Italia
Nasce la prima Carta dei produttori biologici
Dibattiti e gruppi di lavoro hanno dato vita a un documento per instaurare un dialogo proficuo con le istituzioni, i consumatori e le diverse forze sociali per uno sviluppo equilibrato del comparto
19 febbraio 2011 | T N
âADESSO PARLO BIO. Biologico, la parola ai Produttoriâ, la prima Assemblea Nazionale dei Produttori Biologici organizzata da FederBio, ha dato il via a un processo utile e necessario per una crescita equilibrata del comparto, che deve vedere trai i protagonisti anche i produttori.
I circa 200 produttori presenti allâAssemblea, arrivati da tutte le regioni italiane, fortemente motivati per proporre e trovare assieme alla Federazione soluzioni idonee per un nuovo protagonismo della produzione biologica nazionale, hanno partecipato con entusiasmo e impegno ai lavori dando vita alla bozza della Carta dei produttori biologici e biodinamici, la cui versione definitiva sarà pronta tra due settimane, durante le quali i produttori possono proporre ulteriori suggerimenti alla Federazione.
La Carta dei Produttori creata propone un âpattoâ per un modello agricolo rurale sostenibile e si rivolge alle Istituzioni, ai consumatori e alle diverse forze sociali ai quali interessi davvero un cambiamento degli stili di vita e dei valori fondanti della nostra società .
Il documento si rivolge innanzitutto alle Istituzioni, al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e alle Regioni, per chiedere un diverso impegno a sostegno del comparto, a cominciare dalla nuova programmazione dello sviluppo rurale e della relativa politica europea, attraverso interventi rivolti ai nodi strutturali quali lâaggregazione dei produttori, il ruolo dei produttori nella filiera, lâaccorciamento della filiera stessa e la ricerca e la sperimentazione da realizzare in collaborazione con le associazioni e con le organizzazioni di produttori.
La Carta dei Produttori si rivolge anche al Governo Nazionale, affinché sia varata una politica fiscale di vantaggio, che riconosca attraverso interventi di deduzioni o detrazioni i maggiori costi che i produttori bio affrontano anche per tutelare le risorse naturali e ambientali nelle quali operano.
La base di partenza di ciascun progetto dei produttori biologici e biodinamici, come sottolineato nella Carta, è la collaborazione con le popolazioni locali, con i consumatori, con le associazioni ambientaliste con le quali si condividono valori e stile di vita, per permettere uno sviluppo sostenibile ed etico del comparto e dei singoli territori.
La Carta dei Produttori contiene inoltre spunti concreti di azione che i produttori assieme a FederBio possono iniziare a mettere in atto per uno sviluppo sano dellâagricoltura biologica e biodinamica italiana.
Il âpattoâ di sviluppo si basa su tre punti cardine, sviluppati durante i gruppi di lavoro âGli accordi interprofessionali e progetti di filieraâ, âQuale filiera corta per il Biologicoâ, âLe Organizzazioni dei Produttori biologici: regole ed opportunità â.
Il primo punto affrontato nella Carta dei Produttori riguarda lâimportanza dellâaggregazione, primo passo affinché i produttori possano accedere a sistemi economici organizzati. Le OP, Organizzazioni di Produttori, permettono infatti di creare opportunità in termini di miglioramento della logistica e di continuità delle forniture, di definizione di parametri qualitativi condivisi, di collegamento tra aree e settori produttivi diversi tra loro e anche di finanziamento alle singole aziende.
âI produttori biologici e biodinamici â puntualizza Ignazio Cirronis, coordinatore della Sezione Soci Produttori di FederBio â sono consapevoli del valore delle OP. Ciò che tuttavia riteniamo necessario è il loro coinvolgimento diretto nella costituzione e nella gestione di queste organizzazioni perché si possano mantenere un basso livello in termini di costi di gestione e perché si crei una reale coesione tra i singoli produttoriâ.
Il secondo aspetto vitale per la produzione biologica e biodinamica riguarda la filiera corta e il mercato locale, aspetti che, secondo i produttori, devono crescere ben oltre la situazione attuale perché sono uno strumento privilegiato di valorizzazione del reddito dei produttori e del legame con il territorio.
Terzo aspetto, non sicuramente in termini di importanza, che i produttori e la Federazione evidenziano attraverso il documento redatto è la creazione di un progetto pilota interprofessionale. Per riconoscere il giusto peso a ciascun anello della filiera i produttori, i trasformatori e i distributori devono essere collaborativi per definire nuove regole contrattuali.
âLa realizzazione di accordi interprofessionali â commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio â è una delle chiavi per valorizzare la produzione biologica nazionale e tutto il comparto. FederBio, unica organizzazione interprofessionale del biologico italiano, crede fortemente, si è già impegnata e si adopera ancor di più per coinvolgere tutti i soggetti della filiera, distribuzione compresa. La loro vera collaborazione permette di determinare le modalità di formazione dei prezzi, i parametri qualitativi, le modalità di forniture e di gestione delle piattaforme di trasformazione, permettendo al comparto di crescere in equilibrio e ai consumatori di usufruire di prodotti di qualità a prezzi concorrenziali. In questo, come chiedono i produttori, si sviluppa un modello sostenibile, un patto di crescita nazionale, sostenuto campagne di informazione e promozione volte a evidenziare i punti di forza del comparto. Concludo con i ringraziamenti da parte di FederBio e della Sezione Soci Produttori a tutti i produttori presenti a Milano, alle Istituzioni intervenute o che hanno espresso il loro messaggio di partecipazione allâAssemblea, alle realtà e alle imprese che hanno sostenuto e promosso lâiniziativa, a tutti coloro che con la partecipazione allâevento hanno permesso di instaurare un dialogo importante tra il primo anello della filiera e la Federazione.â