Italia

I Forconi minacciano la marcia su Roma. Presidi e proteste ad oltranza

Cominciata il 9 dicembre la protesta che ha paralizzato città e molte zone del Paese. Una serie di sigle e di comitati si riuniscono sotto l'insegna dei Forconi. Scontri con le forze dell'ordine e blocchi stradali da nord a sud. Nonostante qualche divisione interna la mobilitazione non si ferma, continuerà almeno fino a Natale. La cronaca dei primi cinque giorni di manifestazioni

09 dicembre 2013 | T N

Il passato insegna poco. Dal 16 al 20 gennaio 2012 il movimento dei Forconi bloccò la Sicilia e parte del Sud Italia. Nell'Isola mancarono carburante e derrate alimentari ma anche diversi mercati ortofrutticoli si trovarono a secco.
Oggi, a poco meno di due anni di distanza, la storia si ripete ma a essere coinvolto non è solo il Sud, ma tutta l'Italia.
A nulla sono valse le minacce, neanche tanto velate, del governo su sequestri di mezzi e possibili minacce di arresti e condanne ca qualche mese di galera.
A nulla sono valse le promesse di manifestazioni pacifiche, volantinaggio e qualche presidio.
La storia si ripete, su scala più vasta.
Il 9 dicembre segnalati molti disagi al traffico nel Veneto, specie veronese e vicentino, ma anche a Torino, Milano, Bologna e Firenze. Prese d’assalto a Torino, Milano e Bologna le sedi di Equitalia. La situazione più tesa in Piemonte dove almeno duemila manifestanti hanno assaltato il palazzo della Regione con bombe carta, bottiglie e pietre. Polizia e carabinieri hanno lanciato lacrimogeni e i tafferugli hanno provocato qualche ferito.
In Veneto, secondo la mappa disegnata dalla Polstrada i disagi sono concentrati ai caselli autostradali di Vicenza Ovest, Montecchio Maggiore (Vicenza) e Soave (Verona). I manifestanti hanno posto di traverso i loro mezzi pesanti nei pressi degli accessi autostradali bloccando di fatto la circolazione con grossi disagi sul traffico anche sulla rete stradale ordinaria. Bloccata anche la tangenziale di Vicenza che corre parallela alla A4. Difficoltà nella mobilità stradale anche a Resana (Treviso). Carabinieri e polizia sono intervenuti in più circostanze, cercando di portare l'ordine non senza difficoltà e qualche tensione.
La situazione più complicata si è però registrata in Piemonte con binari occupati e traffico ferroviario bloccato alle stazioni di Torino Porta Nuova e Porta Susa. Molti disagi al traffico cittadino, di fatto bloccato in tutto il centro storico.
A Roma la manifestazione si è concentrata in due punti: stazione Ostiense e Regione. In particolare qui gli scontri più duri con lancio di fumogeni, torce, petardi, birilli stradali, bandiere e uno striscione che recita “Contro il sistema, blocchiamo la città!”.
Nonostante uno stato di calma apparente in Sicilia, dove c'è qualche picchettaggio ma sopratutto tanto volantinaggio, la situazione è tesissima in Campania e Puglia. Bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari tra le uscite di Poggiofranco e Carrassi. Presidi e volantinaggi, con conseguenti rallentamenti del traffico, tra Napoli e provincia.
La giornata più difficile, però si prospetta per mercoledì, almeno stando alle dichiarazioni battagliere di uno dei leader dei Forconi, Danilo Calvani, in vista del voto di fiducia di mercoledì. “Se i politici non andranno via - afferma - annunceremo nuove nostre decisioni. Agiremo comunque nel rispetto delle regole, vogliono farci passare come eversivi. Forse disorganizzati ma siamo una forza massiccia”. Secondo indiscrezioni non confermate potrebbe essere possibile una vera e propria marcia su Roma da ogni direzione, nord, centro e sud, per paralizzare il traffico in tutt'Italia.

Il movimento dei Forconi ne ha fatta effettivamente di strada dal 2012, quando era un fenomeno quasi esclusivamente regionale siciliano, confinato comunque in qualche enclave di regioni vicine. Si sono infatti strette nuove alleanze, tanto che, secondo il Corriere della Sera, il movimento, oggi, sarebbe retto da un triumvirato. A guidarlo il leader storico, Mariano Ferro, leader dei "Forconi Sicilia". Imprenditore agricolo, è tra i fondatori dei Comitati in rete per l’Agricoltura. Ad affiancarlo, Lucio Chiavegato, artigiano, presidente dei "Liberi Imprenditori Federalisti Europei" del Veneto (Life) e Augusto Zaccardelli, segretario nazionale del "Movimento autonomo degli autotrasportatori". Ad aderire molte sigle di movimenti e sindacati autonomi, tra cui i Cobas latte che protestano contro le multe sulle quote e sui presunti sforamenti, tanto più ora che la magistratura sta attivamente indagando sull'operato di Agea.

 

AGGIORNAMENTO 10 DICEMBRE 2013

Beppe Grillo non ci sta a essere svavalcato

Il leader del Movimento 5 Stelle non ci sta a essere svalcato dal Movimento dei Forconi e infatti pronta la contromossa, un appello, un invito, tramite lettera aperta, ai comandi delle Forze Armate a non proteggere più la politica e invece a soldarizzare con i cittadini, sulla scia dell'onda emotiva scatenata dai poliziotti torinesi che si sono tolti i caschi di fronte ai manifestanti in segno di distensione.

"Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica - si legge sul blog di Beppe Grillo - che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà.
In alto i cuori."

Non si placa la protesta

Rispetto al primo giorno i disagi in tutt'Italia sono più contenuti ma certo non sono meno battaglieri i toni dei leader del Movimento dei Forconi.

"Bisogna vivere qualche altro giorno di passione - ha dichiarato Mariano Ferri - e far salire l'adrenalina degli italiani".

Continuano le proteste a Torino e anche a Genova, dove si segnalano disagi alla circolazione e qualche sporadico tafferuglio. A Roma situazione più tranquilla, al momento, ma la situazione potrebbe cambiare poichè è annunciata la mobilitazione nella Capitale in caso di fiducia al governo Letta.

Da nord a sud i disagi sembra si trasferiscano in provincia, dove è più difficile, per le forze dell'ordine, presidiare ogni strada e area. A Barletta bloccata invece la zona industriale su via Trani e la litoranea di Levante: le due arterie sono interdette al traffico. Bloccato anche l'ingresso autostradale Imperia Est. Gli studenti, che appoggiano i Forcini, hanno bloccato il traffico di Savona. A Verona circa 700 studenti hanno invaso la città improvvisando un corteo non autorizzato: alcuni di loro hanno preso di mira la polizia municipale lanciando bottiglie e sassi contro un'auto di servizio.

 

AGGIORNAMENTO 11 DICEMBRE 2013

I forconi stringono d'assedio il nord e il sud Italia.

Torino, Milano, Genova, Parma, Modena, Bari e Battipaglia sono i punti caldi della giornata.

A Torino, che al momento si conferma capitale della contestazione ben quattro cortei, tre dei quali di circa 200 persone e uno da più di duemila. Ai Forconi si sono uniti gli studenti. Presidiate dalle forze dell'ordine le stazioni ferroviarie prese d'assalto nei giorni scorsi. La circolazione in tutta la città è molto difficile.

A Milano la contestazione è concentrata nella zona di piazzale Loreto. La polizia non fa in tempo a sgombtrare un preidio che ne appare uno in una strada vicina. Qualche momento di tensione con gli ultras olandesi dell'Ajax venuti per la partita con il Milan. Traffico rallentato in tutta la zona.

A Genova la contestazione è concentrata in centro, dove sono state montate delle tende in piazza De Ferrari.

I Forconi sono poi entrati in diversi tratti autostradali, interrompendo il traffico. Disagi tra Modena e Parma ma anche a Bologna all'altezza dell'uscita Interoporto.

Spostandosi al sud si registrano disagi in autostrada a Battipaglia dove è bloccato lo svincolo con la Salerno-Reggio Calabria.

I Forconi in Puglia hanno invece bloccato il traffico ferroviario tra Bari e Andria.

Il governo per la linea dura

Il ministro dell’Interno Alfano commenta le proteste con parole dure. "Abbiamo segnali chiari da parte dell’intelligence: non sto qui ad aggettivare le ali estreme di questo movimento, ma certamente abbiamo gli occhi su di loro e sapremo cosa fare se esagerano. Sarà usata tutta la forza dello Stato contro i violenti".

"Impediremo che le città siano ostaggio dei delinquenti per fini politici o individuali" ha aggiunto il vicepremier.

 

AGGIORNAMENTO 12 DICEMBRE 2013

La protesta dei Forconi non si placa anche se si comincia ad intravedere qualche crepa in un movimento che unisce molte sigle e associazioni.

Le divisioni riguardano sopratutto modi e tempi della protesta. C'è chi vuole una sospensione degli scioperi, per riorganizzarsi e isolare i violenti, e chi invece invoca un'escalation.

L'episodio più eclatante della giornata è il blocco della frontiera tra Italia e Francia a Ventimiglia con il blocco della statale Aurelia.

Si è calmata, viceversa, la situazione nel capoluogo piemontese. Sia a Torino sia nei paesi limitrofi continuano i presidi e i volantinaggi ma non si registrano blocchi stradali.

Situazione più calda in Toscana dove a Livorno i manifestanti hanno invaso la sede del Comune e, per qualche tempo, hanno occupato la sala del Consiglio. A Firenze manifestazione di 150 persone che sta creando disagi al traffico, specie nel centro storico.

Continano a macchia di leopardo le proteste nel sud, specie in Puglia e in Campania, con blocchi del traffico stradale e ferroviario estemporanei che stanno creando molti disagi.

Ipotesi marcia su Roma

Il movimento è diviso tra chi vuole subito una marcia su Roma e il blocco della Capitale con i tir e chi propende per una grande manifestazione per la prossima settimana.

Danilo Calvani, uno dei leader del Movimento 9 dicembre, aveva infatti annunciato: "Nelle prossime ore valuteremo la risposta adeguata al voto di fiducia a Letta: da tutta Italia andremo a Roma e ci riprenderemo lo Stato".

La situazione nella Capitale si sta facendo sempre più calda, tanto che un gruppo di studenti ha bloccato l'Aula Magna della Sapienza dove si stava svolgendo un convegno alla presenza di alcuni ministri e dei presidenti delle Camere. Esplosa anche una bomba carta all'ingresso dell'Università.

Preoccupazione è stata espressa dal sindaco Ignazio Marino.

 

AGGIORNAMENTO 13 DICEMBRE 2013

La novità più significativa della giornata è che al Movimento dei Forconi si sono uniti gli studenti, almeno quelli di Roma, che dopo aver protestato di fronte al Ministero dell'istruzione hanno occupato La Sapienza.

Sgombrata la mobilitiazione al confine con la Francia continuano i presidi a Milano, Torino e Roma.

Segnalati disagi al traffico nella zona di Parma.

Annunciata poi una grande manifestazione Roma per mercoledì prossimo. "Sarà un presidio fisso in un posto che concorderemo con la Questura, ma non sarà un corteo per evitare gli infiltrati" annuncia Mariano Ferro, uno dei leader del movimento.

Non tutti, però, concordano con Mariano Ferro. Enrico Leoni, leader del movimento romano del "9 dicembre", ha annunciato che la "protesta ufficiale a Roma" si terrà lunedì e non sarà ristretta solo a Montecitorio, ma sarà una protesta a macchia d'olio in vari punti della città"

La mobilitazione avrebbe dovuto concludersi il 13 dicembre ma, sempre Mariano Ferro, ha annunciato il proseguimento "ad oltranza in tutte le zone d'Italia" almeno fino a Natale.

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