Economia

L'agricoltura è in ginocchio ma PAC e PSR slittano al 2015

Era già nell'aria da dicembre ma le recenti dichiarazioni di Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo, confermano i peggiori presagi. Le lungaggini nella definizione del budget dell'Ue rischiano di affossare il settore primario

19 gennaio 2013 | T N

Cosa accadrà all'agricoltura europea nei prossimi mesi?

E' difficile da prevedere perchè nel grande risiko della politica europea, la mancata definizione del nuovo bilancio comunitario 2014-2020, che interessa direttamente la nuova Pac ne condizionerà inevitabilmente l'entrata in vigore.

Dopo la fumata nera del 26 novembre scorso con i paesi del nord che volevano una riduzione pari a 110 miliardi contro gli 80 miliardi dei paesi del sud, la decisione è stata rinviata a un nuovo vertice che si dovrebbe tenere presumibilmente a febbraio.

Questo però significa che la nuova Politica agricola comunitaria, che verrà votata dalla commissione agricoltura del Parlamento europeo il 24 e 25 gennaio, con presumibile data del voto definitivo da parte dell'assemblea a metà marzo, parte monca perchè si basa su un budget che potrà essere rivisto in funzione di quanto verrà deciso da parte dei capi di stato e di governo in uno dei prossimi vertici.

“Ancora non sappiamo quanti saranno i tagli alla Pac. L’ultima proposta di Van Rompuy - ricorda De Castro - era di 18 miliardi, ma potrebbero anche essere 20 o 22. Certo si tratta di una dimensione di tagli talmente elevata che non escludo, se saranno confermati, che il parlamento europeo possa mettere in discussione anche parti ella riforma che noi approveremo”.

Insomma i giochi si riapriranno perchè le riduzioni faranno saltare gli equilibri già raggiunti. “La stessa commissione agricoltura - ha confermato De Castro - potrebbe riaprire gli emendamenti e magari rimettere in discussione la parte inerente il “greening”, per la quale è invece attesa una votazione positiva”.

Tutto in alto mare, tanto più se consideriamo che, una volta approvata dal Parlamento europeo, si aprirà la fase di negoziato con la Commissione.

E allora? “Ci sarà minimo un anno di rinvio – ha dichiarato De Castro - ed è difficile ipotizzare che la Pac possa entrare in vigore prima del 2015”.

Nel frattempo alcuni settori dovrebbero comunque essere coperti perchè in vigore vi sono le rispettive organizzazioni comuni di mercato. E' il caso del vino.

Anche i pagamenti diretti, ovvero gli aiuti alla produzione, potrebbero venir in qualche modo garantiti in questa fase di interregno tra le due politiche agricole comunitarie. Difficile invece ipotizzare una soluzione che consenta di poter sbloccare i fondi dei Piani di sviluppo rurale già dal 2014.

Nel frattempo, però, la Ue vorrebbe tamponare la rabbia degli agricoltori con alcune misure volte ad aiutare la commercializzazione dei prodotti di nicchia.

Il Commissario Dacian Ciolos, ha annunciato che, entro il 2013, potrebbero essere approvati alcuni marchi collettivi, tutelati dall'Unione europea, come il riconoscimento del “prodotto dell’agricoltura locale”, quella a chilometro zero, accompagnato da un’etichetta per la vendita diretta dei prodotti agricoli. In dirittura d'arrivo è invece il “prodotto di montagna” e quello “prodotto dell’agricoltura delle isole”.

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