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Ammodernamento frantoi in Calabria: graduatorie sbagliate e il rischio TAR incombe

La graduatoria provvisoria della Regione Calabria sul bando ammodernamento frantoi è già sub iudice. Esclusi progetti non in contrasto con le FAQ ministeriali e che possono contribuire al miglioramento dell’efficienza produttiva e al minor impatto ambientale
08 maggio 2024 | T N
La graduatoria provvisoria della Regione Calabria sul bando ammodernamento frantoi è stata emessa da dieci giorni e già ha scatenato la protesta di FOA Italia, con la prospettiva di molteplici ricorsi al TAR che bloccherebbero il bando, con la conseguenza di rischiare di perdere i fondi per la Regione.
La Regione Calabria, con un atto di trasparenza lodevole, ha infatti stilato la graduatoria provvisoria indicando anche, a fianco di ciascun progetto presentato la ragione dell’eventuale diniego.
Molti progetti riportano la stessa dicitura: “L'acquisto del decanter senza il separatore verticale è non ammissibile per come specificato al punto 3 della SCHEDA A – Tabella 1.”
In realtà, FOA Italia, in una PEC inviata alla Regione e al Ministero della sovranità alimentare, che Teatro Naturale ha potuto leggere, contesta l’interpretazione data dai funzionari regionali.
“Si evidenzia infatti, come espressamente previsto nel DM 149582/2022 (comm 2 art. 8) e nella scheda A tab. 1 del DM 53263 che l’elenco delle tipologie di investimento annoverate non è esaustivo.”
Quindi l’interpretazione della Calabria è eccessivamente restrittiva, frutto di una lettura poco organica del dettato normativo.
Nello specifico FOA Italia segnala che alcune tipologie di investimenti possono essere coerentemente finalizzate alla sostituzione dei soli decanter obsoleti senza richiedere la sostituzione dei separatori verticali già presenti e che non ne richiedono la sostituzione perché di recente sostituzione. (Scheda A tabella punto 3)
A riguardo, l’analisi dell’elenco temporaneo dei beneficiari della Regione Calabria pone in evidenzia che taluni investimenti non vengono ritenuti tra gli investimenti ammissibili e che al contrario porterebbero realmente a contribuire al miglioramento dell’efficienza produttiva e al minor impatto ambientale del comparto coerentemente con i principi del DNSH.
Sulla Regione Calabria pioveranno di sicuro una valanga di istanze di revisione, essendo stati bocciati due progetti su tre. Tali istanze di revisione, però, dovranno essere celermente valutate, con l’emissione della graduatoria definitiva prima della prossima campagna olearia, considerando che gli investimenti devono essere finalizzati dagli operatori nel giro di poche settimane, con gli ordini ai fornitori che dovranno consegnare e installare nel giro di pochi mesi i macchinari.
E’ altresì evidente che, nella malaugurata ipotesi di ricorsi al TAR, il rischio è che l’intero impianto caschi, impedendo ai beneficiari di ottemperare agli obblighi nei tempi previsti. Una sciagura per l’ammodernamento del settore oleicolo in Calabria.