Economia
Per il 2009 più opportunità per laureati e diplomati
L'indagine Unioncamere sull'occupazione mette in luce la realtà italiana in tutte le sue evidenze. Calano di numero i laureati in economia e ragionieri, ma mantengono primato nella classifica dei titoli di studio più richiesti dalle imprese
19 settembre 2009 | T N
Più laureati e diplomati per le imprese italiane, in un anno, come quello attuale, in cui il sistema produttivo nazionale da una parte contiene le sue prospettive occupazionali, dallâaltra alza il livello qualitativo delle sue assunzioni.
Su 523mila assunzioni complessive programmate entro il 2009 dalle imprese di tutti i settori economici, 62.460 sono destinate a laureati e 221.830 a diplomati. Percentualmente questi titoli di studio accrescono la propria incidenza sul totale delle assunzioni: rispetto al 2008 le lauree rappresentano infatti quasi il 12% delle richieste delle imprese (erano il 10,6% lo scorso anno), mentre i diplomi superano il 42% (contro il 40,5% del 2008). A dimostrarlo è il Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, uno dei pochi strumenti di orientamento disponibili per i giovani e le famiglie alle prese con la scelta della facoltà universitaria che offra reali chance per il futuro o prossimi allâinizio dellâanno scolastico.
I più amati dalle imprese si confermano i laureati in Economia e nei diversi indirizzi di Ingegneria. Ma nel 2009 aumenta la richiesta di altre tipologie di laureati, o in termini di peso percentuale sul totale delle assunzioni (è il caso dei laureati nellâindirizzo sanitario-paramedico), oppure, sebbene con una richiesta decisamente più contenuta, in valore assoluto (come nel caso dellâindirizzo politico-sociale). Tra i diplomi, quelli con indirizzo amministrativo-commerciale assicurano maggiori possibilità ai giovani.
âI dati di Excelsior mostrano che il sistema produttivo italiano non si è certo fermato in questâanno difficile per lâeconomiaâ, ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. âUna delle prime strategie messe in atto per contrastare la crisi, infatti, è quella dellâinvestimento sul capitale umano, la risorsa principale sulla quale può contare lâimpresa. Ecco così che, pur dovendo contenere i propri programmi di assunzione, le imprese alzano âil tiroâ e si mettono alla ricerca di professionalità più elevate e di giovani laureati. Lâobiettivo è quello di prepararsi ad affrontare la sfida della ripresa potendo contare su competenze capaci di fare la differenza, di produrre innovazione, di accrescere la competitività â.
Economisti cercasi
Sono 18.600 i laureati in Economia richiesti questâanno dalle imprese, il 60% dei quali dovrebbe essere assunto con contratto a tempo indeterminato. Nella classifica dei titoli universitari più ricercati il secondo posto è occupato dallâindirizzo âsanitario e paramedicoâ (6.700), in salita di due posizioni rispetto al 2008, e da quello di âingegneria elettronica e dellâinformazioneâ (6.600). Fermo restando una richiesta più contenuta da parte delle imprese, il confronto con lâanno scorso mostra tuttavia una miglior tenuta dellâindirizzo economico (che concentra il 29,8% dei laureati previsti per il 2009 contro il 29,7% dello scorso anno), del âchimico-farmaceuticoâ (5,7% contro il 5,6% del 2008) e di quello di âingegneria civile e ambientaleâ (3,4% rispetto al 3,1% dello scorso anno).
In termini relativi, cresce la domanda di laureati a indirizzo âsanitario e paramedicoâ (10,7% contro lâ8,3% del 2008), mentre aumenta sia in valore assoluto, sia in termini di incidenza sul totale, la richiesta di laureati dellâindirizzo politico-sociale (1.300 le assunzioni previste questâanno, 250 in più del 2008) e di quello letterario, filosofico, storico e artistico (1.120 nel 2009, 220 unità in più del 2008).
Molte le possibilità per i ragionieri
I diplomati rappresentano circa 222mila delle assunzioni programmate nel corso del 2009 (a fronte delle 335mila dello scorso anno), con una crescita, in termini di incidenza sul totale, di circa due punti rispetto al 2008. I diplomi più richiesti dalle imprese si confermano quelli a indirizzo âamministrativo e commercialeâ (75.900 assunzioni), seguiti dallâindirizzo âmeccanicoâ (14.800) e da quello âturistico-alberghieroâ (13.500). Circa 8mila, inoltre, le richieste dellâindirizzo elettrotecnico. Anche in termini relativi, lâindirizzo âamministrativo e commercialeâ consolida il suo primato e si conferma nel 2009 in crescita: il suo peso percentuale sul totale delle assunzioni (34,2%) aumenta di circa un punto rispetto allo scorso anno (33,4%). Un incremento relativo risulta poi per lâindirizzo âinformaticoâ (2,9% la quota per lâanno in corso rispetto al 2,5% del 2008) e per quello âsocio-sanitarioâ (1,5% a fronte dellâ1,1% di dodici mesi fa).
Lâesperienza conta sempre di più
Lâattenzione crescente alle competenze dei candidati allâassunzione si accompagna anche allâorientamento sempre più accentuato delle imprese ad assumere personale che abbia già avuto una precedente esperienza lavorativa. Questâanno questa inclinazione interessa il 57,5% delle assunzioni programmate, 2 punti percentuali in più del 2008.
La maggiore disponibilità di offerta sul mercato del lavoro giustifica inoltre la diminuzione di circa 6 punti percentuali della quota di assunzioni non stagionali considerate di difficile reperimento (20,5% rispetto al 26,2% del 2008), motivata soprattutto dalla diminuzione dei problemi legati a una ridotta presenza della figura da assumere (25%, oltre quattro punti in meno rispetto al 2008). Resta però immutata la difficoltà legate al mismatch fra il profilo qualitativo tra domanda e offerta di lavoro, tanto è vero che per il 35,3% delle figure per le quali le imprese prevedono di incontrare difficoltà in fase di reclutamento si âripiegherà â su candidati con un livello di qualificazione più basso, per poi formarli successivamente allâingresso in azienda.
Nord e Sud a due velocitÃ
Continua a mantenersi alto anche questâanno il gap tra Nord e Mezzogiorno quanto a richiesta di lavoratori in possesso di titolo di studio universitario e di scuola superiore. Se nel Nord-Ovest la quota di assunzioni riservata a laureati e diplomati raggiunge quasi il 60% del totale, nel Nord-Est arriva al 53,6%, al Centro al 53,3%, nel Mezzogiorno al 50,1%, con una quota di laureati richiesti che non raggiunge il 9%. A livello provinciale, spicca lâalta percentuale di laureati richiesti a Milano, Torino, Roma, Padova e Pescara, Monza e Varese, mentre sul fronte opposto si posizionano Imperia, Grosseto, Asti e Avellino. Lucca, Matera, Imperia, Cosenza e Aosta eccellono invece nella richiesta di diplomati, le cui opportunità sono inferiori, invece, a LâAquila, Caltanissetta, Viterbo, Isernia e Livorno.
Fonte: Unioncamere