Italia
Le caratteristiche dell'olio extravergine di oliva Dop Monte Etna

Il legame con il territorio è dovuto essenzialmente all’utilizzo delle cultivar autoctone, in primo luogo la cv. Nocellara Etnea, il cui olio extravergine di oliva presenta caratteristiche organolettiche irriproducibili in altri ambienti pedoclimatici
04 aprile 2025 | 13:00 | T N
"La DOP Monte Etna e le procedure per ottenere il marchio di certificazione sono ben definite dal disciplinare di produzione che ne valorizza il tratto identitario e la qualità come scelta consapevolmente apprezzata dai consumatori." È il commento di Giosuè Catania presidente del Consorzio di Tutela:
Varietà di olivo
La denominazione di origine protetta «Monte Etna» e' riservata all'olio extravergine di oliva ottenuto dalla varietà di olivo «Nocellara Etnea» presente negli oliveti in misura non inferiore al 65%. Per il rimanente 35% possono concorrere tutte le altre cultivar autoctone siciliane.
Caratteristiche al consumo
All'atto dell'immissione al consumo l'olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta «Monte Etna», deve rispondere alle seguenti caratteristiche: colore: dal giallo al verde secondo lo stato di maturazione delle olive. Acidità ( espressa in acido oleico): max 0,5 %- numero perossidi minore o uguale a 12\rm meq O2/kg;-Polifenoli totali > 120 ppm- Fruttato di oliva matura > 2 < 6 Fruttato di oliva verde > 2 < 6
sentori erbacei e/o pomodoro e/o carciofo > 2 < 5 amaro > 2 < 6 piccante > 2 < 6
Non è ammesso alcun tipo di difetto organolettico ( mediana dei difetti uguale a zero )
Legame con l’ambiente
Il legame con il territorio è dovuto essenzialmente all’utilizzo delle cultivar autoctone, in primo luogo la cv. Nocellara Etnea, il cui olio extravergine di oliva presenta caratteristiche organolettiche irriproducibili in altri ambienti pedoclimatici. La cultivar Nocellara Etnea è una componente importante del paesaggio agrario di gran parte del territorio delimitato della Dop “Monte Etna”. Le altre cv. minori, presenti nella zona delimitata, hanno trovato la loro giustificazione di esistenza sia in qualità di impollinatori della cv. principale e sia come elementi di diversificazione dell’offerta di prodotto in subordine alla Nocellara Etnea. Nel corso del tempo alcune cv. minori hanno subito trasformazioni fenotipiche tali da renderle uniche rispetto ai territori circostanti. Tutto ciò ha contribuito ad accrescere la biodiversità nell’area delimitata.
La zona geografica è caratterizzata da un substrato pedologico di natura vulcanica costituito da roccia eruttiva basaltica che nel corso dei secoli i processi di erosione e di lisciviazione, unitamente all’insediamento della flora spontanea e della fauna microbica, hanno trasformato gli orizzonti superficiali della roccia madre in terreno fertile che riflette nella sua totalità le peculiarità del substrato