Italia

Geologia e vino, viticoltura e territorio. Se ne è discusso a Acqui Terme

Il Premio BeviAcqui International è stato l’occasione per due seminari, il primo su temi di legislazione vitivinicola, il secondo sul terroir

06 settembre 2008 | T N

L’Enoteca Regionale Acqui Terme e Vino e la Città di Acqui Terme ha assegnato all’Associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe il Premio BeviAcqui International.
La cerimonia del Premio rappresenta il momento culminante di un’iniziativa che ogni anno è dedicata all’informazione professionale degli operatori del settore vitivinicolo e alla valorizzazione dei prodotti e del territorio locale.

Nella giornata di venerdì 22 agosto, infatti, ottimo riscontro ha ottenuto l’incontro di aggiornamento legislativo vitivinicolo in collaborazione con l’Associazione Enologici Enotecnici Italiani - sezione Piemonte - che ha visto relatore Angelo Di Giacomo, funzionario dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, che ha presentato le novità riferite in particolare al periodo vendemmiale.

Con l’Università degli Studi di Genova e il patrocinio dell’Ordine dei Geologi del Piemonte, il convegno “Geologia dei Territori del Vino” ha avviato una collaborazione importante con l’Enoteca Regionale che favorirà la presentazione di tesi di laurea che avranno per argomento proprio il tema del convegno.
“La vite – ha voluto sottolineare il Prof. Novello, Università di Torino - è sempre stata un elemento caratterizzante il paesaggio italiano e dei più tradizionali Paesi viticoli europei. Fa parte del territorio, del suo paesaggio, della sua storia e della sua cultura. La sua coltura, oltre ad apportare benefici economici, rappresenta un elemento di tutela del territorio, soprattutto in zone montane e collinari, ove la presenza del viticoltore è garanzia di protezione dalle erosioni e dai conseguenti effetti nefasti a valle.”
Durante il convegno è inoltre stato posto l’accento su quanto le particolarità geopedologiche dei suoli piemontesi influenzino la qualità dei vini.
Nel caso del Moscato bianco, vitigno utilizzato per la produzione della DOCG Asti e delle DOC Loazzolo, Piemonte Moscato e Piemonte Moscato Passito, le caratteristiche geomorfologiche dei suoli (esposizione, altimetria, pendenza) influenzano sia le fasi fenologiche che i parametri qualitativi delle uve, tra cui, di elevata importanza, i composti terpenici responsabili dell’aroma moscato. Nell’ambito della variabilità genetica della cultivar, differenze aromatiche sono rilevabili anche tra cloni diversi.
Per quanto riguarda il Brachetto, vitigno utilizzato per la produzione della DOCG Brachetto d’Acqui, e delle DOC Piemonte Brachetto, Piemonte Brachetto novello frizzante, l’influenza del territorio sulla qualità dei vini non ha ricevuto la stessa attenzione riservata al Moscato b. Importanti studi sono stati condotti sulle caratteristiche aromatiche delle varie tipologie di Brachetti, che hanno portato a distinguere e caratterizzare vitigni diversi, chiarendo quindi casi di sinonimie e omonimie.
Un’idea su quanto l’opera dell’uomo ha potuto sui terreni coltivati a vigna ce l’ha offerta il Prof Terranova, Università di Genova
In alcune aree liguri le coltri detritiche sono state sistemate, fin dal 1100, in terrazze sostenute da muri a secco coltivate a vigneti e a uliveti; i muri dei terrazzamenti , nell’arco di quasi un millennio, hanno raggiunto uno sviluppo di non meno di 6000 km, calcolati su un’area di circa 2000 ha complessivamente terrazzati. Circa la distribuzione dei vigneti si è osservato che essi compaiono su terrazze costruite sul Macigno, sull’Unità di Canetolo, sull’Unità di monte Veri, non sulle serpentiniti e sui gabbri dell’Unità del Bracco, mentre compaiono sulle argille a palombini, a loro associate, e inoltre sugli Scisti Zonati e non sulle soprastanti Arenarie di M.Gottero. I vigneti coltivati sono il Bosco, l’Albarola e il Fermentino, da cui vengono prodotte duecento tonnellate di vino all’anno, rappresentato dal Bianco secco Cinque Terre DOC e dal famoso dolce Sciacchetrà delle Cinque Terre DOC.

La qualità dei prodotti è senz’altro il filo conduttore che lega le due parti della giornata creata per celebrare il Premio BeviAcqui International. La presidente dell’Enoteca Regionale, Michela Marenco, e l’Assessore Regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, nel consegnare il premio a Marco Bistarelli, presidente della Sezione Italiana dei Jeunes Restaurateurs d’Europe hanno evidenziato come l’Associazione si distingua per l’appartenenza ad un circuito internazionale di giovani ristoratori mossi da grande passione nel mettere al centro della loro attività la qualità delle materie prime, con la lettura attenta dei rispettivi territori che contribuisce a migliorare la conoscenza di prodotti locali e a valorizzare i vini italiani, con il raggiungimento di alti traguardi qualitativi e identificativi della cucina italiana.

Il Premio BeviAcqui International avrà come effetto immediato quello di contribuire alla conoscenza dei vini dell’Acquese, ed in particolare del Brachetto d’Acqui, sul territorio nazionale grazie alla volontà dei giovani ristoratori a promuovere l’Acqui docg come un unicum italiano espressa in più momenti della giornata dal suo presidente, Marco Bistarelli, favorevolmente colpito dalla città di Acqui Terme e dalla vivacità delle sue attività produttive e di promozione.