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Stime e previsioni sulla campagna olearia 2021/2022 in Umbria

Manca poco più di un mese all’inizio della nuova campagna olearia 2021/2022. Facciamo il punto su come è andata e sta andando finora la stagione olivicola in Umbria
08 ottobre 2021 | S. C.
Dopo le potature dei primi mesi dell’anno, gli olivi sono stati sorpresi da una gelata primaverile nei primi giorni di Aprile che ha causato danni alla nuova vegetazione che si stava preparando all’importante fase della fioritura.
Temperature minime che sono arrivate fino a -6°C in molti areali olivicoli umbri, hanno compromesso successivamente sia la fioritura che l’allegagione delle olive, limitando le produzioni a ettaro.
A questo, si sono succeduti mesi con una forte siccità con pochissime precipitazioni alte temperature percepite su tutto il territorio regionale.
Se da una parte, le alte temperature e la bassa umidità nei primi mesi estivi hanno limitato lo sviluppo degli insetti adulti di Bactrocera oleae, dall’altro ha causato soprattutto su alcune varietà (es. frantoio e leccino), un forte stress idrico alla pianta e di conseguenza anche alle olive, che nel mese di Agosto si manifestavano di piccole dimensioni ed in alcuni casi più estremi, ha portato al fenomeno della cascola precoce.
(Si stima che la produzione totale di olive in Umbria sia il 50 % in meno rispetto alla scorsa annata, che è stata straordinariamente produttiva).
Per salvaguardare la qualità delle produzioni dei propri associati, i tecnici di Assoprol Umbria (Organizzazione dei produttori olivicoli dell’Umbria) hanno attivato già dal mese di Maggio un attento monitoraggio sulle aziende olivicole con sopralluoghi settimanali. È stata controllata, sulle aziende socie dell’OP, sia la presenza di insetti adulti di Bactrocera Oleae attraverso l’installazione di trappole a feromoni, che successivamente la presenza di forme attive (uova e larve di 1 e 2 generazione) attraverso il campionamento e l’analisi delle olive al microscopio.
La continua presenza in campo di tecnici, con sopralluoghi settimanali, è decisiva nel dare consigli di difesa alle aziende con l’emissione di bollettini fitosanitari, su eventuali interventi da effettuare per limitare la popolazione e gli attacchi del patogeno.
Per abbassare la popolazione dell’insetto, alcune aziende, soprattutto quelle in conduzione di agricoltura biologica, sono intervenute preventivamente con trattamenti con prodotti schermanti/disincentivanti a base di polveri di roccia e/o prodotti adulticidi biologici a base di esche proteiche.
I trattamenti preventivi su olivo con prodotti a base di polvere di roccia bianca (es.Caolino), oltre a proteggere e allontanare gli insetti dall’oliveto, hanno avuto la funzione di limitare lo stress idrico della pianta, andando a riflettere i raggi solari che raggiungono la pianta.
Trattamenti preventivi e adulticidi, vengono preferiti per prevenire ovideposizioni da parte dell’insetto e limitare l’uso di prodotti fitosanitari di sintesi, quali prodotti larvicidi (Acetamiprid e Fosmet), i quali sono al momento gli unici principi attivi ammessi dal disciplinare di produzione integrata, che sostituiscono la sostanza attiva Dimetoato, ormai revocata dal mercato da circa un anno.
Nel mese di Settembre, con l’abbassarsi delle temperature e l’aumentare dell’umidità relativa, i voli degli insetti adulti sono incrementati ed in alcuni casi, anche in base alla dimensione e recettività dell’oliva, hanno portato ad ovideposizioni e alla presenza di forme larvali, che ancora in pochi casi hanno superato la soglia d’intervento larvicida (5-8%), costituita dalla sommatoria di uova e larve di prima e seconda generazione.
In questi casi le aziende sono intervenute con trattamenti larvicidi tempestivi, attraverso l’utilizzo di prodotti a base di fosmet e acetamiprid, uniche due sostanze attive ammesse dal disciplinare, per devitalizzare uova e larve, abbassando l’infestazione attiva presente nelle olive.
Dai sopralluoghi in campo da parte dei tecnici, già dai primissimi giorni di settembre, si è osservata una maturazione precoce delle olive, con invaiatura al momento ancora superficiale, visibile soprattutto nella varietà Leccino, causata dallo stress idrico e dalle alte temperature del periodo estivo.
Nonostante l’olivo sia una coltura storicamente coltivata in asciutta, in tutto il bacino del Mediterraneo, viste le ultime stagioni drammaticamente siccitose e l’aumento delle temperature medie, è necessario l’introduzione dell’acqua negli oliveti. Sia negli impianti tradizionali e intensivi con irrigazioni di soccorso ma soprattutto nei nuovi oliveti ad alta densità, c’è l’esigenza dell’introduzione di impianti di irrigazione localizzata a goccia per migliorare e stabilizzare le produzioni olivicole, mitigando lo stress idrico delle piante e migliorando i profili organolettici degli oli ottenuti.
Assoprol Umbria nel mese di Luglio inoltre ha installato presso aziende olivicole socie anche tre trappole automatiche dotate di fotocamera ad alta risoluzione per il monitoraggio di Bactrocera oleae, che consentono alle aziende e ai tecnici di valutare la presenza degli insetti adulti da remoto, direttamente da smartphone o pc, per avere la situazione della popolazione sotto controllo.
L’attività di monitoraggio in campo negli oliveti da parte di tecnici specializzati, prima con il monitoraggio degli insetti di Bactrocera Oleae e successivamente con il controllo della presenza di forme larvali nelle drupe, assume importanza fondamentale per le aziende anche per gli anni a seguire, al fine di intervenire in tempo e tempestivamente, con l’obiettivo di raccogliere olive sane e prive di attacchi, per ottenere poi in frantoio un olio di alta qualità.
Resta la necessità, non solo per l’olivicoltura umbra ma anche per quella nazionale, di trovare strategie di lotta efficaci ma anche economicamente e ambientalmente sostenibili, per la difesa contro bactrocera oleae, che può compromettere la quantità e la qualità delle produzioni olivicole future.