Italia
Il mondo oleario italiano si apre alla finanza. L'impresa familiare non basta più
Gli Oleifici Mataluni - Olio Dante Spa, dopo l'aiuto finanziario dato da Isa, società del Ministero delle politiche agricole, hanno annunciato un accordo da 20 milioni di euro col Fondo Trinity Investments per i prossimi cinque anni e, al termine, la possibilità per l’azienda di quotarsi in borsa
14 gennaio 2016 | T N
Le aziende olearie italiane, anche di medie dimensioni, sono storie di imprese familiari, cresciute nel tempo grazie a passione, professionalità, amore del mondo per l'Italia e, almeno in qualche caso, un po' di furbizia.
Molte di queste aziende, nel tempo, sono state cedute a multinazionali o ad aziende molto più grandi e finanziariamente solide. Pensiamo a Sasso, Carapelli, Bertolli, Salov (marchio Sagra) solo per fare gli esempi più conosciuti.
Le restanti imprese olearie italiana sono e restano ancora a forte traino familiare, con la famiglia che non solo controlla la proprietà ma che è ai vertici del management e si occupa ancora, in maniera preponderante, della gestione.
Un modello che, però, potrebbe essere destinato a finire se altre imprese seguiranno l'esempio degli Oleifici Mataluni che hanno recentemente annunciato un accordo con il fondo americano Trinity Investement.
L'accordo prevede un'immissione di 20 milioni di euro nel capitale di Oleifici Mataluni, che si va ad aggiungere agli 8 milioni già investiti dall'Istituto Sviluppo Agroalimentare SpA del ministero delle politiche agricole.
Al termine dell'accordo, valevole per cinque anni, la Oleifici Mataluni potrebbe quotarsi in borsa.
La scelta di affidarsi ad un fondo internazionale non è affatto casuale, come spiegato da Biagio Mataluni ad Agricolae: “i fondi non servono solo a portare risorse finanziarie ma a portare un patrimonio relazionale importante nei vari ambii del mondo per rendere rapidamente moltiplicabile il processo di globalizzazione di mercato”.
Un investimento così sensibile, e anche d'ordine strategico, da parte di un gruppo di investimento non poteva non avere ripercussioni sulla gestione.
Il progetto di sviluppo prevede l’ingresso in azienda di top manager di altissimo profilo ed una fase successiva di riorganizzazione societaria e finanziaria, attraverso un dialogo già in corso con il sistema bancario.
Il percorso avviato da Oleifici Mataluni potrebbe quindi essere l'inizio della fine dell'impresa familiare olearia italiana così come la conosciamo oggi.