Economia
DI FRONTE AL CRESCENTE DISIMPEGNO PUBBLICO, LE BANCHE ASPETTANO A BRACCIA APERTE IL MONDO AGRICOLO. ECCO COME OTTENERE TASSI AGEVOLATI
“Il tempo in cui si entrava in un istituto di credito per chiedere il tasso praticato per un mutuo ventennale o trentennale, quasi che si chiedesse il prezzo di un paio di scarpe, è finito – spiega Giancarlo Trevisani, responsabile prodotti agrari della BNL – Oggi, di fronte a una simile richiesta, la banca replica con una serie di domande.”
11 febbraio 2006 | Alberto Grimelli
Quando di parla di banche, di mutui, gli agricoltori storcono il naso. Preferiscono lo Stato, lâUnione europea: molte cartacce ma poche domande.
Di fronte al crescente disimpegno finanziario, messo in atto ormai da qualche anno, il mondo rurale si trova spaesato. Si attendono i prossimi bandi dei piani di sviluppo rurale, ma i fondi sono certamente inferiori alle aspettative.
Le imprese agricole hanno bisogno di denaro, di liquidità . Rinnovare il parco macchine, costruire o ammodernare un capannone, ristrutturare casali a scopo agrituristico sono esigenze sentite, ma i soldi scarseggiano. Caratteristica dellâimpresa agricola è di avere anche ingenti capitali ma immobilizzati sotto forma di terre e edifici. Il reddito derivante dallâutilizzo di questo patrimonio è spesso molto basso, un rendimento inferiore a quello di altri settori produttivi. Se si tiene tuttavia conto della rivalutazione immobiliare negli anni, la prospettiva cambia, anche radicalmente. Non è inusuale, per zone vocate, dove il tessuto sociale è riuscito a fornire unâimmagine di successo, constatare tassi di rivalutazione a due o addirittura a tre cifre in periodi anche alquanto brevi, un decennio o poco più.
Connotati a cui, negli anni passati, le banche hanno faticato ad adattarsi, chiedendo spesso garanzie esorbitanti a fronte dellâeffettiva esposizione finanziaria. Vi era, molto spesso, una stretta correlazione tra capitale ipotecato e tasso praticato. La formulazione delle condizioni creditizie teneva inoltre molto di conto del rapporto instauratosi tra cliente e direttore della banca.
âIl tempo in cui si entrava in un istituto di credito per chiedere il tasso praticato per un mutuo ventennale o trentennale, quasi che si chiedesse il prezzo di un paio di scarpe, è finito â spiega Giancarlo Trevisani, responsabile prodotti agrari della BNL â Oggi, di fronte a una simile richiesta, la banca replica con una serie di domande.â
Chi sei? Cosa fai? Perché chiedi un mutuo? Dallâanalisi delle risposte scaturisce il livello di rischio per la banca e, di conseguenza, le condizioni praticate. Più la banca è âsoddisfattaâ, più basso sarà il tasso praticato.
âIl problema è stato stabilire metri di giudizio il più possibile obiettivi e uniformi â afferma Trevisani â Lâaccordo Basilea 2 ha fatto proprio questo, ci permette di uscire da un sistema iniquo. Oggi le banche possono âpremiareâ gli imprenditori più efficienti, preparati e capaci. Ora è necessario trovare i sistemi di rating, di valutazione, più corretti per il settore agricolo.â
Proprio pochi giorni fa, sono stati presentati fa i modelli di rating costruiti utilizzando le avanzate tecnologie di analisi e stima delle insolvenze di Moodyâs e basati sul vasto complesso di dati sul settore agricolo che costituiscono il patrimonio informativo dellâIsmea. Tali modelli, stando anche alle positive reazioni dei vari Istituti di credito che hanno partecipato alla presentazione, verranno utilizzati per monitorare lâaffidabilità e la solidità delle aziende che operano nei vari comparti dellâagricoltura italiana e saranno usati ai fini dellâerogazione di fondi sotto forma di prestiti e altri finanziamenti alle aziende agricole.
Il modello predisposto in sinergia da Moodyâs e dallâIsmea prevede lâacquisizione di due ordini di informazioni.
Una di ordine qualitativo, che ha preso in esame quattro segmenti:
- economia, individuazione delle variabili macroeconomiche che hanno un effetto sulla rischiosità del business;
- industria/mercato, analisi del contesto competitivo per valutare la capacità di un settore di sopravvivere nel sistema economico;
- management, analisi della capacità del management aziendale di portare lâazienda a raggiungere un vantaggio competitivo;
- business, valutazione della capacità di unâazienda di sopravvivere allâinterno
di un settore.
Si ottiene quindi un indice di attrattività che tiene conto della minaccia di prodotti sostitutivi o di nuovi entranti, della rivalità tra i concorrenti esistenti, del potere degli acquirenti e dei fornitori, dei rischi di transazione e della dinamiche dei prezzi internazionali.
Lâaltro indice è di ordine finanziario e riguarda i classici ratios, utilizzati nellâanalisi di bilancio e adattati alle specificità delle aziende agricole.
Lo studio delle informazioni di tipo finanziario e qualitativo, su un campione significativo di imprese operanti in ambito agroalimentare, ha portato a individuare tre diversi modelli di valutazione, in funzione delle tipologie aziendali agricole presenti in Italia:
Il primo modello è dedicato alle aziende agricole con obbligo di bilancio. In questo caso, la sezione finanziaria del modello, utilizza il Risk Calc 3.1 Italy, lo strumento di rating creato da Moodyâs KMV, specificamente per la valutazione delle piccole media imprese (PMI) italiane.
Il secondo modello è dedicato alle piccole e medie aziende agricole (senza bilancio). In questo caso, poiché è difficile reperire informazioni finanziarie, è previsto lâutilizzo di un serie di ratios, scelti fra quelli più facilmente ottenibili da aziende di queste tipo.
Il terzo modello è dedicato alle Cooperative agricole. Ismea e Moodyâs KMV hanno creato un strumento finanziario personalizzato per i bilanci.I dati finanziari delle Cooperative vengono inseriti nel SW âRiskAnalystâ, che provvederà a calcolare i ratios. A differenza di quanto avviene per le aziende agricole senza bilanci, il calcolo dei ratios, e la loro confluenza nel modello, è completamente automatizzato.
Modelli complessi, che richiedono lâuso di programmi specifici, oltre che una buona conoscenza di elementi di economia, statistica e matematica finanziaria.
- Ma quanto è utile unâanalisi preventiva della propria posizione di rating?
âEâ certamente molto utile, in particolare per quelle aziende che pensano di ricorrere al credito lâanno venturo â ci risponde Trevisani - quando Basilea 2 diverrà completamente operativo. Oggi lâimpresa ha ancora la possibilità , qualora risulti inserita in una classe a rischio elevato, di operare dei correttivi, unâoperazione che risulta impossibile a ridosso della richiesta di finanziamento. Unâanalisi preventiva è quindi utile, se non altro per capire come la banca valuta la propria azienda.â
- Consiglia di avvalersi di un esperto, di un consulente o di rivolgersi direttamente alla banca?
âSi tratta di una scelta aziendale. Per quanto mi risulta le banche, e in particolare BNL, hanno sempre incentivato il dialogo con lâimpresa. Eâ un rapporto diverso rispetto al mercato retail (famiglia e individuo). Siamo maggiormente disponibili alla collaborazione, anche fornendo tutte quelle informazioni, come il grado di rischio associato al rating aziendale, che consentano allâimprenditore di compiere scelte consapevoli e ragionate. Con Basilea 2 muta certamente il rapporto con la banca, si introducono metri di giudizio più oggettivi, ma non viene assolutamente meno la relazione, anche personale e umana, tra istituto di credito e impresa.â