Italia

Pioggia di polemiche sull'Ercole Olivario

Pesanti critiche sono giunte da Confagricoltura Umbria, che chiede una rimodulazione del regolamento del concorso, mentre è scoppiata la bagarre tra Monini e la senatrice Mongiello

07 aprile 2012 | R. T.

L'olio extravergine d'oliva resta fuori da l'Ercole Oliario, uno dei concorsi più prestigiosi e partecipati. Lo rileva Confagricoltura Umbria, affermando che ''da due decenni l'Ercole Olivario ha rappresentato le eccellenze olearie territoriali italiane, svolgendo un preziosissimo ruolo di promozione e diffusione di quello che da secoli è uno dei prodotti principe del territorio, l'olio. C'è però un aspetto che rischia di escludere da tale visibilità una fetta importante, l'extra vergine, che rappresenta quasi il 90% di produzione di qualità. L'Ercole olivario infatti, premia a livello regionale solo le Dop non prevedendo possibilità di concorsi a livello regionale per l'altro tipo di produzione. Un'anomalia che penalizza un fiore all'occhiello dell'agroalimentare umbro apprezzato e richiesto nel mondo. Era il 1960 quando fu introdotta la legge che definiva la denominazione commerciale ''olio extra vergine di oliva''. Da allora sono stati compiuti passi in avanti, aggiunge Confagricoltura e le produzioni di qualità hanno conquistato i mercati internazionali e valorizzato l'attività di tanti produttori. L'olio extravergine d'oliva è entrato nell'alimentazione e si e' affermato anche in aree dove era sconosciuto. Il futuro ci pone di fronte alle difficoltà, con prezzi in caduta libera e pesanti costi produttivi e contributivi che assottigliano i redditi e che rischiano di portare alla chiusura imprese agricole che sino ad oggi erano riuscite a reggere i colpi di un mercato sempre più concorrenziale. C'è percio' bisogno di certezze, opportunità, reali prospettive ed eventi, come l'Ercole Olivario che consenta di promuovere e valorizzare l'olio extra vergine umbro e non solo la Dop. ''Chiediamo - conclude Confagricoltura - che di questa opportunità sia tenuto conto in sede di programmazione del prossimo concorso''.

 

Nel mentre, a causa delle dichiarazioni della senatrice Mongiello, scoppia una polemiche che coinvolge solo di striscio il concorso nazionale che però è stato vetrina del battibecco.

“L’olio di Carpino si conferma uno dei migliori d’Italia, ma chi se ne avvantaggia è la multinazionale che lo commercializza e incamera il valore aggiunto della qualità”. Così Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura del Senato, aveva espresso “questa amara considerazione” all’indomani della consegna alla DOP Dauno Gargano del prestigioso premio nazionale Ercole Oleario, a cui la senatrice aveva presenziato in rappresentanza della presidenza di Palazzo Madama.

A stretto giro di posta ha replicato Maria Flora Monini, della direzione Comunicazione, Immagine e Relazioni Esterne della Monini S.p.A.: ““Monini, l’azienda leader dell’olio extra vergine d’oliva fondata da mio nonno Zefferino nel lontano 1920, non è una multinazionale, come sostenuto in una dichiarazione a commento della brillante prestazione dell’olio extra vergine DOP Dauno Gargano, da noi prodotto, al concorso Ercole Olivario. Sono quasi 100 anni che la mia famiglia si occupa di olio d’oliva extra vergine, tenendo ferma la barra sull’esigenza di tramandare nel tempo un saper fare che ci rende orgogliosi e che l’Italia dovrebbe difendere maggiormente nel mondo anche riconoscendo e valorizzando gli sforzi che imprenditori onesti e determinati fanno in tal senso. L’equivoco in cui Lei è caduta – definire multinazionale l’azienda produttrice del premiato Dauno Gargano DOP – è sì doloroso, ma soprattutto pericoloso perché se un’insigne esponente della Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato cade in fallo così platealmente, dimostrando poca confidenza con le realtà imprenditoriali dell’agroalimentare che portano avanti orgogliosamente la loro italianità, c’è davvero di che essere preoccupati”.

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massimo occhinegro

08 aprile 2012 ore 17:48

La Spagna ha il 78% del mercato cinese. Quello dell'Italia e' premi o no, in caduta libera. E' questo ciò che interessa l'economia di un Paese e quindi l'economia degli olivicoltori e della filiera intera. Questo e' il punto.

giovanni breccolenti

08 aprile 2012 ore 14:28

Sig. Occhinegro,poteva anche mettere in evidenza il primo e secondo posto nei fruttati medi del superbo olio di Franci e magari i due bronzi di altre due ottime ditte Italiane,La Mola e la Forcella,il bronzo della Poderina Toscana per i biologici,L'argento dell'azienda Ravida nei leggeri e tante altre gran menzioni dei nostri oli.Non mi sembra che siamo cosi' fermi.
Comunque le comunico che questo è il concorso del 2011 e ho appena letto i risultati del 2012,molto esaltanti per le aziende italiane.Primi e secondi con il mio conterraneo Viola e col toscano Franci nei medi,secondi per i leggeri con l'azienda il casalaccio,di nuovo primi e secondi negli intensi con i fratelli Ferrara con Franci e con l'azienda De Carlo,piu' altre gran menzioni in tutte le categorie.Insomma non è che stiamo a guardare. Non so cosa mi voleva dire con questa sua classifica parziale,io guardo al meglio di casa nostra(anche se l'olio buono mi piace a prescindere dalla provenienza),che oggettivamente non è proprio poco.
Comunque non capisco il senso di pubblicare questa classifica in modo parziale,e nulla sulla classifica dell'Ercole e delle meravigliose aziende che vi hanno partecipato.
Buona pasqua.

massimo occhinegro

07 aprile 2012 ore 18:38

Certamente noi abbiamo concorsi importanti in Italia, tra cui l'Ercole Olivario. Ma occorre fare una riflessione attenta perchè il più delle volte noi ce la suoniamo e noi ce la cantiamo ed invece all'estero a farla da padrone sono gli spagnoli. si veda testo sotto riportato. Se continuiamo a guardare al nostro orticello e non allarghiamo la mente l'olio buono lo avranno soltanto chi ha dei piccoli appezzamenti e se lo produce in casa. Buona Pasqua a tutti.

Oil China reconoce 17 aceites españoles

International Olive Oil Exhibition de Shanghai, Oil China, ha reconocido 17 aceites españoles dentro de sus cuatro categorías (aceite de oliva Intenso, Medio, Suave y Ecológico). Así, un número importante de los galardones otorgados en esta exposición demuestra, una vez más, la predilección del país asiático por los zumos de calidad de España.

En la categoría de Intenso, Galgón 99, S.L. ha recibido la Medalla de Oro; mientras Potosi 10 S.A., ha sido galardonado con una Medalla de Plata; al tiempo que Almazaras de la Subbética ha sido reconocido también con una Medalla de Plata y el Bronce ha ido a parar a Agroexplotaciones Tocuman S.L. y a Castillo de Canena Olive Juice S.L.

Por su parte, en esta categoría los aceites Dauro y Aubocassa de Bodegas Roda han conseguido dos Grandes Menciones.

En la categoría de Medio, Masía el Altet S.L. ha recibido dos Medallas de Plata, mientras que Muela-Olives S.L. y Agroexplotaciones Tocuman S.L. han sido merecedoras de dos Medallas de Bronce y, en esta modalidad, se llevaron tres Grandes Menciones Masía el Altet S.L., Castillo de Canena Olive Juice S.L. y Los Barbechos S.A.

La categoría Suave también reservó una Gran Mención para Pago Baldios San Carlos S.L., mientras que en la modalidad Ecológico las empresas La Amarilla de Ronda S.L., Almazaras de la Subbética y La Organic se han alzado con la Medalla de Oro y las Medallas de Plata, respectivamente.

Los premios, que se entregarán en el marco de Oil China 2012 que se celebrará del 23 al 25 de abril en Pekín, son considerados los más prestigiosos en el mercado asiático y cuentan con el apoyo del Gobierno chino y de las empresas importadoras del continente.

Entre los objetivos de este premio, figuran impulsar el aceite de oliva virgen extra en China y Asia, divulgar sus propiedades entre los consumidores, importadores y mayoristas, así como promover la transparencia en el mercado.

En esta edición del concurso han participado muestras de aceites de oliva virgen extra procedentes de diferentes países productores como Chile, España, Grecia, Italia, Portugal, Estados Unidos y Turquía.

Premiados y sus marcas

INTENSO
Medalla de Oro
Galgón 99, S.L. - Oro Bailén Reserva Familiar

Medalla de Plata
Potosi 10, S.A. - Fuenroble
Almazaras de la Subbética - Parqueoliva Serie Oro

Medalla de Bronce
Castillo de Canena Olive Juice, S.L. - Reserva Familiar Picual
Agroexplotaciones Tocuman S.L. -Casas de Hualdo

Gran Mención
Bodegas Roda - Dauro y Aubocassa

MEDIO
Medalla de Plata
Masía El Altet, S.L. - Masía El Altet Premium
Masía El Altet, S.L. - Masía El Altet Special Selection

Medalla de Bronce
Muela Olives, S.L. - Mueloliva
Agroexplotaciones Tocuman, S.L. - Casas de Hualdo

Gran Mención
Masía El Altet, S.L. - Masía El Altet High Quality
Castillo de Canena Olive Juice, S.L. - Reserva Familiar Arbequina
Los Barbechos, S.A. - Olivar del Azaraque

SUAVE
Gran Mención
Pago Baldios de San Carlos, S.L. - Full Moon

ECOLÓGICO
Medalla de Oro
LA Amarilla de Ronda - LA Organic Oro Suave Medio

Medalla de Plata
Almazaras de la Subbética - Rincón de la Subbética Alamoda
LA Amarilla de Ronda - LA Organic Oro Suave Medio

giovanni breccolenti

07 aprile 2012 ore 17:45

Che c'entra l'Ercole con le dichiarazioni della sen.Mongella? Non fa parte mica dell'organizzazione, la senatrice? Se ha detto cose sbagliate penso sia grande e vaccinata per assumersene le responsabilità e chiarirsi con l'ottima ditta in questione.
Piuttosto, un concorso che è sempre stato il fiore all'occhiello dell'eccellenza olearia Italiana da vent'anni,meriterebbe in questo sito maggiore attenzione e risalto,anche se ci sono cose magari non condivisibili e da migliorare.Invece ad una settimana dalla fine, l'unica cosa che è stata riportata in questo spazio è una polemica,in un sito in cui si predica la positività e la propositività e in cui l'olio buono deve essere sempre al primo posto.Qualcosa sui meravigliosi oli presenti e non solo i vincenti, almeno una graduatoria,qualcosa sulla serietà dello svolgimento del concorso a partire dai prelievi fino ad arrivare all'elezione dei migliori oli,no, nulla di tutto questo solo una polemica esterna.Mha,io penso che l'Ercole,con i suoi pregi e difetti meriti di piu'.
Comunque buona Pasqua a tutti e.....w l'eccellenza olearia,quella vera,a prescindere da dove venga.

MARIO DE ANGELIS

07 aprile 2012 ore 13:10

Per evitare ogni polemica dobbiamo nominare membri delle commissioni le persone capaci a valide e non il primo nominativo comunicato dal Partito di turno!!!

massimo occhinegro

07 aprile 2012 ore 12:13

Nessuna polemica? Vuol far passare forse inosservata la dichiarazione della Senatrice Mongiello che ha dimostrato tutta la sua ignoranza definendo " multinazionale " la Monini , fiore all'occhiello insieme ad altre imprese nazionali del Made in Italy nel mondo? La Senatrice dovrebbe approfondire un poco la conoscenza del settore prima di parlare ed agire. Le elezioni si avvicinano.

giovanni breccolenti

07 aprile 2012 ore 10:21

Io penso che non c'è nessuna polemica,casomai proposte per ampliare e migliorare un concorso fantastico,serissimo nei prelievi d'olio che partecipano al concorso, nel fatto che ci sono sedici assaggiatori di sedici regioni diverse con capi panel che ogni due anni cambiano e un notaio che presiede a tutte le operazioni.Sono daccordissimo di far partecipare anche gli oli Umbri senza denominazione tipica viste le eccellenze di extravergini che abbiamo ma che non fanno per scelta la certificazione e quindi rimangono fuori da questo concorso.
Un altro miglioramento che apporterei è l'allargamento dei premi anche per i terzi classificati,per il resto è una grande manifestazione il cui vero protagonista è l'olio Italiano,quello buono.