Gastronomia

La caduta degli “dei” della cucina, con stile

Due brutti scivoloni in una settimana per due stelle del firmamento dell'alta ristorazione italiana e internazionale. Michelin o Masterchef, in ogni caso “il cliente ha sempre ragione”

16 marzo 2013 | T N

Nel mezzo internazionale che attanaglia i conti delle famiglie e delle imprese, proprio mentre si doveva eleggere il nuovo Papa e vi sono trattative furiose per la formazione del nuovo governo italiano, ecco due fatti di cronaca, che hanno giustamente avuto poco risalto ma che sono un segno dei tempi.

Anche gli “dei” della cucina cadono.

Due brutti scivoloni, uno un po' più grave dell'altro, che hanno coinvolto il Noma di Copenaghen, famoso per la sua cucina creativa e Carlo Cracco, famoso soprattutto perchè re di Masterchef Italia.

 

Una sessantina di clienti del locale danese, nel periodo 12-16 febbraio, si è sentita male, e ha accusato malori con nausea e diarrea, con tutta probabilità a causa di un'intossicazione alimentare. Tra le persone che hanno accusato gli stessi sintomi "c'è anche parte del personale del ristorante, che è venuto in contatto con il cibo", hanno riferito i funzionari che hanno contestato al Noma il fatto di non aver disinfettato per tempo le cucine in modo da evitare un'ulteriore diffusione del contagio. Il ristorante si è scusato con i clienti per quanto accaduto e ha evocato un problema di comunicazione interna, precisando che una mail di un impiegato che affermava di essersi ammalato non era stata vista.

 

Più banale, ma non meno significativo, il problema che ha coinvolto Carlo Cracco, cuoco a due stelle nel suo ristorante in via Victor Hugo a Milano.

Alcuni clienti si sono infatti lamentati di un servizio “frettoloso e scortese” ma anche della qualità di un piatto di pesce e di un risotto ai gamberi.

Replica elegante e di stile per Cracco che ha dichiarato: "Cose che possono capitare, il cliente ha sempre ragione. I piatti mi sembravano buoni, in cucina siamo in tre ad assaggiarli, qualcosa ci sarà sfuggito. Sul servizio non saprei dire, se non che gli altri 60 clienti non se ne sono lamentati, ma è certo che dovrebbe essere tutto perfetto. Non è una cosa che fa piacere, ho invitato quei clienti a tornare a trovarci".

Agli avventori che si sono lamentati non è stato fatto pagare il conto.

 

Due scivoloni, dunque, che non si sono rivelate però due cadute di stile.