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POCA FIDUCIA NELLE GUIDE AI VINI D'ITALIA, MA RESTANO UNO STRUMENTO UTILE

E' terminato il sondaggio tra i lettori di "Teatro Naturale", con un giudizio di condanna forse neanche tanto inatteso. Non godono più di grande credibilità? Perché questo disamore? Tra le cinque più note a dominare la scena vi è la guida del Gambero Rosso. Seguono a ruota Veronelli, L'Espresso, Duemilavini e Maroni

14 maggio 2005 | T N

E’ terminato il sondaggio sulle guide ai vini d’Italia e abbiamo notato sin da subito una scarsa attenzione al tema da parte dei nostri lettori.
La domanda a cui si doveva rispondere era la seguente: Quale guida ai vini d'Italia, tra quelle esistenti in commercio e già consolidate, è la più credibile, la più precisa, la meglio argomentata?
Ecco i risultati nell’ordine delle preferenze espresse:

Nessuna: 296 voti (27,0%)
Gambero Rosso: 271 voti (24,7%)
Veronelli: 203 voti (18,5%)
L’Espresso: 144 voti (13,1%)
Duemilavini: 111 voti (10,1%)
Maroni: 72 voti (6,6%)

Intanto una precisazione doverosa: il sondaggio non ha un valore rappresentativo di ordine statistico. I risultati non hanno infatti la pretesa di rappresentare l'opinione di gruppi di persone. Si tratta più semplicemente di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Le valutazione espresse hanno pertanto l'unico obiettivo di consentire a chi ci legge di esprimere in piena libertà la propria personale opinione.

Premesso ciò, notiamo come la preferenza accordata alla guida del Gambero Rosso, coincida con le risultanze di vendita, essendo la guida a tutti gli effetti di maggior successo in Italia, l’unica ad entrare puntualmente ogni anno nelle classifiche di vendita.

Il discorso sulla credibilità, sulla precisione delle valutazioni fornite e sulla qualità delle argomentazioni è come sempre un fatto opinabile. Infatti noi avevamo già stimolato il dibattito in tal senso, con diversi articoli sull’argomento, che qui di seguito proponiamo attraverso un link.

Per concludere, diciamo che le guide sono sicuramente utili, ma il miglior modo per non farsi condizionare è di acquisire la competenza nel riuscire a valutare correttamente la bontà di un vino al di là delle mode o dei condizionamenti del marketing.

Ecco, guardando al passato, alcuni degli articoli che trattano l’argomento su più fronti d’indagine.

Le guide? Si tratta di un fenomeno imponente ma con lacune ancora irrisolte. Il vero giudice di un prodotto - ammette il presidente del Centro Studi e Formazione Assaggiatori Luigi Odello - resta soprattutto il consumatore: link esterno

Le guide oggi in circolazione avrebbero bisogno di un approccio nuovo, meno condizionato dalle mode. E’ vero che il mercato premia il più forte e il migliore, ma il sistema deve avere delle regole minime di correttezza. Un vino non si inventa nel breve periodo, è nella continuità che si vede il vero profilo di un’azienda e di una zona. Ecco il parere di Franco Ziliani e Andrea Panont: link esterno


Per Paolo Massobrio la guida ai vini preferita è quella del Gambero Rosso. La fretta di uscire il prima possibile in libreria – ammette il critico gastronomico fondatore del club Papillon – non è un buon servizio reso ai consumatori. Conta molto la collegialità dei giudizi, l’interscambio: link esterno

Infine, il parere di un lettore: link esterno