Italia
Timori e preoccupazioni per le misure contro Xylella fastidiosa
Il neo commissario all'emergenza, Giuseppe Silletti, ha già fatto sapere che il nuovo piano di interventi sarà diffuso nei prossimi giorni ammettendo che l'Ue spinge per lotta ai vettori, eradicazione e risarcimento dei danni
17 febbraio 2015 | T N
E' stato nominato da meno di una settimana e ha già provveduto a un sopralluogo nelle aree colpite dall'epidemia di Xylella fastidiosa.
Una vera e propria emergenza fitosanitaria, da affrontare con le più severe misure di contenimento, secondo alcuni. Il frutto di squilibri ambientali e scarsa cura degli oliveti, secondo altri.
Il comandante del Corpo Forestale dello Stato in Puglia, ora delegato all'emergenza Xylella, al termine della visita ha rilasciato alcuni commenti, non parsi sempre tranquillizzanti: "si è trattato - ha detto - di un primissimo sopralluogo per rendermi conto della situazione che effettivamente nella zona del gallipolino è molto grave".
"Ho riscontrato - ha aggiunto Silletti - forti attacchi, di cui già sapevo, accanto a nuove piante con una sintomatologia più recente. Ho incontrato anche alcuni produttori e olivicoltori prendendo atto delle loro ansie e delle loro richieste e rendendomi conto di come la gente sia ancora disinformata e confusa. L'Unione europea ci spinge per fare gli interventi previsti dal decreto ministeriale, lotta ai vettori, eradicazione, risarcimento dei danni. Tutti interventi soprattutto quello relativo all'eradicazione delle piante infette, su cui farò chiarezza nel piano che sto approntando e che terminerò nei prossimi giorni.”
Cresce quindi l'attesa rispetto al piano di intervento, soprattutto alla luce delle dichiarazioni su pressioni dell'Ue per l'eradicazione delle piante, come si rileva anche dal rapporto del 18 luglio 2014: “Non è stata presa alcuna misura di eradicazione né di contenimento e la malattia si è diffusa molto rapidamente. Gli alberi malati non sono sradicati, il che li rende degli incubatoi per l'infezione. Se non verranno prese misure, si dovrà prevedere un'ulteriore e rapida propagazione della malattia.” Nel corso del sopralluogo, gli esperti europei avevano inoltre annotato che il Servizio fitosanitario regionale “non ha potuto dare una spiegazione su come il batterio si sia spostato da Gallipoli a 20 km di distanza” E inoltre “il gruppo incaricato dell'audit ha osservato che, al momento delle visita, non erano state prese presso il sito misure di eradicazione o di contenimento né erano stati prelevati campioni da sottoporre a test di nessuno degli olivi circostanti quello infetto.”
Oltre al futuro dell'olivicoltura nel Salento, messo in pericolo da Xylella fastidiosa, si è anche aperta la bagarre dei fondi destinati all'emergenza e al risarcimento dei danni agli olivicoltori.
Coldiretti Lecce aveva chiesto l’utilizzo delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno e dalle risorse appositamente svincolate dal Patto di Stabilità dei Comuni e del Patto Territoriale dell’Agricoltura (6 milioni) per far fronte a un'emergenza che interessa “tutta l’economia della provincia.”
Un appello a cui ha risposto indirettamente il commissario Giuseppe Silletti: “tutte le risorse che ci hanno dato, saranno utilizzate nelle aree del Salento colpite, chiaramente con i criteri della differenziazione perché é chiaro che ci sono delle prioritá."