Economia

Scende l'export europeo d'olio d'oliva verso gli Usa

Impatto notevole dei dazi di Trump sulle esportazioni versi gli Stati Uniti nell'ultimo trimestre del 2019 ma Brasile, Giappone e Russia compensano tanto che il saldo è positivo con un incremento dell'8,4% dell'export complessivo rispetto all'anno precedente

13 marzo 2020 | T N

Escono i primi dati ufficiali dell'Unione europea che fotografano l'impatto dei dazi voluti da Trump sull'olio spagnolo imbottigliato.

Nell'ultimo trimestre del 2019 le esportazioni sono scese del 7,3%. Nonostante questo gli Usa continuano a rappresentare il primo mercato di sbocco con 50 mila tonnellate esportate, il 30% del totale.

A compensare le perdite sul mercato statunitense, le ottime performace in altri Paesi terzi.

La seconda destinazione verso cui l'Ue esporta il maggior numero di olio d'oliva è il Brasile, con il 15% del totale esportato, 24.479 tonnellate e un aumento del 55,5% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.

Il Giappone è al terzo posto, con 16.332 tonnellate esportate tra ottobre e dicembre 2019, con un incremento del 18,7% rispetto allo stesso periodo del 2018.

Allo stesso modo, si registra l'aumento da Paesi come la Russia, con 4.340 tonnellate di olio d'oliva importate dall'Ue, + 75,5% rispetto alla campagna precedente, e lo stesso accade in Australia, che ha aumentato le sue importazioni del 32,5%, raggiungendo le 7.536 tonnellate.

In conclusione, spicca il saldo positivo delle esportazioni europee di olio d'oliva verso i Paesi terzi, pari a 166.533 tonnellate, con un incremento dell'8,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.