Italia

Povera agricoltura con un Ministro inquisito, anzi no

Inizia l'avventura di Saverio Romano in via XX settembre, a quel dicastero dell'agricoltura che fu per primo di Cavour e, in tempi più recenti di Zaia e Galan. Ora tocca alla Sicilia

26 marzo 2011 | T N

Mai era successo nella storia repubblicana che un Presidente della Repubblica esprimesse "riserve politico-istituzionali" alla nomina di un ministro ma che ne fosse costretto perchè non sono state ravvisati "impedimenti giuridico-formali".
E' capitato all'agricoltura l'onore di avere un ministro sotto accusa ancor prima di essersi insediato.

Il 23 marzo il settore primario è stato sotto i riflettori ma meglio sarebbe stato se non lo fosse.
Infatti la notorietà era dovuta a una facceda molto persdonale, e molto giudiziaria, del nuovo ministro dell'agricoltura, Saverio Romano, subentrato, com'era nelle previsioni, a Galan che già da tempo non vedeva l'ora di scappare ai Beni Culturali.

Il neo Ministro Romano è infatti stato passato sotto la lente d'ingrandimento da parte del Quirinale. Si legge infatti in una nota dal Colle: "Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dal momento in cui gli è stata prospettata la nomina dell'on. Romano a ministro dell'agricoltura, ha ritenuto necessario assumere informazioni sullo stato del procedimento a suo carico per gravi imputazioni."
E giù una ridda di voci sul fatto che Romano fosse inquisito per mafia a Palermo. Voci che lui stesso ha smentito, ricordando che il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione del procedimento nei suoi confronti e che il Gip sta prendendo qualche giorno per decidere. Nessun rinvio a giudizio. Nessun inquisito. Tutto uno sbaglio.

Comincia tuttavia sotto cattivi auspici l'avventura di Saverio Romano in via XX settembre, a quel dicastero dell'agricoltura che, come ha ricordato lui stesso, fu per primo di Cavour e, in tempi più recenti di Zaia e Galan.
Ora l'agricoltura torna nelle mani di un esponente el Sud.
Ma chi è Saverio Romano?

Nato a Palermo il 24 Dicembre del 1964, nel 1988 si laurea in Giurisprudenza con una tesi dal titolo "Spunti di riflessione su progetto preliminare del nuovo codice di Procedura Penale". Sposato con Stefania e padre di Antonio, Giorgio e Chiara, inizia la sua carriera politica da giovanissimo all'interno dell'Università degli Studi di Palermo ricoprendo, dal 1985 al 1987 la carica di Consigliere di Amministrazione dell'Opera Universitaria come rappresentante degli studenti.

Democristiano della prima ora, nel cuore e nella mente, nel 1987 viene eletto nel Movimento giovanile della Democrazia Cristiana come delegato regionale. Nel 1990 viene eletto al Consiglio della Provincia Regionale di Palermo, per ricoprire poi, dal 1993 al 1994, la carica di Assessore alla viabilità.

Nel 1997 viene designato Presidente dell'IRCAC, il più importante ente creditizio siciliano. Ricopre questa carica fino al 2001 quando viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nella XIV legislatura, in virtù di una candidatura nel collegio maggioritario di Bagheria. Durante il mandato parlamentare è stato componente delle Commissioni Giustizia, Bilancio, Finanze, Cultura, Trasporti e Vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.
Nel governo Berlusconi III è stato Sottosegretario di Stato al Lavoro. Confermato alla Camera nella XV legislatura in virtù di una candidatura nella lista dell'UDC per la circoscrizione Sicilia 1, è attualmente segretario della Delegazione parlamentare presso l'Assemblea del Consiglio d'Europa e componente della Commissione Giustizia e della Delegazione parlamentare presso l'Assemblea dell'Europa occidentale.

Nel luglio 2006 è stato eletto dal Comitato del partito Segretario Regionale UDC e il 4 marzo 2007, per acclamazione, è stato designato dal congresso regionale Segretario dell'UDC in Sicilia.

Nell'aprile del 2008 è stato rieletto in Parlamento, dove ricopre attualmente l'incarico di componente della Commissione Finanze. E' Responsabile nazionale Organizzativo del partito e alle elezioni europee 2009, capolista della lista Unione di Centro per la circoscrizione Sicilia-Sardegna, è stato eletto con oltre 110 mila preferenze.

Il 22 settembre 2010 si è dimesso dall'incarico di Segretario Regionale dell'UDC Sicilia e da ogni incarico di partito, fondando il 28 settembre dello stesso anno, il movimento dei Popolari di Italia di domani e dando vita alcune settimane dopo al gruppo dei Responsabili (Iniziativa Responsabile), in un'azione di sostegno al governo Berlusconi.