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Sulla nutrizione l'Italia deve dettare la linea, come superpotenza della qualità

Sulla nutrizione l'Italia deve dettare la linea, come superpotenza della qualità

Una sana alimentazione fondata sulla dieta mediterranea italiana, con prodotti della nostra terra e un deciso no ai cibi sintetici, aiuta a migliorare lo stato di salute

24 febbraio 2023 | T N

“Nutrire è prevenire”. Così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha chiuso la prima Conferenza nazionale sulla nutrizione promossa dal ministero della Salute, che ha visto gli interventi del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, del viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli, e del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.

La Conferenza Nazionale, dal 21 al 23 febbraio, ha visto la partecipazione di tutti gli attori della nutrizione: istituzioni, società scientifiche, accademici, associazioni, filiera agroalimentare (produzione, trasformazione, distribuzione fino al cittadino consumatore).

Nel corso della tre giorni sono stati affrontati tutti i temi legati alla nutrizione dagli investimenti in nutrizione al miglioramento dei servizi ai cittadini, passando per la malnutrizione, il ruolo della ristorazione nel promuovere la salute, la riduzione degli sprechi alimentari e la sostenibilità ambientale fino alla prevenzione attraverso i diversi canali di comunicazione.

“Sono stati tre giorni di lavoro intenso – ha dichiarato il Ministro Schillaci – da cui sono emerse proposte che hanno portato a una sintesi da mettere in campo per rendere la nostra Nazione resiliente, i cittadini più consapevoli e informati, i sevizi di nutrizione clinica e preventiva maggiormente pronti a dare risposte adeguate superando disomogeneità e diseguaglianze”.

Il Ministro Schillaci ha ricordato come “una sana alimentazione fondata sulla dieta mediterranea italiana, con prodotti della nostra terra e un deciso no ai cibi sintetici, aiuta a migliorare lo stato di salute, a prevenire malattie croniche degenerative che hanno un impatto rilevante sulla spesa sanitaria e sulla mortalità ma anche sul benessere dei cittadini italiani".

"Il Made in Italy nella nutrizione è fondamentale – ha affermato il ministro Lollobrigida - Dobbiamo spiegare i benefici di un'alimentazione che rende il popolo italiano tra i più' longevi al mondo. La demonizzazione di modelli tradizionali porta al tentativo di far passare i cibi iperprocessati come elemento di tutela dell'ambiente, mentre invece fanno danni incalcolabili".

"Non possiamo affrontare la crescita demografica immaginando un mondo in cui i ricchi continueranno a mangiare bene e i poveri continueranno a mangiare cibo spazzatura.

Non è allarmismo, lo vediamo già in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, nostri grandi alleati e grande potenza economica: nei negozi si vende cibo di élite per i ricchi e cibo spazzatura per i poveri. Credo che una 'superpotenza della qualità' come l'Italia possa spiegare loro come si può pensare un diverso modello di sviluppo", più orientato "alla salute e al benessere". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. "Nei supermercati - ha aggiunto - vediamo cibi iper trasformati, la cui produzione è delocalizzata e si arriva alla standardizzazione del prodotto, che è uguale ovunque, più facile da distribuire, con costi di produzione abbattuti e la possibilità di accentrare la produzione nelle mani di pochi". Ci sono però "strumenti per informare correttamente le persone e per far loro scegliere bene. Uno di questi è una corretta comunicazione".

Per il ministro, inoltre, "la battaglia sul Nutriscore è oggettivamente giusta, perché non informi con uno strumento che è simile al bollino che si appone sulle lavatrici. La tabella del Nutriscore infatti vede indicato con il colore rosso alcuni alimenti cardine della dieta mediterranea, come la pasta, parmigiano e l'olio d'oliva".

“Stiamo lavorando per inserire la prevenzione con un focus dedicato alla sana alimentazione nelle scuole primarie e secondarie – ha concluso il Ministro Schillaci - la ristorazione scolastica deve trasformarsi in uno strumento per la promozione di modelli basati sulla dieta mediterranea italiana e su approvvigionamenti da filiere territoriali, invertendo il consumo sempre più diffuso, soprattutto tra i più giovani, di alimenti ultraprocessati”.

A tale proposito il ritorno alla figura del medico scolastico secondo il sottosegretario Gemmato “sarebbe un valore aggiunto per il nostro sistema sanitario nazionale e potrebbe diventare la prospettiva vincente in termini di prevenzione. Allo stesso modo credo che, anche dalle scuole elementari, potremmo prevedere biologi e medici che si occupano di nutrizione, per illustrare agli studenti corretti stili di vita e alimentari.  Questi sono i concetti che dovremmo mettere in campo per una nuova prevenzione dal basso".