Economia

L’AGRICOLTURA ANCORA IN FRENATA ED È L’UNICO SETTORE CHE NON AGGANCIA LA RIPRESA

Si conferma una grave crisi strutturale. Troppi ostacoli e costi pesano sulle aziende. Nel 2006 tagliati i redditi degli agricoltori, che, nonostante problemi e difficoltà, hanno continuato ad investire e a creare occupazione

10 marzo 2007 | R. T.

L’economia italiana cresce e l’agricoltura soffre. E’ l‘unico settore che non aggancia la ripresa, mostrando ancora una volta un calo (meno 3,1 per cento) del valore aggiunto. Una situazione difficile che conferma una preoccupante crisi strutturale e l’esigenza, quindi, di una svolta, di un progetto nuovo che permetta al mondo agricolo di rilanciare sviluppo e competitività.

La flessione registrata dall’agricoltura nello scorso anno segue, seppur a ritmi inferiori, quella del 2005: meno 4,5 per cento.
Praticamente nell’ultimo quinquennio, se si esclude il 2004 (la crescita del 13,2 per cento si è determinata dopo un disastroso 2003), è stato un continuo calo, accompagnato da tagli ai redditi dei produttori, che lo scorso anno sono diminuiti del 4,2 per cento. Ad esso si devono aggiungere la flessione del 2,8 per cento della produzione lorda vendibile e dell’1,2 per cento dei consumi agroalimentari e la crescita dell’1,4 per cento dei costi aziendali.

Insomma, l’agricoltura, a differenza degli altri settori che hanno messo a segno palesi percentuali di crescita, resta al palo, evidenziando una preoccupante sofferenza non solo in termini economici, ma anche sociali.

Un’imprenditoria che, nonostante le difficoltà, ha continuato ad investire e a creare occupazione che nel 2006 ha avuto una crescita dello 0,6 per cento.

“Dopo un difficile 2005, abbiamo, avuto - ha detto il Presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi - un 2006 carico di ostacoli, problemi e grandi incertezze che hanno confermato una sostanziale sofferenza di un settore che arranca. Il dato del valore aggiunto, purtroppo, non è un fulmine a ciel sereno. Esso è un ulteriore elemento che evidenzia l’esigenza di affrontare in maniera chiara e concreta i problemi del mondo agricolo attraverso una Conferenza nazionale, da noi più volte sollecitata e che ormai diventa sempre più impellente e indispensabile”.

Fonte: Cia