Economia

E’ il prezzo degli alimentari a far impennare l’inflazione

Stabile il dato assoluto ma a preoccupare analisti e consumatori sono soprattutto quelli delle derrate alimentari. Pasta (+18%), pane (+13%) e latte (+10%)

03 maggio 2008 | T N

Ad aprile, l'inflazione annua è rimasta stabile al 3,3%, lo stesso dato di marzo, ad un passo dal 3,4% di settembre 1996, il livello più alto degli ultimi 12 anni.
Il dato, hanno infatti sottolineato i ricercatori dell'Istat presentando la stima preliminare, è il risultato di una accelerazione della crescita dei prezzi dei beni (+3,6% su base annua) e contestualmente di un rallentamento della crescita dei servizi (+2,9% su base annua).

Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati per i capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,2%), prodotti alimentari e bevande analcoliche, servizi ricettivi e di ristorazione (+0,5 per entrambi), bevande alcoliche e tabacchi e mobili, articoli e servizi per la casa (+ 0,2 per entrambi); si sono registrate variazioni nulle nei capitoli servizi sanitari e spese per la salute e istruzione; variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli trasporti, comunicazioni (-0,3 per entrambi), ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,2) e altri beni e servizi (-0,1).

Sono soprattutto i prezzi degli alimentari ad aumentare: un rialzo del 5,9% per i prodotti lavorati e del 4,8% per i non lavorati.
Nel dettaglio, sono in accelerazione su base annua i prezzi di pane e cereali (+10,6%), e in particolare di pane (+13,1%), pasta (18,6%), latte, formaggi e uova (+8,3%) e latte (+10,8%). Segnali di accelerazione anche per la frutta (+6,3%), mentre è in controtendenza la carne (3,7% contro 3,9% a marzo). Calo congiunturale per il pollo dello 0,3% (+5,4% su base annua). In frenata anche gli ortaggi: +3,3% ad aprile contro il 4,2% di marzo.