Gastronomia
Saranno gli chef le colonne portanti della promozione del Made in Italy all'estero
Davide Oldani rappresenterà l'Italia dell'agroalimentare a Rio per i Giochi Olimpionici. Non solo però, da Carlo Cracco a Cristina Bowerman, molti saranno i protagonisti della promozione tricolore
16 marzo 2016 | T N
Un vero programma di governo, interministeriale, che prevede la compartecipazione di Ministeri degli esteri, delle politiche agricole e dell'istruzione.
Sono sei i Paesi sui quali si concentrerà il programma biennale (Usa, Giappone, Cina, Russia, Emirati Arabi e Brasile), che prevede diverse azioni, dalla settimana della Cucina Italiana organizzata nelle Ambasciate a fine novembre, al Master class per cuochi stranieri per diffondere la dieta Mediterranea, alle 50 Borse di studio per giovani chef italiani under 30 finanziate con 1 milione di euro dal Miur, alle Giornate italiane dedicate alla cucina tricolore promosse dal Coni a partire dai Giochi olimpici di Rio 2016.
"In Brasile rappresenterò l'Italia team, la nostra squadra olimpica - ha spiegato Davide Oldani - dove il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha voluto aggiungere a quello che è lo sportivo, una comunicazione diretta del cibo e del modo di cucinare italiano; mi sento orgoglioso di questa posizione e sicuramente la porterò avanti con tutte le mie forze, perchè oggi la migliore comunicazione da fare è sì grande cucina, sì grandi prodotti ma anche movimento e sport e per i ragazzi giovani è importante recepire questo messaggio, che vogliano diventare grandi cuochi o grandi sportivi".
"Sarà una festa vera della cucina italiana all'estero che riguarderà tutti coloro che avranno voglia di unirsi al suo grande valore dato, non solo da persone e storie, ma anche dai nostri prodotti'" ha detto Carlo Cracco, nel precisare che le iniziative in programma non sono solamente volte a valorizzare il grande patrimonio nazionale ma anche a tutelarlo.
Entusiasta dell'iniziativa Cristina Bowerman, secondo la quale si sta procedendo come promesso nella tabella di marcia inaugurata ad Expo. "E' la prima volta che la categoria dei cuochi e degli chef collabora in maniera così intensa con la politica - ha detto la chef - si spera che tutto questo porti ad una differenziazione rispetto al passato; quanto ai nostri prodotti tipici di ogni Regione, abbiamo solo l'imbarazzo della scelta e per questo siamo davvero fortunati; io sono pugliese ma basta parlare dei pomodorini semi secchi, del capitone o delle anguilla e tanti altri...".
"Dobbiamo essere i testimonial della vera cucina italiana e del vero prodotto Made in Italy, visto che siamo tanto apprezzati ma anche tanto imitati - ha dichiarato Valeria Piccini, chef bistellata del Ristorante Caino (Grosseto) - L'onore è essere uno degli interpreti della cucina italiana nel mondo - spiega Piccini - l'onere è quella di farla rispettare e comprendere come parte integrante della nostra identità e della nostra cultura".