Economia

Il prezzo dell'olio di oliva al 28 gennaio: assestamento al ribasso per l’extravergine italiano, crolla lo spagnolo

Il prezzo dell'olio di oliva al 28 gennaio: assestamento al ribasso per l’extravergine italiano, crolla lo spagnolo

L’olio extravergine di oliva italiano sempre oltre i 9 euro/kg, con cedimento di qualche centesimo in Puglia. Crolla il prezzo dell’olio spagnolo, sotto le pressioni speculative dell’industria spagnola, a 4,3 euro/kg

28 gennaio 2025 | 16:00 | Graziano Alderighi

L’olio extravergine di oliva a Bari resta abbondantemente sopra i 9 euro/kg, a 9,35 euro/kg al 20 gennaio secondo Ismea Mercati, a 9,2 euro/kg a Brindisi, Taranto e Lecce al 23 gennaio e a 9,15 euro/kg a Foggia sempre al 23 gennaio.

Secondo la Camera di Commercio di Bari, al 28 gennaio, la quotazione dell'olio extravergine di oliva oscilla da 9,1 a 9,5 euro/kg, 30 centesimi in più per l'olio DOP e IGP. Oltre i 10 euro/kg l'extravergine biologico.

Torna sotto pressione l’olio lampante di oliva, quotato 3 euro/kg a Lecce, Brindisi e Taranto, la stessa quotazione registrata a Gioia Tauro (RC) al 23 gennaio.

Nel complesso il settore dell’olio di oliva italiano sta scontando un mercato piuttosto fermo a gennaio, come di consuetudine, con i pochi scambi che risentono di contrattazioni intense.

Molti operatori stanno rimandando gli acquisti di olio extravergine di oliva italiano alle prossime settimane, convinti che l’abbassamento dei prezzi a scaffale dell’olio comunitario daranno impulso ai volumi di questo segmento, a scapito del 100% italiano. La scommessa è quindi un riposizionamento del prezzo dell’olio italiano dalla primavera.

Si tratta di una doppia scommessa, in realtà, perché parte dal presupposto che anche la quotazione dell’olio extravergine di oliva spagnolo si mantenga bassa, sui 4 euro/kg, in virtù di record produttivi a gennaio, febbraio e marzo, che tenderebbero ad alzare le prospettive di stock a settembre e contestualmente a mantenere basse le quotazioni.

C’è quindi molta cautela sul mercato, non solo quello italiano ma anche quello spagnolo, anche in attesa di comprendere come reagirà il consumatore internazionale alle nuove dinamiche di prezzo e quanto i volumi tenderanno a rialzarsi.

In Spagna, dopo la corsa agli acquisti a dicembre, le contrattazioni sono praticamente dimezzate rispetto al solito, con le operazioni commerciali in essere che risentono fortemente di dinamiche speculative. E’ probabile che questo trend si manterrà ancora per qualche settimana, almeno fino a quando il mercato non fornirà certezze e linee guida agli operatori.

In questo contesto va inserito il crollo del prezzo dell’olio extravergine in Spagna, che ha perso il 10% del proprio valore dal 21 gennaio (4,6 euro/kg) al 28 gennaio, quando sta sfiorando i 4,25 euro/kg secondo PoolRed. Un calo drastico, frutto del blocco degli acquisti da parte dell’industria spagnola che, in questo periodo, sta replicando le strategie già viste in Italia per oltre 30 anni.

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva, ma anche del vergine e del lampante, sono tornati agli stessi livelli dell’inizio di gennaio, segno evidente dell’incertezza degli operatori.

L’olio vergine di oliva è quotato 3,95 euro/kg al 28 gennaio mentre l’olio lampante a 3,45 euro/kg alla stessa data.

E’ ipotizzabile, nel caso vi sia un buon andamento delle vendite e proiezioni di stock a settembre intorno alle 350 mila tonnellate, un riassetto dei prezzi in primavera più verso i 5 euro/kg per l’olio extravergine di oliva spagnolo, con prezzi di 6 euro/litro in Spagna e di 6,99 euro/litro in Italia a scaffale. Simili livelli di quotazioni porterebbero anche a buone vendite di olio nazionale che potrebbe vantare un differenziale rispetto all’olio comunitario di circa 3-3,5 euro/kg, più che accettabile da parte del consumatore.