Economia
LA CORTE EUROPEA DA’ IL VIA LIBERA ALL’IRAP
Stabilita dalla Corte di Giustizia Ue la compatibilità dell’Imposta regionale sulle attività produttive con l’Imposta sul valore aggiunto. I giudici hanno ribaltato l'impostazione dell'avvocato generale Stix-Hackl
03 ottobre 2006 | T N
La sentenza, attesa proprio per oggi, ha sopreso molti, anche se ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla maggioranza e al governo dopo che la stessa Ue aveva aggravato i conti pubblici con la sentenza sullâindetraibilità dellâIva per le auto aziendali.
L'Irap è dunque compatibile con la normativa comunitaria.
Lâimposta italiana, introdotta nel 1997 e al centro di un procedimento avviato nel 2003 con un ricorso della Banca Popolare di Cremona, è a tutti gli effetti valida e in vigore. La decisione ha così ribaltato le conclusioni dell'avvocato generale, Christine Stix-Hackl, che nel marzo scorso aveva sostenuto l'incompatibilità dell'imposta regionale.
L'Irap, secondo la Corte di Giustizia, presenta caratteristiche che la differenziano dall'Iva e non può essere ritenuta un'imposta sulla cifra d'affari.
Secondo i giudici del Lussemburgo, l'Irap a differenza dell'Iva non è proporzionale al prezzo dei beni o dei servizi forniti e non è strutturata in modo da essere posta a carico del consumatore finale nel modo tipico dell'Iva. Ne deriva che un prelievo fiscale con le caratteristiche dell'Irap è compatibile con la sesta direttiva Ue sull'Iva.