Italia

Luca Zaia: "Mi sporcherò le scarpe di terra"

Arriverà la svolta tanto attesa? Ecco il ritratto del titolare del dicastero agricolo. Ha studi enologici a Conegliano e laurea in scienze della produzione animale a Udine. E' giovane, determinato, dal piglio deciso, ma ha tutte le carte in regola?

10 maggio 2008 | T N

L'agricoltura italiana ha bisogno di un ministro che sappia imprimere la giusta svolta al settore. Tutti chiedono una gestione alternativa a quelle che si sono avute finora, piuttosto lacunose e discutibili. Si chiede in particolare una maggiore vicinanza al mondo agricolo e non l'occasione - come sempre, per chi se ne occupa - di gestire i propri particolari e manifestare uno sguardo corto sulla realtà e sul mondo. Vedremo.

“Cammineremo insieme e ci sporcheremo le scarpe di terra per rivoltare e migliorare le politiche su questo straordinario patrimonio che ci è stato affidato”. E' con queste parole che il neo ministro alle Politiche agricole, Luca Zaia, ha esordito nel giorno del giorno del giuramento al Quirinale, rivolgendosi agli auguri rivoltigli dagli operatori del settore. L'importante data dell'8 maggio è stata anche l'occasione per precisare le linee guida del suo programma di governo, evidenziando la centralità del federalismo quale obiettivo strategico del suo mandato, un passaggio - ha detto - che si rivelerà utile anche per il Sud. L’agricoltura - ha ribadito - va posta con decisione nell'agenda delle priorità strategiche.


E' Luca Zaia, dunque, com'era già previsto da tempo, il neo Ministro delle Politiche agricole e forestali. E' un giovane ed è del Nord. E' nato nel 1971 a Conegliano Veneto, in provincia di Treviso. Madre casalinga e padre meccanico, ma con ascendenze rurali, come tanti nel Veneto. E' sposato dal 1998 e risiede a Bibano di Godega di Sant'Urbano, nel trevigiano. E' un uomo politico di punta, un enfant prodige che ha bruuciato le tappe, con tanto di consensi. Con l'agricoltura ci sa fare, e oltretutto l'ha pure studiata. Dapprima diplomandosi nel 1987 alla Scuola Enologica "Cerletti" di Conegliano Veneto, quindi laurenadosi nel 1993 in scienze della produzione animaleall'università di Udine. Ha lavorato, prima di darsi, seppure giovanissimo, alla politica, fino a ricoprire ruoli dirigenziali in alcune aziende private.



Per lui l'agricoltura non è nuova, dunque. Potrebbe essere la persona giusta tanto attesa. Vedremo. Non è un Ministero facile, troppa burocrazia, ma il fatto che sia un leghista lo può favorire. Da politico è stato ideatore dello Sportello Agricolo Informativo Provinciale; nonché promotore della costituzione del Consorzio di Tutela del Radicchio di Treviso e Castelfranco Veneto; ma è stato anche sostenitore di iniziative a favore dell'olivicoltura e della castanicoltura. Non solo, ha inoltre avviato iniziative per il lancio della Scuola Enologica di Conegliano ed è stato pure un fautore del Corso di laurea in Enologia, la prima in Italia.

Quanto ai trascorsi strettamente politici, in questi anni ha rivestito tra l'altro l'incarico di Presidente dell'Unione Regionale delle Province del Veneto.
Ma la carriera politica ha preso un forte lancio da subito, dapprima nelle vesti di consigliere comunale per la Liga Veneta, poi, nel 1998, assumendo l'incarico di presidente della provincia di Treviso, riconfermato con altrettanto successo di consensi nel 2002. Prima della nomia a ministro, ha ricoperto la carica di vicepresidente della Regione Veneto, di cui è stato tra l'altro assessore all'agricoltura.