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LA FILOSOFIA DEI VIGNAIOLI DELL’ALTO ADIGE? FARE VINO CON LE PROPRIE UVE E PROPORLO IN PIENA AUTONOMIA

In trasferta a Milano, l'associazione Freie Weinbauern Südtirol ha voluto ribadire la propria visione della realtà: distinguersi e rilanciare il valore della tipicità, andando oltre le mode e le tendenze di gusto

17 novembre 2007 | T N

Nelle prestigiose sale del Westin Palace Hotel di Milano, lo scorso lunedi 5 novembre 31 Vignaioli soci della Freie Weinbauern Südtirol hanno presentato i propri “Vini d’Autore”. Ben 134 i vini in degustazione suddivisi tra le varie tipologie.

Per la seconda volta (la prima presentazione a Milano nell’ottobre del 2004) l’Associazione si è presentata al pubblico milanese ritenendo importante promuovere la conoscenza della propria produzione vitivinicola tra gli appassionati e gli operatori del settore enogastronomico lombardo.
La peculiarità della manifestazione si deve alla partecipazione di vignaioli provenienti da tutte le aree di produzione altoatesine, circostanza che garantisce un’ineguagliabile ricchezza nella varietà e nella tipicità dei vini.

Proprio grazie alle piccole dimensioni delle aziende familiari, i vini dei Vignaioli presentano una particolare individualità che si valorizza in tutto il processo di lavorazione, dalla vigna alla bottiglia. Un’autenticità che si impone anche al di là delle mode e delle tendenze di gusto del mercato.

La degustazione è stata preceduta da una breve conferenza stampa durante la quale il Presidente dell’Associazione Josephus Mayr ha illustrato i motivi che spensero nel maggio del 1999 un gruppo di piccoli e piccolissimi, ma altrettanto agguerriti, produttori altoatesini a costituire la Freie Weinbauern Südtirol: una libera associazione che intende agire in piena autonomia per promuovere i prodotti dei propri associati e dare loro quella visibilità che, altrimenti, non riuscirebbero ad avere.



Molte superfici vitate, infatti, in Alto Adige sono inferiori ai 5 ettari: e sono così numerosissime le piccole aziende che producono vini di grande qualità, ma in volumi molto limitati, con le conseguenti difficoltà a farsi conoscere e ad affermarsi da sole in un mercato sempre più competitivo.

Attualmente l’Associazione conta 80 aziende agricole socie: cantine con estensioni molto diverse, da poco meno di un ettaro fino a 45 ettari [con una media di tre ettari vitati all’incirca per ogni vignaiolo] e comprende produttori di tutte le zone vitivivinicole del Sud Tirolo: dalla settentrionale Valle Isarco sino alla Bassa Atesina, passando per la zona di Bolzano, Merano, la Val Venosta e l’Oltradige.
Una realtà dunque trasversale, eterogenea nelle dimesioni, ma omogenea per qualità, passione ed amore per il proprio lavoro.

Lo spirito che anima i Vignaioli è perfettamente riassunto nel motto: “Fare vino con le proprie uve e proporlo in piena autonomia, per distinguersi e rilanciare la tipicità del vino Alto Adige Doc.”
Tutti i produttori soci, infatti, sono autentici contadini ed esperti cantinieri: vinificano in proprio anche piccoli quantitativi di uve provenienti da vigneti di proprietà, ottenendo risultati qualitativamente sempre più elevati e distinguendosi così anche per alcune produzioni di nicchia, di cui vanno molto fieri.

Infatti a loro va anche il merito di salvaguardare e preservare la coltivazione di rare varietà e vitigni autoctoni, nell’intento di preservare la cultura enologica tradizionale altoatesina.

Un gruppo appassionato e molto compatto, dunque, che desidera affermare con forza e determinazione la propria precisa identità e peculiarità enoica, di una zona che continua a dare solide prove della propria eccellenza.

Vendemmia 2007
Una buona annata dal punto di vista qualitativo si aspettano i soci dell’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige. Si può infatti ritenere che, nonostante l'anticipo vendemmiale di tre settimane per le uve bianche, e di due settimane per le uve rosse - dovuto soprattutto ad una ripresa vegetativa molto precoce seguita da una primavera molto calda - il decorso non particolarmente caldo di agosto abbia riequilibrato la situazione, permettendo alle viti una maturazione sostanzialmente equilibrata e completa. “Per chi ha saputo prepararsi al notevole anticipo della raccolta con le dovute misure nel vigneto, potrebbe essere una vendemmia molto interessante. E per alcune varietà, come il Santa Maddalena e il Cabernet, si prevede un’annata addirittura fantastica”, sostiene Peter Dipoli, vicepresidente dell’Associazione.

Anche Josephus Mayr, Presidente dell’Associazione, ritiene che l’annata si presenti molto buona: gradazioni zuccherine alte, acidità equilibrata e rese al di sopra delle ultime due annate. “Le basse temperature di fine agosto/inizio settembre hanno contribuito a salvare la sanità delle uve bianche “stressate” dalle precedenti piogge”, spiega Josephus Mayr e prevede l’annata 2007 “buona per i vini bianchi e ottima per quelli rossi”.

FWS valuta positivamente lo studio dell’IRE
Recentemente l’IRE della Camera di Commercio di Bolzano ha presentato gli interessanti risultati di un’indagine alquanto dettagliata sul vino altoatesino. L’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige, al pari delle altre due associazioni, ha effettuato un’analisi interna dei dati, giungendo a considerazioni lusinghiere.
Di grande soddisfazione è poter constatare che i Vignaioli dell’Alto Adige sono riusciti a commercializzare il 94% dei vini di propria produzione in bottiglie da 0,75 l, contro il 49% di tutta la produzione altoatesina. Un elemento di vantaggio è certamente il fatto che i Vignaioli vendano direttamente il 23% della propria produzione (contro l’8% di media registrato dalla produzione altoatesina), riuscendo a raggiungere un prezzo medio a bottiglia da 0,75 l di Euro 7,00 (prezzo al consumatore). Nell’insieme si riesce ad ottenere un ricavo medio aziendale di Euro 5,20 a bottiglia da 0,75 l IVA esclusa.

Il mercato principale è l’Alto Adige con una quota del 61%, seguito dall’Italia (20%), da Germania (9%), America (4%), Austria (2%), Svizzera (2%), ecc.
Per ricevere ulteriori informazioni: www.camcom.bz.it/ire


CHI SONO
L’associazione Vignaioli dell’Alto Adige è stata fondata l'11 maggio del 1999 a Bolzano da 12 vignaioli, diventando poi indipendente, con proprio ufficio e direttore, dal 2003.
Il numero degli associati: 80 aziende agricole con imbottigliamento in proprio
Associati in tutte le zone viticole dell’Alto Adige: Bolzano (19), Burgraviato/Merano (5), Val d’Isarco (11), Val d’Adige (2), Oltradige (18), Bassa Atesina (19), Val Venosta (6)

Tipo associazione: Rappresentanza aziende agricole che vinificano in proprio (masi vitivinicoli)

Filosofia: Curare la cultura del vino locale e promuovere l’immagine dello stesso.

Presidente: Josephus Mayr (Erbhof Unterganzner a Cardano/Bolzano, 2005 votato per 3 anni)

Superficie vitata vinificata: 280 ha (ca. 6 % dell’Alto Adige), da 0,5 a 50 ha per associato

Produzione: a 1.500.000 l vino/anno (ca. 4 % dell’Alto Adige), da 2.000 a 190.000 l/associato

Resa per ettaro: in media 5.400 l vino/ha, equivale 7.700 kg uve/ha

Bottiglie da 0,75 l imbottigliate: ca. 1.900.000 per anno (94 %), in media 24.000 per associato

Qualità di vino: 91 % V.Q.P.R.D. (D.O.C.), 7 % vino a I.G.T. e 1 % vino da tavola

Vini: St. Magdalener (19 %), Lagrein (11 %), Kalterersee / L.d. Caldaro (9 %), Blauburgunder / Pinot N. (7 %), Sauvignon (6 %), Weißburgunder / Pinot B. (5 %), GewürzTraminer (3 %), e.a.

Prezzi bottiglia 0,75 l vendita al dettaglio: in media 7 Euro (incl. IVA), da 3 a 45 Euro

Esportazione: quasi tutti gli associati nell’UE, ca. 30 nel mondo (USA, Giappone, ecc.)

Assistenza ordinaria degli associati: Circolari, consulenza e sostegno nelle disposizioni della legislazione vinicola (etichettatura, planimetria, registri, documenti di trasporto,…)

Assistenza periodica intensiva: durante la vendemmia tenuta dei registri di vinificazione. Dopo la vendemmia: Redigere della dichiarazione vitivinicola (AGEA Roma), Dichiarazione delle uve per superfici DOC e IGT (Camera di commercio Bolzano). Luglio/agosto: Redigere della dichiarazione di giacenza (AGEA Roma).

Assistenza enologica: da maggio 2002 attraverso un enologo della Sezione Enologia nel Centro per la Sperimentazione Agraria Laimburg

Rappresentanza Comitato Vitivinicolo Provinciale: un rappresentante dal 2006

Rappresentanza Promozione Vini Alto Adige: un rappresentante dal 2004

Collaborazione: Centro per la Sperimentazione Agraria Laimburg, Camera di commercio Bolzano / Ufficio Agricoltura, Ufficio provinciale frutti-viticoltura, Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi, Alto Adige Marketing, strada del vino, Dipl. Scuole Agricole (giornata viticola)

Promozione: Degustazione annuale “Vinea Tirolensis” in provincia, manifestazioni promozionali in Italia e nella Germania del Sud, lavoro PR, Collaborazione Mostra Vini di Bolzano e settimane altoatesine della strada del vino, sostegno nelle attività della Promozione Vini Alto Adige

Pubblicazioni: Internet-Intranet, 77 aziende: un itinerario (3° e nuova edizione 2007)

Formazione: Viaggi di studio in regioni viticole, Convegni, Giornata dei Vignaioli

Una breve storia
Lavorare e conservare i vini nella cantina all’interno delle tenute vinicole è da oltre 2000 anni il modo tradizionale di produrre il vino in Alto Adige, un’abitudine che fiorì soprattutto nel tardo Medioevo e in epoca asburgica. L’attività delle grandi famiglie di commercianti di vini, a partire dal XIX secolo, e delle cantine sociali dagli inizi del XX, indussero numerosi viticoltori ad abbandonare in questi due secoli la vinificazione e la vendita in proprio.
Restavano un’eccezione alcuni vignaioli della zona di Santa Maddalena, presso Bolzano, nonché ulteriori isolati produttori nell’Oltradige, nel Burgraviato e nella zona di Bressanone. Queste circa 30 aziende ricche di tradizione sono tutt’oggi quasi sempre di proprietà della medesima famiglia da generazioni e hanno superato come promotori indipendenti del proprio prodotto gli sconvolgimenti delle guerre mondiali e le congiunture difficili del mercato.

La svolta per la regione vitivinicola altoatesina avvenne appena sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso, con il crollo del mercato svizzero della Schiava e la rinascita della filosofia della produzione di qualità. Negli anni successivi si è iniziato ad imbottigliare in vetro da 0,75 lt. ed a commercializzare con etichette personalizzate un numero sempre crescente di vini; da allora sono stati soprattutto giovani vignaioli a riprendere sempre più spesso a vinificare e vendere in proprio i loro prodotti.

Con la crescente regolamentazione normativa a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, e la conseguente burocratizzazione, le piccole tenute che imbottigliavano in proprio cercarono strutture di sostegno e le trovarono nel Consorzio delle Cantine Sociali e nel Consorzio Viticoltori dell’Alto Adige (dal 2004 “Le Tenute dell’Alto Adige”). Negli anni Novanta erano ancora in molti tra gli attuali Vignaioli coloro che usufruivano dei servizi di quella Associazione, il cui Direttore Georg Stoffner (1994-2001) è stata figura determinante nell’elaborazione dell’idea di fondare nel 1998 l’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige. Finalmente potevano essere rappresentati gli interessi dei vignaioli indipendenti (allora circa 50) che non erano identificati da alcuna associazione propria.



Fonte: Studio Gloria Ceresa