Economia

NEL SETTORE DEL BIOLOGICO TORNA IL SERENO. SUPERFICI E NUMERO DI OPERATORI IN AUMENTO

Segnali confortanti perché gli incrementi non sono trascurabili ma a due cifre. Ritorna l’interesse verso il mondo bio. “Le pratiche agricole relative al biologico vanno incentivate – ha commentato il Ministro De Castro - gli spazi nazionali ed internazionali di crescita del biologico sono ancora enormi''

09 settembre 2006 | Graziano Alderighi

Gli operatori del settore biologico sono 49.859, di cui 44.733 produttori; 4.537 trasformatori; 185 importatori e 404 afferenti ad altre categorie.
Rispetto ai dati dello scorso anno si rileva un aumento degli operatori complessivo di ben il 21%, in particolare aumentano i produttori.
La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede Sicilia e Puglia tra le regioni con maggiore presenza di aziende biologiche. Si ha una maggiore concentrazione di aziende di produzione al sud e di trasformatori ed importatori al nord.



Anche le superfici sono in aumento, risultano infatti coltivati con metodo bio ben 1.067.101,66 ettari con un aumento rispetto all’anno precedente del 12%.
I principali orientamenti produttivi interessano foraggi, prati e pascoli, e cereali, che nel loro insieme rappresentano oltre il 70% circa della superficie ad agricoltura biologica. Seguono, in ordine di importanza, le coltivazioni arboree (olivo, vite, agrumi, frutta) e le colture industriali

“Le pratiche agricole relative al biologico vanno incentivate – ha commentato il Ministro De Castro - In un nuovo modello competitivo che premia qualità e sicurezza, gli spazi nazionali ed internazionali di crescita del biologico sono ancora enormi.”

“Si tratta di una inversione di tendenza rispetto agli ultimi due anni – afferma Andrea Ferrante, Presidente dell’Aiab -. Il bio torna a crescere, e questo deve essere visto come una iniezione di fiducia per tutta l'agricoltura italiana. L’agricoltura biologica deve diventare sempre più il modello di riferimento produttivo delle aree rurali del nostro Paese. Le aziende agricole biologiche rappresentano un esempio positivo di presidio del territorio, di sviluppo di aree a rischio abbandono e di valorizzazione di realtà sociali, economiche e naturali. Infatti, i prodotti e le culture biologiche sono elementi fondamentali per promuovere uno sviluppo locale sostenibile e durevole. Uno sviluppo che si deve necessariamente collocare nello stretto legame tra la tutela del paesaggio, la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la qualità delle produzioni agricole non è disgiunta dalla qualità ambientale e sociale”.