Gastronomia
La gastronomia influisce sulla diplomazia e sui processi decisionali
Un buon pranzo può essere utilizzato come strumento di persuasione, sia in politica sia sul luogo di lavoro. Non è solo il cibo a condizionare i nostri pensieri. Anche l'ambiente può influire sulle nostre percezioni, migliorando la creatività e la produttività
05 maggio 2017 | Graziano Alderighi
Ormai i pranzi e le cene di lavoro sono considerate superflue.
Si mangia velocemente e la ritualità del pasto viene considerato un vezzo antico, un segno di arretratezza e qualche volta persino un segno di scarsa produttività.
In realtà dagli Stati Uniti stanno sempre più venendo ricerche che dimostrano come la ritualità del cibo, e la stessa natura degli alimenti che consumiamo, può influenzare notevolmente le decisioni che andremo ad assumere.
Ecco allora che proprio dagli States viene la nuova tendenza: attenzione alla tavola da pranzo. Hillary Clinton ha inaugurato, mentre era Segretario di Stato, un approccio completamente nuovo ai pranzi di lavoro. L'organizzazione del pranzo di lavoro è quindi strategica ed è stata definita dallo staff della Clinton “diplomazia intelligente”. Natalie Jones, un vice capo del protocollo del governo americano ha affermato: “il cibo è fondamentale perché si tengono negoziati difficili al tavolo da pranzo”.
Il cibo che mangiamo influenza la decisioni che prenderemo e anche migliorare, o peggiorare, la performance al lavoro, la produttività e la creatività. Colossi della Silicon Valley come Amazon, Google e Facebook prestano sempre più attenzione al menu e all'ambiente della sala ristoro delle loro mense aziendali.
Perchè il cibo, e l'ambiente dove lo assumiamo, influenzano il nostro comportamento?
Tutto deriva dal rilascio di glucosio e serotonina come risultato diretto di quello che consumiamo, come alimenti ricchi di zucchero e triptofano. Mangiare insieme ad altri può anche innescare il rilascio di endorfine. Anche l'atto stesso della masticazione può dare origine al rilascio della serotonina e quindi migliorare l'umore. E poi, c'è il linguaggio del corpo e la mimica che possono innescarsi quando mangiamo e beviamo con gli altri, che possono promuovere il comportamento pro-sociale.
Una volta riconosciuta l'importanza del cibo nel processo decisionale, non solo in ambito diplomatico, ma in qualsiasi situazione che coinvolge decisioni, negoziati e presumibilmente anche l'innovazione (in sostanza qualsiasi tipo di incontro d'affari), occorre considerare il pasto un importante momento della giornata lavorativa. si potrebbe anche pensare Lo spazio più appropriato in cui mangiare e bere mentre si tiene una riunione.
Tutto dall'altezza del soffitto, alla dimensione e forma dei tavoli può fare la differenza. Nelle mense delle aziende della Silicon Valley non è infrequente notare la presenza di grandi tavoli. Sono stati deliberatamente scelti per incoraggiare la riunione e la riunione fortuita dei dipendenti, così da stimolare la socializzazione, lo scambio di idee e il brain storming. Meglio, a questo scopo, la tavola rotonda. Fin dal momento della costruzione della sala da pranzo di Tholos nell'Agora nel 465 aC, è stato ben compreso il simbolismo politico del tavolo rotondo (che implica l'uguaglianza e l'amicizia). Pensiamo a Re Artù e ai suoi Cavalieri della Tavola Rotonda, per non citare la tradizione del tavolo banchetto tondo cinese. Le ultime ricerche dimostrano che le tavole rotonde tendono a favorire una decisione decisionale più collaborativa rispetto alle tavole quadrate o rettangolari.
Naturalmente è importante anche il cibo, come sapeva il futurista italiano Marinetti che voleva abolire la pasta a pranzo. Le paste, in particolare quelle più ricche di sugo, possono appesantire lo stomaco, quindi interferire con la capacità di ragionare in modo produttivo e di pensare criticamente. Non è però solo una questione di digestione, ma anche di gusti. I ricercatori che lavorano all'Università di Innsbruck in Austria hanno dimostrato che le persone che assaporano qualcosa di amaro (come succhi di pompelmo, birra, cioccolato fondente, caffè nero non zuccherato o, ancora peggio, verdure crucifere) tendono a mostrare una maggiore ostilità verso altri. Al contrario, la degustazione di qualcosa di dolce tende a far sentire la gente più disponibile e aperta.
Mai come in questi anni si sta quindi rivalutando il ruolo positiva della tavola e la sua socialità intrinseca in una società molto dinamica e innovativa come quella attuale.
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