Gastronomia
Le donne amano la creatività in cucina, con un occhio alla salute
Indispensabili al benessere e alla salute delle donne sono i folati, gli omega 3, lo iodio, la vitamina C e la fibra. Una maggiore consapevolezza alimentare che porta a un aumento del consumo di pesce e verdure. In calo la carne
08 marzo 2016 | T N
A tavola quando non ci sono uomini tra le commensali vincono fantasia e sperimentazione. Sette donne su dieci, secondo un sondaggio su circa 1200 italiani e un panel di 80 esperti di cucina, promosso dal Polli Cooking Lab, amano provare nuovi sapori: tofu (79%), poké sushi (77%), seitan (75%), soia (72%) e pesto vegano (69%).
Creatività sì, ma con un occhio alla salute.
"Sia in età fertile che in gravidanza fino a dopo la menopausa esiste - afferma Stefania Ruggeri, nutrizionista del Crea - un regime alimentare di genere. Non serve l'uso degli integratori ma occorre che la propria dieta includa cinque nutrienti fondamentali per la salute delle donne: i folati; gli omega 3; lo iodio; la Vitamina C; e la fibra per mantenerci in forma".
Questi gli alimenti di stagione in cui sono presenti i folati che sono vitamine del gruppo B: verdure a foglia larga (bieta, spinaci), nei carciofi, negli asparagi, nei legumi, nei cereali integrali e in alcuni frutti come arance, kiwi. Un'adeguata assunzione di queste vitamine riduce, sottolinea Ruggeri, del 50-70% il rischio di gravi malformazioni congenite nel bambino come la spina bifida, le labiopalatoschisi (il labbro leporino) e alcune cardiopatie. Studi recenti hanno dimostrato che un'adeguata assunzione di folati riduce anche il rischio di nascite premature. Gli acidi grassi omega 3 sono importanti per la prevenzione di malattie come le malattie cardiovascolari.
Le porzioni di fibra suggerite per una donna, all'interno di un regime alimentare normocalorico, equivalgono a 3 cucchiai: circa 30g al giorno.
Inoltre, recenti ricerche dimostrano che un'assunzione adeguata nella donna di un acido grasso DHA, che si trova nel pesce durante i primi mesi della gravidanza è fondamentale per un corretto sviluppo del sistema nervoso del feto. La quota necessaria di DHA può essere coperta con il consumo di 200-300 grammo di pesce a settimana, che corrisponde a circa 2 porzioni.
Sul sale poi, conclude la nutrizionista Ruggeri, occhio alla qualità e alla quantità. L'eccessiva assunzione di sale, ricorda infinem è uno dei principali fattori di rischio di malattie cardiovascolari.
Un modello salutare nell'alimentazione che si rispecchia anche nelle cene per l'8 marzo dove la dieta mediterranea ha la parte del leone. Secondo lo studio Polli Cooking Lab le donne non rinunciano a pesce (72%), zucchine (67%) e melanzane (65%). Perde invece sempre più terreno tra le consumatrici la carne di manzo e di maiale (24%).
La frittura in generale (21%), che comprende il pesce impanato, le verdure pastellate o le olive all'ascolana non hanno molto successo quando prevalgono le signore a tavola. E anche la selvaggina (18%) non sembra fare colpo sulle donne, che ritengono questo tipo di carne dal gusto troppo deciso.
"Sono proprio le donne - dice Valeria Piccini, chef due stelle Michelin del ristorante Caino di Montemerano (Grosseto)- ad apprezzare di più gli alimenti della dieta mediterranea: i piatti più richiesti sono i passati di verdure o di legumi, verdure alla griglia o bollite, il pesce e le minestre tradizionali. La dieta mediterranea è ciò che ci riporta alle nostre origini. Ingredienti come l'olio extravergine, le verdure, i legumi, i cereali, il pesce, la frutta, hanno creato con il tempo uno stile di vita molto salutare che la maggioranza delle donne sposano appieno".