Economia

Italia indietro nell’utilizzo dei fondi dei Piani di Sviluppo Rurale

Gravi i ritardi, in particolare nelle regioni meridionali. Le più virtuose sono: Marche, Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Trento

14 marzo 2009 | T N

L’Italia ha utilizzato finora 1 miliardo e 287 milioni dei fondi complessivamente assegnati dai Programmi di sviluppo rurale (Psr).

Popo, molto poco considerando che ormai sono passati due anni dall’avvio del periodo di programmazione 2007-2013.

Il nostro Paese risulta aver già impiegato, al 31 dicembre 2008, il 7,54% dei 16,7 miliardi di euro complessivamente disponibili, cofinanziati dall’Unione europea.

Questi i dati presentati durante la Terza riunione del Comitato di sorveglianza del programma Rete rurale nazionale e riportati dal bollettino trimestrale redatto dal Ministero.

Le Regioni con maggiore capacità di spesa alla data del 31 dicembre 2008 sono le Marche (21,2%), la Provincia autonoma di Bolzano (20,8%), il Friuli V.G. (19,7%), la Provincia autonoma di Trento (17,3%); seguono la Liguria (14,4%), la Lombardia (12,4%), la Valle d’Aosta (11,9%), l’Umbria (11,4%) e il Molise (10,7%).

Forti ritardi si registrano invece per le Regioni meridionali, ancora alle prese con la chiusura dei programmi 2000-2006, peraltro recentemente prorogati al 30 giugno 2009.

Il programma Rete rurale nazionale (Rrn) registra un avanzamento finanziario del 10%, non ancora contabilizzato a causa della mancata soluzione del problema relativo alla non rendicontabilità dell’IVA, sostenuta nell’ambito dei programmi cofinanziati dal Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).