Italia
IL MINISTRO DE CASTRO SUI CRITERI DI REGISTRAZIONE PER DOP E IGP
In un decreto la nuova procedura nazionale per la registrazione delle enominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette
19 novembre 2006 | T N
L'impegno del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro per le produzioni di qualità muove un nuovo importante passo con il decreto che definisce criteri più precisi per la registrazione delle denominazioni Dop e Igp.
Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio boom delle domande e istanze di riconoscimento di Dop e Igp. Questo fatto, seppur positivo in quanto testimonia l'attenzione delle realtà locali alla qualità , spesso avviene in maniera approssimativa con la presentazione di domande di riconoscimento per prodotti che non vantano un autentico legame qualitativo e storico con la zona di produzione.
Al fine di evitare la banalizzazione dell'intero sistema delle indicazioni geografiche si è reso necessario, in linea con la normativa comunitaria, dettare regole nuove e più precise. Il decreto firmato oggi punta, infatti, a dare maggiori garanzie agli operatori attraverso una più efficace definizione dei soggetti legittimati a presentare le istanze, alle documentazioni da presentare (disciplinare, relazione tecnica, relazione storica, relazione socio-economica, cartografia, ecc.), all'iter amministrativo delle procedura ministeriale.
"Il nostro compito - ha affermato il Ministro - è quello di sostenere i prodotti e i territori che hanno legittimamente la possibilità di vedere valorizzato e tutelato in ambito comunitario il proprio legame qualitativo e storico attraverso il riconoscimento delle indicazioni geografiche. Non possiamo, al contrario, inflazionarle, perché ciò determinerebbe - continua il Ministro - false aspettative nei produttori, confusione nel consumatore, e renderebbe inefficace il lavoro dei Consorzi di Tutela attualmente riconosciuti".
"Stiamo già lavorando - prosegue il Ministro - per mettere a punto schemi di qualità certificata riconosciuti a livello nazionale e compatibili con la normativa comunitaria che permetteranno - al fianco delle Dop, Igp e Stg - di offrire uno strumento di tutela e sviluppo anche per le altre produzioni agroalimentari italiane di qualità , scelta peraltro già adottata da altri paesi europei, come la Francia con il "label rouge". Questo percorso permetterà di valorizzare quella parte rilevantissima di prodotti locali che, attraverso i marchi collettivi e i nuovi schemi di qualità certificata nazionale, potranno trovare nuovi strumenti per affermarsi sul mercato e valorizzare così territori e imprese di qualità ".
Fonte: Mipaaf