Economia
Nessun crollo delle vendite di olio di oliva in Europa

I dati della Commissione europea certificano un andamento meno sostenuto del mercato dell’olio di oliva in Europa, dovuto alla scarsa disponibilità, ma senza crolli. Italia ancora leader di importazioni
17 maggio 2024 | T N
Nessun crollo, nessun dramma: l’olio di oliva continua a venir consumato in tutta Europa e dopo lo shock iniziale dovuto ai forti rincari da settembre 2023 in avanti, la situazione di mercato si è stabilizzata, seguendo la stessa dinamica della campagna olearia precedente.
A certificarlo è la Commissione europea.
L’Italia si conferma, ancora una volta, regina delle importazioni europee di olio di oliva. Arriva in Italia il 52% dell’olio esportato dalla Spagna nell’Unione europea nei primi quattro mesi della campagna olearia. Interessante anche che l’Italia ha importato ben 11 mila tonnellate di olio portoghese, contro le 23 mila di olio greco. La mancanza di disponibilità dalla Grecia ha portato imbottigliatori italiani a cercare altri mercati per approvvigionarsi e il Portogallo ha avuto una buona annata.
Sul fronte degli scambi si può notare lo shock dei primi mesi della campagna olearia, con particolare riferimento a ottobre e novembre, con volumi fortemente più bassi rispetto alla scorsa campagna olearia, ma da gennaio è in atto una ripresa che posiziona gli scambi commerciali esattamente sugli stessi livelli della campagna olearia 2022/23.
Situazione diversa, invece, per l’export con volumi lievemente più bassi ma trend in tutto e per tutto sovrapponibile a quello del 2022/23.
E’ evidente che il settore è riuscito a riprendersi bene dopo le prime battute di una campagna olearia segnata da bassissimi volumi. Basti pensare che la Spagna tra ottobre e novembre aveva prodotto poco più di 260 mila tonnellate di olio, contro le 170 mila dell’Italia, quando normalmente ne produce 4-5 volte tanto. Le abbondanti produzioni a dicembre e gennaio hanno poi ristabilito un equilibrio, con la Spagna che, alla fine di aprile ha prodotto 853 mila tonnellate di olio di oliva, contro le 328 mila dell’Italia, le 155 milqa della Grecia e le 150 mila del Portogallo.