Gastronomia
Democrazia sul web per tutti ma non per hotel e ristoranti
Segnali di insofferenza per recensioni negative ma anche per lo strapotere di alcune piattaforme turistiche accusate di distorcere le regole del libero mercato. Secondo Gianfranco Vissani, se non si mettono regole “non ci saranno più cuochi, saranno tutti gastronomi”
06 marzo 2014 | T N
E' un periodo di intense critiche e di ribalta per i portali che forniscono semplici suggerimenti di viaggio, come Tripadvisor, e per siti che invece offrono soluzioni turistico-ricettive, come Expedia e Booking.
Dopo il caso della docente bolognese che rischia di finire sotto processo per una critica, considerata eccessiva e diffamatoria, sul vino servito in un ristorante, ora è la volta degli chef e dei giornalisti enogastronomici mettere sotto esame Tripadvisor. Già ci furono lamentele, nei mesi scorsi, su presunte compravendite di recensioni positive, tali da garantire fama al locale e fargli scalare le classifiche. Al di là di casi patologici, e probabilmente anche legali, come questi, vi è però insofferenza, da parte di chef e ristoratori sulla mania di recensire piatti e ristoranti da parte di chiunque, anche privo di qualsiasi professionalità, competenza ed esperienza. E' il bello della rete, la democrazia del web, potrà dire qualcuno ma a Firenze, in occasione della manifestazione Italia a Tavola, c'è stato più di un moto di ribellione.
“Gli chef sono come i calciatori, sono sempre criticati. Ma se vuoi stare sul mercato, sei soggetto a critiche” ha dichiarato Gianfranco Vissani, secondo il quale, però, se non si mettono regole “non ci saranno più cuochi, saranno tutti gastronomi”.
A spiegare che una recensione negativa non è un gioco, una burla telematica fatta tra amici ma può avere ricadute reali, è lo chef Claudio Sadler: “nei giudizi che vengono espressi dagli utenti di TripAdvisor ti scontri con gente non preparata che ama fare una comunicazione immediata. Io rispondo sempre ai giudizi negativi per far capire che con me c'è il lavoro di 20 dipendenti. Parlo a nome di 20 famiglie.”
A far fronte comune contro la moda delle recensioni amatoriali anche i giornalisti enogastronomici. “Tutte le guide cartacee - ha detto il curatore della guida Touring Luigi Cremona - hanno oggi una versione corrispondente sul web. L'importante è che la critica sia fatta da esperti, con la consapevolezza che non stai valutando un mero piatto, stai valutando un mondo artigianale”.
Il web tra anarchia e monopolio.
Il Consiglio Direttivo della Federalberghi ha deliberato all’unanimità di ricorrere all’Antitrust (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) contro le OLTAs (On Line Travel Agencies), come Booking ed Expedia.
Oggetto primario del ricorso è l’annullamento delle clausole vessatorie che i grandi portali di prenotazione impongono agli alberghi, distorcendo le regole del libero mercato ed assoggettando le imprese ad un regime di commissioni sempre più gravoso. Inoltre, tali clausole determinano barriere alla concorrenza che impediscono l’ingresso nel mercato di nuovi operatori dell’intermediazione, a tutto svantaggio dei consumatori finali.
Ad esempio, la clausola di parity rate, che vieta agli alberghi di pubblicizzare prezzi inferiori a quelli esposti sui grandi portali di prenotazione, priva i turisti della possibilità di ottenere condizioni più favorevoli rivolgendosi direttamente all’albergo o ad altri intermediari che sarebbero disposti ad applicare commissioni più basse.