Italia

Un marchio comune per l'olio di oliva della Basilicata

Il marchio servirà a contrassegnare l'extra vergine di eccellenza di eccellenza fin da subito e divverrà il simbolo ufficiale della IGP non appena ottenuto il riconoscimento da Bruxelles

11 luglio 2016 | T N

È stato presentato nel Dipartimento regionale Politiche Agricole e Forestali, il marchio collettivo dell’olio lucano grazie a cui, dopo l'avvio della richiesta ministeriale per l'ottenimento dell'identificativo IGP, saranno riconosciute formalmente le 750.000 tonnellate di produzione di olio regionale. 

Il logo identificativo, che rappresenta un’anfora a due anse con una spirale di quattro linee curve ascendenti, è stato realizzato da Danilo Varriale, giovane creativo di Castellammare di Stabia, selezionato tra 450 proposte pervenute al Dipartimento da tutta Italia e da diversi Paesi europei. 

“L’olio lucano è storia, natura e territorio e non è semplice rappresentare questi concetti in un logo rappresenterà il segno grafico chiaro ed identificativo di una intera regione, per i consumatori che cercano innanzitutto la nostra qualità su un mercato dell’olio extravergine d’oliva che vede la Basilicata, con una produzione nella generosa campagna 2015 di circa 380mila quintali di olive e 75mila tonnellate di olio extravergine, rappresentare circa l’1,5% del mercato italiano, con prodotti che continuano a ricevere riconoscimenti nazionali ed internazionali per qualità e proprietà organolettiche. E’ recentissimo il trionfo dell’oliva infornata di Ferrandina, ad esempio, al Concorso “Monna Oliva” e registriamo una cospicua presenza degli oli lucani nella Guida Oli di Slow Food e in quella del Gambero Rosso che premia la nostra regione per la Migliore Performance Territoriale con ben 10 oli inseriti, oltre che un premio Sol D’Oro”. 

Lo ha detto l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia in occasione della conferenza stampa in cui è stato presentato il marchio collettivo dell’olio lucano a cui hanno partecipato anche il direttore generale Giovanni Oliva, il presidente della Commissione di Valutazione del concorso di idee, Sergio Gallo, di Alsia, e il coordinatore del gruppo OP olivicole, Claudio Cufino. 

“Presentiamo quindi il marchio unico collettivo dell’olio lucano in grado di connotare fortemente il nostro prodotto e identificarlo con il territorio della nostra straordinaria regione. Al giovane e talentoso grafico campano Danilo Varriale vanno i nostri complimenti per essere stato valutato dalla commissione, tra le 450 proposte pervenute da tutte le regioni d’Italia e anche alcune da paesi europei al concorso di idee per il logotipo dell’olio lucano, come colui che ha saputo rappresentare proprio lo stretto connubio che lega storia, natura e territorio all’olio prodotto in Basilicata. Con maestria ha riassunto nell’anfora stilizzata ed elegante, tradizionale vaso di terracotta usato sin dall’antichità per il trasporto dell’olio, anche le curve a spirale dei tronchi degli ulivi che rimangono ben radicati alla loro terra e le quattro curve dello stemma regionale che rappresentano i 4 più famosi fiumi della Basilicata e quindi l’altra grande risorsa e ricchezza dei nostri territori, sulle cui direttrici si è mossa nei secoli la nostra storia. 

Il Dipartimento, sin dalla approvazione della legge regionale per la valorizzazione dell’olivicoltura nel 2015, sta perseguendo con determinazione il sostegno e il forte rilancio del comparto oltre che la valorizzazione della produzione anche attraverso azioni volte all’ottenimento di una produzione tipica vincolata al territorio e destinata ai mercati di nicchia. Abbiamo finalmente raggiunto il primo importante traguardo che è quello del marchio unico collettivo olio extravergine di oliva “Lucano” con la collaborazione e il coinvolgimento, da una parte, dell’Alsia che ha contribuito con il concorso di idee alla nuova veste grafica e, dall’altra, dal percorso condiviso con le Organizzazioni Olivicole che si stanno costituendo in consorzio e a cui sarà ceduto il marchio stesso e che hanno già messo a punto sia il Regolamento d’uso del Marchio che il disciplinare di produzione.

Il direttore generale del Dipartimento, Giovanni Oliva, ha ricordato i numeri importanti del comparto olivicolo in Basilicata: circa 380mila quintali di produzione di olive e 28mila proprietari con un imbottigliamento pari al 22 per cento della produzione regionale, oltre ottanta etichette presenti che comprendono la Maiatica e l’Ogliarola del Bradano (come varietà autoctone del materano) e l’Ogliarola del Vulture nel potentino insieme a ulteriori varietà minori.

Il marchio, oggi presentato, verrà adottato sin da subito per la promozione istituzionale della produzione d’olio mentre, contestualmente, il Dipartimento regionale Politiche Agricole e Forestali ha avviato il percorso per il riconoscimento del marchio IGP e del relativo disciplinare di produzione da parte del Ministero delle Politiche agricole, forestali ed alimentari. Una volta ottenuta la IGP il Consorzio delle organizzazioni di produttori utilizzerà il marchio.