Italia
PRODI RESUSCITA E TORNA ALLE CAMERE PER LA FIDUCIA. OTTIMISMO NEL CENTRO SINISTRA
Il Presidente Napoletano ha deciso, il Governo torna in Parlamento per ottenere la fiducia. Il leader dell’Unione ostentano sicurezza ma i numeri non sono più confortanti rispetto a pochi giorni fa. La maggioranza si reggerà ancora sui senatori a vita?
24 febbraio 2007 | T N
Il Capo dello Stato ha sciolto la riserva e ha preso la sua decisione, âIl rinvio era l'unica soluzione, non c'era concreta alternativa. Era l'unica soluzione - ha affermato il Presidente Napoletano nonostante il parere contrario, nel merito, dei gruppi di opposizione. Nel corso delle consultazioni le componenti dell'Unione hanno spiegato le difficoltà dovute agli scarsi numeri al Senato, ma hanno espresso la convinzione di poter garantire l'indispensabile unitarietà ed efficacia dell'azione di governo nel prossimo futuroâ. L'accertamento della maggioranza, ha concluso, deve avvenire in tempi brevissimi.
âRingrazio il presidente per la fiducia manifesta nei mie confronti e della maggioranza che mi sostiene â ha commentato Prodi dopo il faccia a faccia al Quirinale - Mi presenterò alle Camere per la fiducia nei tempi più rapidi possibili, con un slancio rinnovato e con una coalizione coesa e decisa ad aiutare il Paese. Si andrà prima al Senato dove penso che ci sia questa maggioranza politicaâ.
Nei partiti dellâUnione câè ottimismo e anche chi tira un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.
âVogliamo difendere il governo di Romano Prodi, la stabilità politica del Paese ma anche la credibilità della sinistra italiana come grande forza del paeseâ ha commentato Massimo D'Alema.
I numeri però non sono così confortanti.
Al Senato la maggioranza può contare su 157 senatori (escluso Marini che, come Presidente, non vota e con lâaggiunta di Follini.
Lâopposizione può invece contare su 156 senatori (compreso De Gregorio, formalmente indipendente).
Restano incerti i voti di Cossiga, Andreotti e Pallaro.
Sicuri, invece, per il Governo Prodi i voti favorevoli di quattro senatori a vita: Colombo, Rita Levi Montalcini, Ciampi e Scalfaro.
La sorpresa: il balzo di Follini
"Cerchiamo di non guardare la crisi dal buco della serratura, non giocare con il pallottoliere ma provare a capire di cosa ha bisogno il paese in questo passaggio difficile â ha affermato Marco Follini in una lunga intervista al âCorriere della Seraâ - con Oliviero Diliberto non mi imbarazza, non più di quanto mi abbia imbarazzato votare con Roberto Calderoni. Io non faccio da stampella. Non milito da quella parte. Indico obiettivi che dovrebbero appartenere al senso comune degli uni e degli altri. Il mio è il tentativo di sottrarre il governo, e quindi la politica, alle pressioni delle minoranze più laterali. Mi propongo di partecipare, se ci riesco, alla costruzione di un nuovo centrosinistra, e di ancorare questa costruzione più vicino al centro.â