e dai contraffattori.
Eâ quindi da capire se certe spettacolarizzazioni di sequestri, se certe trionfanti conferenze stampa siano più utili o dannose al nostro agroalimentare, già perché le solite, note frasi fatte del tipo âil sistema funzionaâ, âle nostre produzioni sono fondamentalmente saneâ non hanno una grande presa sullâopinione pubblica e rischiano unicamente di peggiorare lâumore collettivo.