Economia

NON FRENA LA DISCESA DEI CONSUMI ALIMENTARI. SOFFRONO TUTTI I COMPARTI

Meno soldi nelle tasche degli italiani significano meno 4% degli acquisti in volume e meno 1,1% in valore. La tendenza non cambierà nel breve periodo, anche se è meno preoccupante rispetto a qualche mese fa. Prospettive? Secondo Neville Isdell, presidente di Coca Cola, ci vorranno almeno un paio d’anni per una concreta ripresa dei mercati

16 ottobre 2004 | T N

I consumi alimentari continuano a segnare il passo. Dai risultati dell’Osservatorio Ismea-Nielsen sugli acquisti domestici emerge a luglio un calo tendenziale (vale a dire rispetto allo stesso mese dell’anno scorso) del 4% in volume e dell’1,1% in termini di spesa.
Una dinamica, sottolineano gli analisti Ismea, che risulta comunque più attenuata rispetto al meno 7% di giugno. Come più moderata è stata anche la tendenza all’aumento dei prezzi, cresciuti mediamente del 3,3% rispetto al luglio 2003, a fronte di un più 7,8% tendenziale di giugno.
Tra le diverse voci monitorate da Ismea, le contrazioni più vistose nei volumi di acquisto si registrano per le bevande analcoliche (-9%) e alcoliche (-5%), mentre appare più contenuta la tendenza al ribasso dei consumi di derivati dei cereali (-2,6%) e ortofrutticoli (-2%). In aumento gli acquisti di “zucchero, sale, caffè e tea” (+6%), “carni, salumi e uova” (+2,6%) e prodotti ittici (+2%), a fronte di un andamento stazionario dei lattiero-caseari.
Il dato cumulato dei primi sette mesi 2004 indica una flessone dei volumi del 3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso. In termini di spesa il calo è comunque limitato a un meno 0,4%, per effetto di un contestuale aumento dei prezzi del 2,6%
Segnano il passo le bevande, gli oli e i derivati dei cereali. Stazionari invece carni, salumi e uova e lattiero caseari, mentre aumentano gli acquisti di prodotti ittici e ortofrutticoli.
Le proiezioni Ismea fino al mese di ottobre anticipano, sempre sul dato cumulato, una contrazione dei volumi d’acquisto di prodotti agroalimentari del 3% su base annua. Nello stesso periodo la spesa non dovrebbe subire sostanziali variazioni.



“Ci vorranno circa un paio d'anni perché la Coca Cola riprenda a crescere e l'obiettivo primario sarà quello di ricreare la rilevanza delle bevande frizzanti”. Lo ha detto Neville Isdell, presidente e amministratore delegato della Coca - Cola, in un'intervista pubblicata dal Financial Times.
“Per la ripresa ci vorranno dai 18 mesi ai due anni e c'è un periodo di mezzo in cui la gente dirà che non sta avvenendo abbastanza rapidamente.".