Italia
Buonolio Salus Festival: non ci piacciono le mezze misure
Gli eventi legati al mondo dell'olio d'oliva devono essere realizzati per dare un messaggio chiaro e forte, per dare un senso vero ed efficace e per fare ciò bisogna cambiare il “metodo"
28 aprile 2017 | Vincenzo Nisio
Quest’anno il Buonolio Salus Festival non ci sarà, avremmo potuto farlo ma abbiamo fatto una scelta di stile.
Non è necessario realizzare un evento a tutti costi, soprattutto se il risultato è quello di snaturarne la forma e l’espressione originaria mutandolo in peggio. Sarebbe stata una scelta che avrebbe privato dello scenario artistico e culturale della rassegna oltre a dare un messaggio diverso e riduttivo da quello autentico che ci siamo sempre imposti. Perché esporre l’evento a critiche negative rischiando di modificarne gli obiettivi e l’immagine?
Saltare un anno può essere certamente una scelta coraggiosa, che lascia un vuoto tra gli eventi culturali del territorio, ma non avere la consapevolezza delle capacità di trasferire ai tanti partecipanti i valori, i principi e gli obiettivi del Festival ci è sembrato molto più importante e rispettoso e perciò abbiamo desistito. Anche questo vuol dire “metterci la faccia” e assumersi la responsabilità delle proprie scelte, pure per difendere la nostra idea e il nostro progetto.
Abbiamo preso questa difficile decisione per cause legate sostanzialmente al mancato sostegno economico per realizzare la quarta edizione del Buonolio Salus Festival, pur avendoci provato con insistenza coinvolgendo amici, enti e istituzioni. Abbiamo avuto delle proposte che non si sono rivelate attinenti allo spirito che finora ci ha animato, il Festival nasce come evento libero e indipendente, apolitico e senza nessuna "contaminazione" ma aperto a tutti e questo evidentemente ha reso tutto più difficile. Vogliamo che così com’è nato rimanga sempre, non abbiamo voluto azzardare ne fare compromessi che avrebbero determinato scelte diverse da quelle che avremmo fatto se fossimo stati solo noi a decidere cosa e come fare.
Abbiamo condiviso la partecipazione di tante aziende da tutta Italia, sempre in crescita in questi 4 anni, che ci hanno creduto insieme a noi e gliene va dato grande ringraziamento, nella speranza che hanno trovato in noi qualcosa di libero, bello, di sano e di importante. L'organizzazione è consapevole del fatto che il Buonolio Salus Festival è diventato, in pochi anni, un evento atteso e apprezzato e perciò sente fortemente la responsabilità di tale scelta. L'evento ha saputo coinvolgere molti giovani, scuole e molte energie positive, sia come pubblico sia come ospiti e artisti che si sono spesi per renderlo il successo che è stato.
La speranza che anima tutti noi è che questo anno di passaggio sia l'occasione per attivare nuove energie e proposte per gli anni a venire e che questo sia un costruttivo anno di pausa e non l'esaurirsi di una bella esperienza. E perché no, di smuovere un po' anche le coscienze di chi in questi progetti dovrebbe credere un pochino in più e dare spazio a nuove idee e nuove risorse.
Speriamo vivamente che le aziende e tutti coloro che hanno partecipato possano cogliere questo messaggio con la giusta emozione, con la speranza di rivederci l’anno prossimo in un contesto ancora più entusiasmante di quello che ci ha caratterizzato finora.
Personalmente sono convinto che gli eventi debbano essere realizzati per dare un messaggio chiaro e forte, per dare un senso vero ed efficace e per fare ciò bisogna cambiare il “metodo”, anche a costo di fare una scelta sofferta come quella dell’Associazione Culturale Buonolio, ideatrice della rassegna. Siamo ancora più convinti che l’olio e l’ulivo, assieme al racconto, alla storia, all’arte e alla cultura, hanno bisogno di individui sani e ricchi d’amore e perciò questo è solo un “arrivederci” all’anno prossimo: più forti di prima nel nome dell’olio autentico e del suo incantevole e prezioso paesaggio che da sempre accompagna l’uomo nel suo più bel viaggio.
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