Economia

Recessione agricola ed export in affanno

Non sono buoni i dati congiunturali. Per Ismea difficile l’anno per i prodotti a denominazione d’origine. L’Istat certifica il vistoso calo del valore aggiunto in agricoltura

12 settembre 2009 | Graziano Alderighi

Nel secondo trimestre 2009 l'agricoltura presenta andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto (-2,4%), anche in termini tendenziali, il valore aggiunto presenta un vistoso calo (3,5%).

Anche l’export segna il passo.
Per quanto riguarda il capitolo "prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca", le esportazioni a luglio 2009 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente sono calate del 30,4% mentre le importazioni sono diminuite dell'11,3%. per la categoria "prodotti alimentari, bevande e tabacco" a luglio 2009 sempre rispetto allo stesso mese del 2008, le esportazioni sono cresciute dell'1,8% mentre le importazioni sono calate dello 0,4%.

Nessun settore, in questo periodo di crisi, può dirsi al sicuro.
Nel 2008 i prodotti a Denominazione di origine protetta (Dop) e a Indicazione geografica protetta (Igp) del made in Italy hanno mostrato segnali di stagnazione.
Il fatturato complessivo del settore nel 2008 è arrivato a un valore di 5,172 miliardi di euro all’origine e di 7,8 miliardi al consumo,in crescita, rispettivamente, del 1,5 e del 6,2% in confronto all’anno precedente, secondo una ricerca Ismea.
Andando ad esaminare nel dettaglio la situazione il settore dei prodotti a base di carne ha segnato un aumento contenuto nel fatturato alla produzione (4,3%), mentre il valore al consumo ha subito un incremento dell’8,6% rispetto al 2007. Gli oli extravergini a denominazione di origine hanno segnato nel 2008 una nuova ripresa della produzione e dei fatturati, dopo un 2007 negativo: l’incremento del fatturato franco azienda è stato del 12,7%, mentre quello al consumo del 42,3. Brusco calo invece per i prodotti ortofrutticoli e i cereali a denominazione, che rispetto al 2007 subiscono perdite del 23,5% alla produzione e del 35,4% al consumo.
Lo studio registra infine un calo dell’1,2% della produzione certificata destinata all’export, a fronte di un aumento del fatturato dell’1,1%, per un valore che supera il miliardo di euro.