Economia

DOPO LE EMERGENZE, CI SI PREPARA AL GRANDE SALTO

Presentata dall'Inea l'analisi del settore primario con un Rapporto che apre a nuovi spiragli. Uno sviluppo organico e coerente del comparto agricolo resta la soluzione necessaria

08 novembre 2003 | T N

“Abbiamo fronteggiato tutte le emergenze che hanno interessato il comparto agricolo, ma ora occorre passare a una fase successiva: abbiamo bisogno non solo di mezzi conoscitivi validi per verificare l’impatto delle scelte politiche attuate, ma anche di strumenti decisionali forti per garantire all’agricoltura uno sviluppo organico e coerente. Per questo è necessario coinvolgere le Regioni in un dibattito aperto, trovando un momento di sintesi e di coordinamento che porti alla creazione di un nuovo strumento di programmazione per il settore. Su queste priorità stiamo lavorando e in questa direzione continueremo ad operare”.
E' quanto affernato dal Ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, intervenendo alla presentazione del Rapporto sullo stato dell’agricoltura stilato dall’Inea, a cui hanno peraltro partecipato Simone Vieri, presidente dell’Inea, l'Istituto nazionale di economia agraria, e Corrado Giacobini, professore dell’Università di Parma e responsabile scientifico del Rapporto.

Il documento - previsto dalla legge 23 dicembre 1999, la n. 499, e realizzato in ottemperanza a quanto stabilito dal Decreto di riordino dell’Inea e dall’incarico ricevuto dal Mipaf - analizza l’andamento del settore agricolo e l’attuazione delle politiche attivate, con particolare riferimento al quadro nazionale e al biennio 2001 e 2002.

“Si tratta di uno strumento di conoscenza fondamentale - ha detto il Ministro - per il quale vogliamo ringraziare l’Inea. Il Rapporto – ha aggiunto Alemanno – fornisce utili indicazioni sullo stato dell’agricoltura in Italia e conferma la complessità di una filiera decisionale che, comprendendo non solo lo Stato e il Ministero, ma anche le Regioni e la Comunità Europea, rende articolato il quadro della spesa agricola nazionale ed evidenzia la necessità di un attento lavoro di ricognizione, a cui questo documento fornisce un’importante risposta”.

Nel Rapporto vengono ripercorsi i principali interventi attuati dal Governo e dal Mipaf, fra cui spiccano la difesa e la promozione della qualità della produzione agroalimentare, le azioni condotte a livello normativo e finanziario per accrescere la competitività delle imprese, l’attività svolta in sede comunitaria nell’ambito delle trattative per la riforma della Pac.

Il documento fotografa poi la radicale trasformazione che ha interessato il comparto agricolo negli ultimi anni: il rafforzamento delle imprese più competitive e la fuoriuscita di quelle inefficienti e fuori mercato, l’attenzione crescente nei confronti dei temi della qualità e della sicurezza dei prodotti e l’avvio di un generale processo di ristrutturazione e di riorientamento produttivo alla qualità, che potrebbe rappresentare un punto di partenza per una profonda razionalizzazione del nostro sistema agricolo.

Fra i dati salienti riportati nel rapporto, infine, il ridimensionamento della componente più strettamente agricola, a pieno vantaggio dei settori dei prodotti trasformati e differenziati. “Una realtà – ha concluso il Ministro – che va quanto prima ricomposta, per giungere a una più stretta connessione fra il settore alimentare e quello agricolo, dove la forza dell’uno affianchi la forza dell’altro”.

Fonte: Mipaf