Italia

Acqua e grandine fanno danni per milioni di euro. La viticoltura del Nord in ginocchio

Negli ultimi giorni temporali, tempeste e acquazzoni eccezionali hanno provocato molti problemi in Lombardia, nella pregiata zona Franciacorta, e nel cuneese, patria del Barolo

19 luglio 2008 | T N

Se le condizioni meteo al Centro Sud sono stabili, sul bello secco, con temperature calde o miti, anche se4, in alcuni casi, con umidità relative piuttosto alte, è al Nord che la situazione, di giorno in giorno si fa sempre più critica.

Negli ultimi dieci giorni si sono susseguiti temporali e forti acquazzoni che hanno provocato ingenti danni.

In Lombardia, quest’anno, si produrranno sicuramente meno bollicine.
Nell’area della Franciacorta, a fronte di un calo produttivo già stimato intorno al 20%, va infatti aggiunto il danno provocato da una fortissima grandinata che ha colpito la zona nei giorni scorsi che, secondo recenti stime, abbatterà ulteriormente la produzione di un altro 30% almeno.
Fino ad oggi è quindi lecito attendersi che la vendemmia in Francicorta sarà la metà di quella dello scorso anno.

Nel cuneese e nell’alessandrino, le organizzazioni di categoria hanno già chiesto lo stato di calamià e c’è ben poco da stupirsi, vista la dimensione e l’intensità della grandinata che ha colpito Margarita e Morozzo, come altri Comuni. Qui il danno quantitativo non è ancora stato precisamente stimato, anche se il principale timore è sulla qualità complessiva delle uve che andranno a essere raccolte di qui a qualche settimana.
A Saluzzo non c’è stata grandine ma un acquazzone impressionante. Sono caduti infatti più di 100 millimetri d’acqua in un’ora, quanta ne cade di solito nell’intero mese di luglio. Campi allagati e danni rilevanti, si temono gravi attacchi di oidio e peronospora che, vista l’impraticabilità dei vigneti può avere ripercussioni drammatiche.

Si attende quindi una stagione difficile per la viticoltura del Nord, dove, finora, solo i veneti possono esultare per lo scampato pericolo.