Economia

Se il consumo di olio di oliva nel mondo fosse in crisi?

Se il consumo di olio di oliva nel mondo fosse in crisi?

Un'analisi di Juan Vilar pone un serio interrogativo sulla crescita del settore dell'olio di oliva. Il consumo pro capite nel mondo negli ultimi 11 anni è sceso del 3%

25 giugno 2024 | T N

L'olio di oliva cresce o non cresce nel mondo?

Tralasciando i dati degli ultimi due anni, con il calo produttivo che ha influenzato significativamente anche i consumi, i dati dicono che il consumo medio è oltre i 3 milioni di tonnellate, triplicato negli ultimi 30 anni.

Potremmo allora accomodarci e sederci sugli allori se non fosse per un'analisi di Juan Vilar che ci sveglia dal torpore.

Nel periodo 2010-2021, il consumo di olio di oliva è cresciuto dell'11%, contro il +42% degli oli vegetali. Gli oli vegetali hanno tassi di crescita, dunque, quattro volte superiori a quelli di oliva.

Fin qui il dato assoluto che però non è sufficiente senza analizzare la dinamica della popolazione mondiale nello stesso periodo. Nel 2010 era di poco inferiore a 7 miliardi di persone, nel 2021 era di quasi 8 miliardi, in crescita del 17%.

Nel 2010, la domanda complessiva pro capite per persona annua per oli e grassi è stata di 27 chilogrammi, tuttavia, nel 2021 era di quasi 33 chilogrammi, quindi per il periodo analizzato l’aumento netto è stato del 22%.

Se ci riferiamo all’evoluzione della domanda di oli d’oliva, nel 2010 il consumo pro capite è stato di 413 grammi, mentre nel 2021 era di 400 grammi, quindi, in termini pro capite, c’è un calo del consumo di oli d’oliva durante questi 11 anni, del 3%.

L'olio di oliva, quindi, non riesce a tenere il passo non solo degli oli di semi ma neanche riesce a conquistare consumatori, attraverso una crescita del consumo pro capite.

E' evidente, quindi, che l'olio di oliva non ha minimamente esplorato il proprio potenziale occupandosi, invece, di consolidare posizioni, piuttosto che conquistarne di nuove.