Economia

L’agricoltura non crolla ma non è nemmeno in salute

Nel primo trimestre 2009 in calo il valore aggiunto. Il Pil tiene anche se emergono le prime preoccupazioni per i prossimi mesi

13 giugno 2009 | R. T.

Dopo un anno di crescita, seppur lieve, il settore primario registra nei primi tre mesi un calo del valore aggiunto, rispetto al quarto trimestre del 2008, dell’1,3% e un leggero incremento (più 0,1%) nei confronti dello stesso periodo dell’anno scorso.

Il trend dell’agricoltura non è in linea con il rallentamento generalizzato e pesante dell’economia nazionale.

Infatti. nel primo trimestre del 2009 la flessione congiunturale è ben più ridotta di quella del valore aggiunto dell’industria in senso stretto (meno 7,7%), del settore che raggruppa le attività del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (meno 2,4%), del settore del credito, assicurazioni, attività immobiliari e servizi professionali (meno 1,4%).

Ancora diverso è il discorso relativo ai dati in termini tendenziali. Se il valore aggiunto agricolo segna un una cifra positiva, per l’industria in senso stretto si ha un crollo del 16,7%, per le costruzioni una diminuzione del 5,6% e per quello dei servizi un calo del 2,6%.

Le buone performance del settore agricolo sono legale anche alla buona annata 2008 che ha fatto registrare abbondanti produzioni sia di cereali sia di olio sia di vino.

Con le semine di cereali crollate del 30%, i recenti danni nel nord del Paese e una produzione sicuramente più contenuta di olio d’oliva, le previsioni sul Pil agricolo potrebbero divenire certamente più fosche.