Italia

SGOMINATA UNA BANDA DI LADRI D’OLIO D’OLIVA, OPERAVANO DAPPERTUTTO, ANCHE IN SPAGNA

Riuscivano a dileguarsi con autocisterne piene d’olio, disattivando le telecamere e i segnali d’allarme. Dopo accurati sopralluoghi passavano all’azione, in ogni dove, tranne che nel barese, terra d’origine degli arrestati. I beni sequestrati superano gli ottocentomila euro

12 maggio 2007 | T N

I beni sequestrati agli indagati superano gli 800 mila euro.
Una banda specializzata nel furto di derrate alimentari e soprattutto di olio d’oliva. Erano professionisti in grado di disattivare le telecamere di sorveglianza e impedire che il segnale d’allarme collegato alle sale operative giungesse a destinazione, utilizzando degli inibitori di cellulari. Praticamente veniva creata una zona in cui non c’era campo per le comunicazione telefoniche. Poi a bordo di camion e autocisterne, a volte rubate anch’esse, portavano via la refurtiva, consistente spesso in alcune centinaia di quintali d’olio.
La banda agiva ovunque, tranne a Bari. Rimini, la provincia di Benevento, la Calabria, Lecce e persino la Spagna. Proprio nel Paese iberico uno dei colpi più sostanziosi. Per il furto commesso in un deposito in una località a 300 chilometri da Madrid un componente della banda è partito da Bari due giorni prima per fare un sopralluogo. In Spagna è arrivata un’autocisterna. Con una sonda speciale i ladri sono riusciti ad aspirare 700 quintali di olio d’oliva, creando all’azienda spagnola ingenti danni.
In totale dagli investigatori vengono attribuiti alla banda otto furti, di cui sei riusciti, in poco meno di sei mesi.
Secondo la polizia l’olio veniva immesso in commercio attraverso i normali canali commerciali. Non si esclude quindi che un secondo filone dell’inchiesta possa arrivare ad alcuni imprenditori compiacenti disposti a vendere olio d’oliva rubato.
Intanto sono state eseguite undici ordinanze di custodia cautelare (nove in carcere, due ai domiciliari). Altre due persone, invece, destinatarie dello stesso provvedimento disposto dal Gip di Bari su richiesta della Procura risultano latitanti. Quasi tutti sono pregiudicati. La magistratura ha inoltre sequestrato preventivamente quindici terreni, sedici autovetture, quattro motociclette, quattro camion intestati ai presunti ladri.