Italia
Maietta stravince ma gli altri candidati protestano
A urne aperte diffuso ai seggi un “pizzino” che invitava la squadra da votare. Sms e pullman organizzati per contrastare i candidati “grillini”. Le elezioni Ais più polemiche di sempre si sono svolte all'ombra della Fis e di Franco Ricci
25 giugno 2014 | T N
Hanno votato il 18% degli aventi diritto al voto. I sommelier Ais hanno disertato in gran parte le urne. Un dato sconfortante se si considera che in molte delegazioni, come quella di Milano, per invogliare alla partecipazione era persino stata organizzata una degustazione di Champagne.
In un simile contesto Maietta stravince, aggiudicandosi il 75% dei voti, grazie a un sistema capillare di conoscenze e di appoggi che gli ha permesso di mettere in piedi una vera e propria macchina da guerra elettorale. Pullman per portare i sommelier ai seggi e sms per indicare la squadra da votare. Anche un “pizzino”, come riportato su Facebook dagli altri candidati presidenti, diffuso al seggio toscano che indicava chi doveva essere votato.
Ce n'è abbastanza perchè il polverone possa continuare anche per le prossime settimane e anche forse nelle aule di giustizia se Emanuele Conte, candidato presidente foggiano, darà corso alla sua promessa di fare un esposto alla procura della Repubblica.
C'è però da dire che i candidati alternativi a Maietta dovrebbero fare un po' di autocritica. Non hanno certamente premiato certi toni “grillini”, molto forti, che hanno probabilmente spaventato e anche allontanato dalle urne una parte dei sommelier. La chiamata alle armi non ha funzionato.
Restano in sospeso tutti i quesiti posti durante la campagna elettorale e a cui il rieletto presidente Maietta ha dichiarato che verrà presta data una risposta. Non solo la questione della World Sommelier Association (Ais è o no socio fondatore?) ma anche degli oltre 300 mila euro di rimborsi per le cariche istituzionali dell'Ais.
Alessandro Scorsone ha già promesso che chiederà conto a Maietta di ogni euro speso da oggi in poi.
Ma è anche stata l'elezione della paura, abilmente sfruttata dai maiettiani, contro la Fis e quell'eminenza grigia di Franco Ricci. Un dualismo, Roma-Milano, che ha segnato e probabilmente segnerà profondamente la storia dell'Ais dei prossimi anni.
Certe polemiche e tensioni non giovano certo all'Ais che dovrà fare i conti con uno stato di guerra permanente, a meno che Maietta non riesca a ricomporre la frattura e a frenare l'emorragia di iscritti degli ultimi anni.
Intanto Fisar, Onav e Fis ringraziano.