Economia

IL SISTEMA PAESE FRENA E L’AGRICOLTURA SI TROVA A TRAINARE L’ECONOMIA ITALIANA

Il settore primario sembra uscire dalla crisi. Questo incremento deve essere preso con le dovute precauzioni. Si tratta di un dato congiunturale. Per questo non si devono alimentare facili ottimismi. Nel frattempo, però, arriva la scure di Visco che denuncia l’evasione fiscale degli agricoltori

19 maggio 2007 | T N

La crescita del Pil nel primo trimestre del 2007 (+0,2% congiunturale e +2,3% tendenziale) risulta in frenata dopo il balzo dell'ultimo trimestre 2006, quando il Pil era aumentato dell'1,1% a livello congiunturale e del 2,8% a livello tendenziale. L' andamento del Pil a gennaio-marzo 2007 rispetto al trimestre precedente è la più bassa - secondo i dati pubblicati dall' Istat - dal quarto trimestre 2005, quando il pil era calato dello 0,1%.
La crescita congiunturale del Pil nel primo trimestre 2007 "é la sintesi - spiega l'Istat - dell'aumento del valore aggiunto dell'agricoltura e dei servizi e di una diminuzione dell'industria".
L'Italia si conferma fanalino di coda tra i Paesi di Eurolandia. La nostra economia continua a crescere ben al di sotto sia della media della zona euro (+0,6%) sia della media dell'Ue-27 (+0,6%). Nel confronto con i singoli Stati membri, l'Italia mostra di tenere a stento il passo di Belgio (+0,6%), Germania (+0,5%), Spagna (+1%), Francia (+0,5%), Paesi Bassi (+0,6%), Austria (+0,8%), Portogallo (+0,8%), Regno Unito (+0,7%). Raffrontando l'andamento del Pil nel primo trimestre 2007 con quello del primo trimestre dello scorso anno, in Italia - sempre secondo i dati Eurostat - la crescita è stata del 2,3%. Meglio della Francia (+2%), ma al di sotto della Spagna (+4%), della Germania (+3,6%), dell'Austria (+3,2%), del Belgio e del Regno Unito (+2,8%), dei Paesi Bassi (+2,5%).

Il dato agricolo
"Pur in presenza di un dato ancora non completo – afferma il Ministro De Castro - i rilevamenti dell'Istat attestano un trend che consolida la ripresa dell'agricoltura. L'incremento è notevole ed è il più elevato di tutti i settori produttivi. Un dato è certo – conclude De Castro – l'agricoltura italiana è viva ed è trainante per l'economia del Paese".

Una battuta? Forse.
E’ una conferma della lieve ripresa in atto nel settore agricolo dal quarto trimestre del 2006. Anche se siamo ancora alle stime preliminari, il dato positivo del primo trimestre 2007, di cui non si conosce l’entità, lascia ben sperare. Questo, tuttavia, non deve far dimenticare i problemi e le difficoltà che gli imprenditori agricoli incontrano e la complessa realtà economica e sociale con la quale si devono confrontare. Questo incremento, pur rappresentante un segnale significativo, deve essere preso con le dovute precauzioni. Si tratta di un dato congiunturale. Per questo non si devono alimentare facili ottimismi. Il settore primario si trova ancora in una situazione critica. Non tutte le questioni sono state risolte. I produttori agricoli escono da due anni, il 2005 e il 2006, vissuti con una latente crisi strutturale, con una competitività in costante frenata, con costi in continua crescita, con redditi sempre più ‘tagliati’ e prezzi in discesa.

La scure di Visco
“L'economia sommersa - secondo il vice ministro dell’Economia, Vincenzo Visco - è ormai a una dimensione imbarazzante. Molto più alta del 16-17 per cento delle stime ufficiali. Studi specifici del dipartimento per le politiche fiscali — ha detto il vice ministro durante un'audizione in commissione Finanze al Senato - ci dicono che i risultati sono molto superiori, l'evasione sarebbe pari al 27 per cento del Pil, che è una dimensione alquanto imbarazzante”.

“I settori dove l'evasione è più praticata sono invece - secondo Visco - l'agricoltura, il commercio, i servizi a persone e società e l'industria".