Italia
Quasi tutte le attività del Ministero delle Politiche agricole inquinate dalla corruzione
L'operazione Centurione è stata un terremoto in via XX settembre. Indagate 37 persone. Sequestri di beni per 22 milioni. Tra gli undici arrestati anche Giuseppe Ambrosio, direttore generale del Cra e capo di gabinetto del sottosegretario Braga
15 dicembre 2012 | T N
E' perentorio il procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi durante la conferenza stampa durante la quale ha illustrato l'operazione “Centurione” che ha portato all'arresto di 11 persone, sequestrato beni per 22 milioni di euro, indagato 37 tra dipendenti pubblici e imprenditori.
"Quasi tutte le attività del Ministero delle Politiche agricole sono risultate inquinate da questa attività corruttiva" ha affermato Rossi.
A stretto giro di posta la risposta del Ministro Catania, sempre nel corso di una conferenza stampa. Dopo aver annunciato che i dipendenti indagati o arrestati verranno sospesi, Catania ha cercato di minimizzare l'operazione della magistratura, spiegando che i fatti oggetto di indagine sono relativi al periodo 2007-maggio 2011 e "ruotano intorno alle attività di comunicazione istituzionale e promozione dell'attività del Mipaaf". Secondo il Ministro si tratterebbe quindi "di uno specifico spezzone dell'attività ministeriale complessiva".
Di diverso avviso Nello Rossi che ribatte: “si tratta di corruzione diffusa, variegata e circolare. Di natura diversa anche i "prezzi della corruzione", ovvero i compensi dell'attività corruttiva: in alcuni casi ci sono stati passaggi di contanti rilevanti ma anche vacanze pagate all'estero, per esempio in Francia e negli Stati Uniti, soggiorni spesati in resort di lusso e centri benessere, promesse di posti di lavoro per parenti, amici e amanti, oggetti di arredamento di elevato valore".
Nel complesso l'operazione “Centurione”, che prende spunto dal soprannome dato a Giuseppe Ambrosio, probabilmente il più illustre personaggio coinvolto nell'indagine, ha portato all'arresto di undici persone. Le accuse variano da corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, di turbata libertà degli incanti e di turbata libertà nella scelta del contraente. Per le stesse ipotesi di reato sono indagate in tutto 37 persone, di cui 13 sono dirigenti e funzionari pubblici. Contestualmente é stato eseguito nei confronti degli indagati il sequestro preventivo di denaro e beni per un valore di oltre 22 milioni. Ammontano invece a 32 milioni di euro i contributi statali illecitamente percepiti da alcuni imprenditori grazie alla corruzione dei funzionari del Ministero.
In pratica, i dirigenti e i funzionari del Ministero coinvolti nelle indagini si accordavano di volta in volta con alcuni imprenditori per l’erogazione di contributi e finanziamenti pubblici, per la stipula di contratti o l’aggiudicazione di gare pubbliche in regime di favore (anche attraverso la predisposizione o la partecipazione pilotata ad alcuni bandi di gara), ricevendo compensi corruttivi di varia natura come controprestazione dell’attività illecita svolta. In cambio delle loro condotte illecite i dirigenti e i funzionari del Ministero hanno infatti ottenuto somme di danaro in contanti ed indebiti vantaggi patrimoniali tra cui vacanze pagate all’estero (Stati Uniti e Francia), soggiorni presso lussuosi resort e centri benessere in Italia, stage e promesse di posti di lavoro per parenti, amici e amanti, generi alimentari, oggetti di arredo di elevato valore etccc.
Ma vi è più: i dipendenti del Mipaaf si erano accordati per “turnare” i vantaggi corruttivi.
Infatti, laddove la misura ridotta del finanziamento pubblico non consentiva la retribuzione di tutti i pubblici ufficiali coinvolti, l’imprenditore provvedeva a soddisfare la richiesta di uno solo di essi con la certezza, per gli altri, di essere a loro volta soddisfatti alla prima utile occasione.
Attraverso questo sistema gli imprenditori coinvolti sono riusciti, dal marzo 2007 al maggio 2011, ad aggiudicarsi 32 milioni di euro di finanziamenti pubblici, per lo più relativi al finanziamento di iniziative di informazione e di comunicazione per la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali, per la tutela della salute dei consumatori, per l’educazione alimentare e per le altre attività di interesse sociale.
Tra i bandi di gara oggetto di accordo corruttivo si citano “FOOD4U”, per la realizzazione di campagne di sensibilizzazione rivolte a scuole italiane ed europee sull’importanza di una consapevole alimentazione (€ 3.780.000) e “FRUTTA NELLE SCUOLE”, finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari (oltre 13 milioni di €). Altri contributi pubblici sono invece serviti per finanziare iniziative quali “La Giornata Nazionale dell’Agricoltura” (€154.800) e “L’Asta Internazionale del Tartufo” (€ 263.210), quest’ultima attraverso BUONITALIA S.p.a (società interamente partecipata dal MIPAAF).
Tra i soggetti coinvolti anche una persona che ha in passato rivestito l’incarico di Capo di Gabinetto di due Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed è attualmente Direttore Generale del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, tratto in arresto unitamente alla moglie ed a persona “di fiducia”, entrambi dipendenti Mipaaf. Per l’alto dirigente l’accusa non è soltanto quella di avere favorito, dietro compenso, alcuni imprenditori ma anche di avere cooperato alla concessione di contributi pubblici in favore del Comune di Maratea (PZ) e di Todi (PG), rispettivamente per € 63.500 e € 125.000, ricevendo in cambio l’omessa vigilanza edilizia da parte dei soggetti preposti su alcune opere realizzate abusivamente nelle ville di proprietà. Ville per la cui realizzazione il funzionario ha impiegato risorse per € 1.273.000, non coerenti con il proprio reddito familiare. Partendo da questi elementi le Fiamme Gialle hanno ricostruito puntualmente i redditi ed il patrimonio dei due coniugi, dal 1993 al 2008, accertando una sproporzione di oltre 925.000 euro tra entrate e uscite.
A seguito dei dettagli emersi, il Ministro ha fatto notare che "la tipologia di attività" nel mirino della magistratura "obiettivamente ha un tasso di discrezionalità che non me l'ha mai resa particolarmente simpatica. Proprio per questo da parte mia ho assunto un approccio radicale ridimensionando questa linea di spese e azzerandola per l'anno prossimo, perchè ritengo che sia non assolutamente necessaria all'attività del ministero. Non voglio fare processi ai colleghi indagati, ma a mio parere sarebbe un'ottima norma eliminare alla radice la discrezionalità di spesa".
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Accedi o RegistratiDomenico Zeoli
17 dicembre 2012 ore 13:09e delle indagini dei carabinieri sulle quote latte? le vacche di 83 anni ? le produzioni a capo di 300 qli? il corridoio verde ? ci sarà chiarezza ? speriamo.
MARIO DE ANGELIS
15 dicembre 2012 ore 13:59Per mia fortuna, dal febbraio 2004, non sono più dipendente del MIPAAF!!! Ora sarebbe solo da vergognarsi...per colpa di altri però!!!
Pasquale Nitti
15 dicembre 2012 ore 04:10Si stenta a credere che il mondo delle Organizzazioni in Agricoltura sia stato per anni spettatore "passivo" di questo mercimonio...Sicuramente l'inchiesta darà vita a sviluppi sorprendenti...
Pasquale Nitti
21 dicembre 2012 ore 07:15L'inchiesta si allarga alla Parentopoli in AGEA...