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C’E’ TENSIONE NEL MONDO DEL BIOLOGICO. GIUSTO CONCENTRARE TUTTA L’ATTENZIONE SUGLI OGM?

Botta e risposta tra Ferrante, Aiab, e Carnemolla, Federbio. L’agricoltura biologica, senza distinzione, chiede spazi e risorse per la ricerca, ma i veri nodi da sciogliere sono le posizioni su ogm e sulla “tassa verde”

09 giugno 2007 | T N

Il mondo del biologico attende ormai da anni l’avvio di programmi di ricerca integrati, che possano fornire preziosi risultati tecnico scientifici da applicare in campo e per la promozione dei cibi organici.
Anche su questo argomento, però, si rilevano dei distinguo e delle posizioni più o meno oltranziste che forniscono l’immagine di un settore frammentato.

“L’avvio dei protocolli sperimentali per la ricerca in campo aperto degli Ogm da parte del ministero per le Politiche agricole – dice Andrea Ferrante, Presidente di Aiab - mette in evidenza come il mondo della ricerca italiana tenda a concentrarsi su un settore che non ha futuro, invece di puntare su un settore in continua espansione come l’agricoltura biologica italiana. Siamo favorevoli alla ricerca, per questo facciamo un appello affinché si attivi un programma di ricerca in agricoltura biologica, cominciando anche dalla piena applicazione dell’articolo 123 della Finanziaria del 2001, in cui veniva stabilito un ‘tassa verde’ per la ricerca, appunto. Tassa – specifica Ferrante - che viene costantemente elusa da chi dovrebbe pagarla, i produttori di pesticidi”

“E’ sbagliato – replica Carnemolla, Presidente di Federbio - confondere la ricerca per il biologico con gli Ogm. Il passato Governo ha gestito con poca trasparenza e nessuna finalità strategica le risorse per la ricerca in agricoltura biologica ed è paradossale che si faccia polemica proprio ora che il Ministro De Castro sta finalmente lavorando per ridare senso al fondo nazionale per la ricerca in questo settore. FederBio chiede tempi rapidi per la ripresa di operatività dell’ufficio agricoltura biologica del Ministero, ancora in una situazione precaria, e per l’insediamento del Comitato consultivo nazionale di settore, come recentemente assicurato dal Sottosegretario Boco nell’ambito della sua delega in materia di agricoltura biologica, solo così sarà possibile lavorare per finalizzare le risorse disponibili e per definire con i vertici del Cra e con le Regioni un programma nazionale strategico di ricerca per il biologico. Spero che Ferrante comprenda finalmente che il settore non ha bisogno di essere trascinato ancora una volta in polemiche ideologiche ma che deve piuttosto essere unito e propositivo per battere gli Ogm sul piano concreto della capacità di innovazione e di fare mercato”

Quando il settore del bio saprà ritrovare unità di fronte ad argomenti e temi strategici, tanto attesi, quale è sicuramente la ricerca?