Gastronomia
Volano gli stracci in cucina e i grandi chef stellati se le danno di santa ragione
E' scontro ideologico, ma dietro le quinte, tra Davide Oldani e Massimo Bottura durante la presentazione del calendario Lavazza dedicato proprio ai cuochi. Cucina pop o alta cucina? Gastronomia d'elite o alla portata di tutti?
31 ottobre 2013 | T N
Non c'è proprio sintonia tra Massimo Bottura e Davide Oldani, due tra i grandi chef nostrani, protagonisti del calendario Lavazza.
Proprio durante l'evento di presentazione sono volati gli stracci, un po' per gioco e show, un po' perchè non si possono soffrire.
Come ha raccontato il Corriere della Sera, il nodo del contendere è la democratizzazione dell'alta cucina e un'affermazione in proposito di Oldani, fortemente contestata.
“Nel mio ristorante, il d’O, faccio cucina pop. Alta cucina, buona cucina alla portata di tutti. Dove è il prodotto che mi guida. Lavoro con freschezza e qualità e utilizzando mio dna. Non adopero prodotti costosi proprio perché il mio progetto è arrivare a tante persone”.
Pare che Massimo Bottura sia stato tanto irritato con Oldani da dar vita a un diverbio al calor bianco, dietro le quinte che così ha replicato: “se vuoi comprare una Ferrari la puoi pagare come una 500? No. Ecco, la nostra cucina è una Ferrari. Ha costi altissimi. Quando fai sperimentazione vera è così. Ribadisco: la Fiat, quando crea una Ferrari, la fa pagare allo stesso prezzo di una 500? La Ferrari, come l’alta cucina, ha costi fissi di sperimentazione e di ricerca che sono fondamentali. E per uscire dalla crisi bisogna fare ricerca. Costi enormi.”
Ma Oldani non ci sta. “Faccio una cucina di accessibilità, quella pop. E sì, la considero Alta cucina. Essere signori non vuol dire essere ricchi o poveri. Ma rispettare freschezza di materie prime e alta cucina.”
Un botta e risposta a cui il tristellato dell'Osteria Francescana non sa esimersi: “l’ha detto anche Ferran Adria: ora col fratello, a Barcellona, fanno prêt-à-porter. A El Bulli invece era Alta moda. Noi tutti facciamo alta moda. Per la democratizzazione? Abbiamo aperto i nostri ristoranti ridotti. Nel mio bistro La Franceschetta a pranzo si mangia con 15 euro, e con grandissima materia prima. E, beh, paghi molto meno di altri presunti ristoranti di alta cucina.”
Uno scontro ideologico che Oldani chiude così: “un cuoco deve prima alimentare, e poi far sognare, a prescindere dal prezzo. Puoi usare una cipolla caramellata e far poesia. Oppure fare altri piatti più costosi e fare poesia uguale. Evviva la democrazia. Ce l’ha insegnato Andy. Esiste la pop art, la pop music…Perché non può esistere la pop cuisine?”