Italia
E’ marchigiano il miglior potatore di olivi d’Italia
In Sardegna hanno partecipato in 60 concorrenti da 14 regioni italiane. Ha vinto Tiziano Aleandri. E in chiusura un convegno - varietà o territorio? - sull’origine dell’olio
02 aprile 2011 | Barbara Alfei
E così si è conclusa in Sardegna la nona edizione del Campionato Nazionale di potatura dell’olivo allevato a vaso policonico “Forbici d’oro”, organizzato da Assam – Regione Marche e Laore – Regione Sardegna, in collaborazione con Cra–Oli sede distaccata di Spoleto e Sole 24 Ore Edagricole.
Sabato 26 marzo, nella mattinata, si è svolta la gara presso l’Azienda “Nure” della famiglia Monti - Santa Maria la Palma, nell’oliveto irriguo di 1.600 piante con sesto di 6 x 4 m, varietà sarde Bosana, Semidana e Nera di Gonnos.
I 60 concorrenti in gara, provenienti da 14 regioni italiane, sono stati selezionati a partire da ben 9 concorsi regionali (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Sardegna, Umbria), realizzati in collaborazione con Enti/Istituzioni e associazioni olivicole locali. Due le donne in gara: Stepan Karmen (prima classificata nella selezione del Friuli Venezia Giulia) e Mimma Palella (seconda classificata nella selezione del Lazio). Tanti i giovani, grazie alla forte attenzione riservata agli Istituti tecnici e professionali agrari, soprattutto nelle regioni Molise e Sardegna.
I concorrenti si sono sfidati nella potatura di produzione/riforma di tre piante adulte allevate a vaso policonico, in un tempo massimo complessivo di trenta minuti (10 minuti a pianta), operando con attrezzatura manuale, rigorosamente da terra. La Giuria, presieduta dal Dr. Giorgio Pannelli (Cra–Oli, Spoleto) e composta da Barbara Alfei (Assam-Marche), Franco Famiani (Università di Perugia), Sandro Dettori (Università di Sassari) e Stefano Cerni (Provincia di Rimini), ha valutato i concorrenti tenendo conto di parametri oggettivi quali la conformazione delle cime, l’equilibrio tra le branche primarie, il numero e la disposizione delle branche secondarie, l’equilibrio vegeto-produttivo e la rispondenza alla conformazione ideale.
Dura quindi la sfida che ha decretato Tiziano Aleandri dalle Marche (Offida – AP) come il nuovo Campione italiano di potatura dell’olivo. Il secondo posto è di Leonardo Delogu dalla Sardegna, il terzo dell’abruzzese Paolo D’Aloisio. Seguono Mario Sanetti (Lazio), Claudio Ciotti (Umbria), Antonio Clementi (Umbria), Domenico Fenaroli (Lombardia), Michele Cecchini (Friuli Venezia Giulia), Andrea Sforna (Umbria), Gianfranco Bonamico (Trentino). Il premio speciale per il concorrente più giovane è andato a Pasquale Di Lena, di appena 16 anni.
Un convegno su “Origine dell’olio tipico: varietà o territorio?”
La due giorni si è aperta ad Alghero (SS), Venerdì 25 Marzo, presso il Centro Congressi Quartè Sayal, con il Convegno dal titolo “Origine dell’olio tipico: varietà o territorio?”
Dopo i saluti delle Autorità, si è entrati nel vivo degli aspetti tecnici, con la prima relazione dal titolo “L’innovazione nella storia dell’olivicoltura” di Giorgio Pannelli del Cra-Oli, sede distaccata di Spoleto. “Ora siamo all’ennesima situazione di crisi riguardante l’aspetto del costo dell’olio che tende a non essere più remunerativo. Logica vorrebbe che si continuasse la promozione e valorizzazione, ossia ritornare alle stesse motivazioni per cui nacque il Cra-Oli. Oggi gli strumenti da utilizzare sono quelli dell’aspetto salutistico e sensoriale dell’olio, legato al contenuto in biofenoli e in aromi; varie tipologie (Dop, 100% italiano e monovarietali) consentono questo obiettivo ma occorre serietà e severità nell’applicazione delle norme a tutela del maggior prezzo richiesto al consumatore”.
Barbara Alfei dell’Assam ha relazionato su “L’esame analitico e la percezione sensoriale danno un’identità alle varietà”, presentando una sintesi del lavoro effettuato in collaborazione con Ibimet Cnr di Bologna e Giorgio Pannelli, utilizzando la consistente banca dati delle diverse edizioni della Rassegna Nazionale degli oli monovarietali per valutare l’influenza della varietà, della stagione e della loro interazione sulle caratteristiche chimiche e sensoriali dell’olio.
I risultati delle elaborazioni statistiche - analisi della varianza (Anova) e analisi delle componenti principali (Pca) - hanno evidenziato che l’effetto della varietà, della stagione e della loro interazione è altamente significativo per la composizione acidica, mentre per gli attributi sensoriali prevale l’effetto della varietà. La costruzione di un database su un largo numero di campioni (www.olimonovarietali.it) ha contribuito a ridurre le variabili legate al processo produttivo.
Sandro Dettori dell’Università di Sassari ha esposto l’argomento “L’Identità territoriale”. “Gli oliveti rappresentano uno dei più antichi paesaggi agrari dell’area circum-mediterranea, conservati immutati, in termini biologici e spesso anche strutturali, attraverso i secoli, anche se localmente estremamente diversificati per le articolate condizioni ecologiche e storiche della penisola italiana. Le singole proprietà possono variare continuamente nelle dimensioni spazio-temporali ed i loro cambiamenti possono essere graduali (distanza dal mare) o repentini (confini tra tipi pedologici differenti, tra oliveti soggetti a differenti tecniche di gestione del suolo e/o della chioma, lungo barriere naturali o artificiali).
Franco Famiani dell’Università di Perugia è entrato nei meriti degli aspetti quantitativi della produzione con la relazione dal titolo “La quantità oltre la qualità”, illustrando i fattori agronomici che influenzano la quantità di olio che può essere ottenuto dall’oliveto, il ruolo della cultivar e l’incidenza di tutte le pratiche colturali, quali gestione del suolo, fertilizzazione, irrigazione, potatura, difesa dalle avversità, epoca e modalità di raccolta. Nella trattazione particolare enfasi è stata data dal fatto che per produrre oli di elevata qualità e con metodi altamente ecocompatibili spesso si deve rinunciare a parte della quantità e ciò dovrebbe essere recuperato in termini di prezzo. Il tema dell’ “Olivicoltura in Sardegna: territorio, conoscenza, qualità” è stato esposto da
Tonino Selis, dirigente Laore Sardegna e Piergiorgio Sedda dell’ Agenzia Agris Sardegna. “L’attività dell’agenzia Laore” afferma Selis, “da anni impegnata per lo sviluppo della filiera olivicola olearia è incentrata sul trasferimento delle conoscenze per l’incremento delle competenze a tutti gli operatori della filiera della produzione, della trasformazione e dei consumatori. L’attività si completa con azioni di formazione, che interessano annualmente circa 1000 operatori, rivolta prioritariamente ai giovani, anche con la stipula di protocolli con gli Istituti tecnici e professionali per l’agricoltura. Il percorso che ha portato all’organizzazione del campionato nazionale è stato preceduto dall’organizzazione di 5 selezioni locali e 1 selezione regionale. Alle selezioni locali c’è stata una grande affluenza, con 238 partecipanti, tra questi particolarmente significativa è stata la partecipazione dei giovani di età inferiore ai 18 anni, ben 45. Le iniziative hanno visto un forte coinvolgimento a livello locale, il concorso regionale vede la determinante condivisione delle azioni con l’associazione olivicoltori Ittiresi S’Ischimadorza”.
In chiusura l’intervento programmato di Stefano Cerni della Provincia di Rimini, che ha descritto la situazione olivicola in Emilia Romagna e le attività di formazione degli operatori e di valorizzazione del prodotto olio, ed infine il dibattito.
Al termine dei lavori la platea è stata guidata alla degustazione di alcuni oli monovarietali rappresentativi della ottava Rassegna Nazionale, allestita in ante prima in occasione del campionato Nazionale, in veste tricolore data la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Circa 350 gli oli presentati, provenienti da 18 regioni italiane (oltre che dagli ospiti Slovenia, Croazia e Grecia), 92 varietà rappresentate. Il clou della Manifestazione sarà all’Abbadia di Fiastra (Mc), 28 – 29 maggio 2011 (il programma definitivo potrà essere consultato a breve sul sito www.olimonovarietali.it).
Professionalità in crescita
Il Campionato Nazionale di potatura dell’olivo “Forbici ‘oro”, organizzato da Assam–Regione Marche e Laore–Regione Sardegna, in collaborazione con Cra–Oli sede distaccata di Spoleto e Sole24Ore Edagricole, con il contributo di Regione Marche, Banca delle Marche, Regione Sardegna, Gruppo Pieralisi, intende sensibilizzare le istituzioni pubbliche territoriali e le associazioni olivicole ad intensificare l’azione di formazione dei produttori agricoli e dei tecnici nella pratica della potatura mediante corsi che prevedono l’integrazione di lezioni teoriche con prove pratiche in campo.
Nonostante le difficoltà legate alla necessità di recuperare una struttura delle piante a volte non adeguata, e la disformità delle piante stesse, la Giuria ha avuto modo di apprezzare l’ottimo livello di preparazione e la professionalità dei concorrenti, che aumenta anno dopo anno, grazie al consistente lavoro di formazione portato avanti con serietà ed impegno.
Solo i concorrenti (ben 52) che hanno superato i 36 punti su un massimo di 60 sono ritenuti idonei e potranno iscriversi all’“Elenco degli operatori abilitati alla potatura dell’olivo”, istituito dall’Assam nel 2002 come elenco regionale, ed integrato nel 2010 con una sezione “Altre regioni”; nell’ambito di ciascuna sezione, sono istituite le due sottosezioni: “Professionisti” ed “Hobbisti”.
Al fine di dare l’opportunità di iscriversi all’Elenco dei potatori a coloro che hanno ottenuto l’idoneità alle diverse edizioni del Campionato Nazionale di potatura dell’olivo, l’Assam organizza nel mese di settembre un apposito corso professionale, della durata di 30 ore, diretto dal Dott. Giorgio Pannelli. Il programma (in fase di definizione) potrà essere consultato sul sito www.assam.marche.it, o www.olimonovarietali.it (per info alfei_barbara@assam.marche.it, tel. 071. 808319).