Cultura
IL LEGAME CON LA TERRA NEL NOME DELLA CIVILTA' CONTADINA
Presentiamo il Rapporto annuale 2004 dell'Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano. Un utile esempio da seguire. Uno strumento in grado di valorizzare un territorio coinvolgendo ogni forma di espressione e di attrattiva. Ma a muovere tutto è soprattutto la passione della gente che vi lavora
17 aprile 2004 | T N
E' con piacere che ospitiamo un documento che evidenzia come si possa agire concretamente nel favorire la cultura rurale in maniera qualificata e professionale. Ringraziamo pertanto Elisabetta Serra, direttore dell'Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano, un ente della regione Piemonte volto alla conoscenza e promozione della cultura materiale.
La spinta propulsiva è tale da offrire un vasto esempio di manifestazioni di elevato pregio. Ne segnaliamo una che si tiene proprio a partire da domenica 18 aprile. Si tratta del ciclo musicale "Dal melodramma al rock, singolar tenzone", ovvero una cinque giornate di eventi musicali tra balli popolari e musiche di corte dal medioevo al III millennio. Il programma dettagliato lo si può consultare nel file allegato.
PUNTI MUSEALI E LABORATORI DIDATTICI
Pino dâAsti: collezione di strumenti per la lavorazione del legno, operativa, in gestione alla locale associazione âTerra, gente, boschi e memorieâ, che unisce la visita al punto museale con programmi didattici ed escursioni volti alla conoscenza e salvaguardia del patrimonio naturalistico locale.
Grazzano Badoglio: scavo archeologico simulato. Nella Valle di Roncrosio continuano le attività dello scavo simulato, dato in gestione alla associazione âArcheodidatticaâ; essa insegna a circa mille bambini lâanno come anche le piccole storie quotidiane (come è il caso del profumiere Titus Vetius vissuto realmente a Grazzano nel periodo imperiale) diventino parte di una grande storia collettiva.
CastellâAlfero, frazione Callianetto: Ciabot di Gianduja. Continua la promozione del teatro di figura e delle maschere locali, in primo piano quella di Gianduja, che di scuola in scuola insegna a vedere ogni oggetto domestico (una bottiglia, uno straccio, un tappo di sughero) come possibile componente di una grande storia. Di pochi mesi lâuscita del volume su Gianduja indirizzato ai ragazzi di ogni età . Il sito è gestito dalla associazione âAmici del Ciabotâ e al Comune.
Altavilla Monferrato: Museo del Tramways, si è inaugurato ufficialmente lo scorso agosto il punto museale stazione di Altavilla Monferrato. Ora la mitica locomotiva âDavenportâ è pronta, a tutto vapore, a percorrere alcune decine di metri di binario che lasciano comunque intravedere il fascino di una grande epopea. Anche per Altavilla sono in funzione servizi didattici e di promozione turistica, il sito è gestito dalla Associazione Museo del Tranways e dalla ditta Arfea autopulmann.
Castelnuovo don Bosco, frazione Morialdo: sono in dirittura dâarrivo i lavori per la apertura della Xiloteca (Museo del bosco) il cui allestimento è stato curato dallâIstituto dâArte di Asti; una decina di classi ne hanno studiato gli aspetti ludici, scientifici, scenografici. La prima attività del nuovo sito sarà proprio la mostra dei lavori e dei progetti dei ragazzi dellâIstituto dâArte. La gestione della struttura di Morialdo sarà inizialmente presa in carico direttamente dallâEcomuseo Bma
Berzano San Pietro, laboratorio della scrittura e della stampa: presso la chiesa di San Pietro si stanno aprendo i cantieri per lâultima fase dei lavori, cioè lâallestimento della chiesa e del suo intorno. Lâobiettivo è di riuscire a raccontare in che modo la scrittura, partendo dalla economia agricola, si sia evoluta fino a diventare strumento indispensabile e vitale per chiunque. Passaggio fondamentale di questo processo: dalle pietroline al computer è lâeccellenza artigiana che ha consentito di incidere tavole, copiare libri, inventare la stampa, realizzare il computerâ¦. Proprio in onore a questa figura: âlâartigianoâ, il sito di Berzano si pone in prima linea con il processo di valorizzazione della memoria locale. Il sito è gestito dallâEcomuseo in collaborazione con il Comune di Berzano e con il Ciraas (Centro Internazionale Ricerche Archeologiche Antropologiche e Storiche) Italia.
Montiglio Monferrato, museo del tempo contadino. Uno dei pilastri della cultura materiale ha ora una casa! Il calendario contadino potrà infine essere visitato in una sede prestigiosa come quella offerta dal Comune di Montiglio Monferrato. Con il contributo scientifico del professor Piercarlo Grimaldi e con quello del Maestro Mario Tebenghi sarà , a breve, già possibile visitare una prima sezione del museo, mentre sono già attivi i programmi didattici di antropologia e studio delle tradizioni contadine legate al tempo, alle stagioni, alle ore e così via.
Antignano, percorso a fiume sul tema del paesaggio. In un area incontaminata e recuperata, grazie allâazione del Comune di Antignano, si propone di realizzare un percorso a tema che spieghi (con cartelli e ricostruzioni) i mille modi di usare il fiume che, nel corso dei secoli, si sono affastellati gli uni sugli altri. Anche per questo tema sono già attivi i progetti didattici nelle varie scuole del territorio.
Piovà Massaia, il bosco dei flauti. La ormai ben nota installazione artistica di Erik Samach continua a stupire ed affascinare un sempre maggior numero di visitatori. Il percorso sonoro che si snoda a partire dalla chiesetta di San Tonco (un santo che non esiste ma che nasce dalla fusione tra la parola âToncoâ che significherebbe âboscoâ e la qualifica di Santo che è invece da attribuirsi ad Antonio da Padova, a cui è in effetti dedicata la cappella) per i boschi di Piovà Massaia, sul Circuito Escursionistico della Comunità Collinare Unione Versa Astigiana, ha come scopo quello di evocare un altro grande ed importante mito locale: quello delle streghe dei boschi, le Masche. La manutenzione del sentiero è presa in carico dal Comune, quella dei flauti dallâEcomuseo.
ATTIVITA' DIDATTICHE E IMMATERIALI
Adotta un sentiero: in collaborazione con Bibliolab di Cantarana e con la Provincia di Asti. Il programma didattico si ripropone di leggere alcuni sentieri del territorio, con particolare attenzione ai tracciati provinciali denominati âgreen waysâ con la collaborazione e lâaiuto di alcuni esperti: antropologi, naturalisti, attori, danzatori, musicisti, vignettisti, storici e letterati si sono messi a disposizione dei bambini e dei ragazzi per un progetto di conoscenza e lettura della propria terra di appartenenza.
Leggi, leggende, lunari: il calendario contadino, i riti, le ricorrenze, le regole. Questo progetto si ripropone di aiutare a interpretare le millenarie regole del mondo contadino come parte integrante della cultura contemporanea locale. Un passaggio che porta a vedere lâinvisibile, a guardare con occhi diversi la luna, a sapere che i ritmi della terra potrebbero anche averla vinta sui ritmi della città e degli uomini che la abitano.
Il fiume: proseguendo i progetti avviati lo scorso anno, anche questâanno grande successo ha riscosso la riscoperta del fiume e dei suoi mali. Sia le scuole medie, sia le scuole elementari si sono cimentate su questo tema con risultati stupefacenti. Ne sono testimonianza i libri e i cd che sono stati realizzati dalle diverse scuole coinvolte.
Redazione Aperta: scrivere, descrivere, comporre, stampare, comunicare; ben consci del fatto che la tradizione materiale è soprattutto una tradizione âoraleâ allâEcomuseo di Asti diamo molta importanza alla âparola scrittaâ. I ragazzi realizzano giornali, libri, cd-rom, mostre, siti internet e mappe culturali. Il fine è quello di prendere le antiche memorie e manipolarle con gli strumenti delle correnti tecnologie al fine di appropriarsene e di crearne di sempre nuove e moderne.
Archeokids: un viaggio nel mondo quotidiano della Antica Roma. Sulle tracce di un profumiere di cui è stata ritrovata la pietra tombale a Grazzano e di cui sappiamo solo il nome, la professione e il romanticismo testamentario: âlascio la mia casa e il mio campo ai miei figli purché depongano, sulla mia tomba, tutti gli anni, una rosaâ. Scavando scavando con palette e secchielli, sotto la ferrea guida di professionisti dellâarcheologia, emergono le tracce del passato recente, lontano, antico. Accanto al passato è possibile accostare i fasti e i dolori della conduzione di una moderna azienda vocata allâallevamento e allâaddestramento del cavallo.
Teatro di strada, di figura, di palcoscenico, di bosco: al grido di âogni luogo è il centro del mondoâ si sviluppa un percorso didattico che porta a credere che quello che conta è saper guardare e vedere (ascoltare e sentire; toccare e percepire). Solo in un secondo tempo è importante rappresentare. Manipolare oggetti di uso comune, percorrere un territorio, fotografare sempre e solo lo stesso albero, ogni giorno, per scoprire quanto sia, ogni giorno, diverso; questi e altri ancora sono le sperimentazioni che, quotidianamente, le insegnanti e gli insegnanti dellâEcomuseo propongono ai loro ragazzi con lâaiuto di esperti dei diversi settori artistici: mimi, danzatori, musicisti, attori, artisti sono stati i compagni di strada di questo cammino. Tra le collaborazioni più significative quelle con il Dipartimento Educazione di Castello di Rivoli, Compagnia degli Alfieri â progetto Cunte Mounfrà , Faber Teatre, Emanuela Arena, Daniele e Giuliano Contardo.
Singolar Tenzone: lo scorso anno si sono privilegiati i mille modi in cui era possibile fruire di un territorio, raccontarlo, danzarlo, percorrerlo a cavallo, in bici, in carrozza, âmangiarloâ tutti insieme. Con lâarticolato programma: âGirotondo in Valle Versaâ, si sono messi in moto spettacoli e circuiti che hanno coinvolto molti paesi. Questâanno lâesperienza si ripete con ambizioni ancora maggiori: rievocare le diverse âcolonne sonoreâ nei diversi periodi storici (dal medioevo ad oggi) sia nelle corti, sia nei cortili. Lo scenario di riferimento per questa manifestazioni (di danze, musiche e ballate) sono i comuni della Val Rilate, nei mesi di aprile e maggio.
Cunte Mounfrà : in collaborazione con la Compagnia degli Alfieri si è ripetuta per due anni consecutivi la grande scommessa di coinvolgere le popolazioni residenti nella costruzione di una partitura da âmettere in scenaâ con la partecipazione di attori professionisti. Sia nel caso del territorio di Pianalto Astigiano, sia nel caso, più recente, delle Colline Alfieri si tratta di scommesse vinte. La grande magia evocativa che la Compagnia degli Alfieri e la comunità di Valfenera hanno saputo sprigionare, in una storica serata, nella antica filanda, non sarà facilmente dimenticata e sarà di stimolo per iniziative future.
Teatro di Confine: recente collaborazione con Faber Teatre il progetto si propone di leggere e raccontare le memorie locali, con particolare attenzione a quei particolari territori che sono le terre di confine. In dettaglio, il progetto di articola sui bordi tra la Provincia di Asti e quella di Torino. Teatro, musica, canzoni, spettacoli, enogastronomia, storie di collina e storie di pianura, il bosco e il fiume⦠sono alcuni degli ingredienti di un cartellone che si snoda tra i mesi di Giugno-Agosto.
Aspettando il treno: un progetto nato da una ironica affermazione del sindaco di Altavilla, per il quale, in attesa di ottenere i finanziamenti per ripristinare i binari della antica linea di tramways a vapore, si poteva cantare nella stazione vuota. Questo progetto si è poi articolato in un appassionante viaggio con le retoriche e le suggestioni che i primi viaggi in treno (o in tramways) evocavano. In collaborazione con Faber Teater, lâassociazione museo del Tramways e la Provincia di Alessandria, il progetto culturale si ripropone di utilizzare la linea ferroviaria Asti-Casale, facendo correre però antichi treni a vapore e facendoli diventare palcoscenici e platee di una lunga storia fatta di partenze, arrivi ma, soprattutto, viaggi e incontri! (il progetto, se finanziato dalla Regione Piemonte, andrà in scena nellâautunno e primavera 2004-2005, anche in concomitanza con fiere e ricorrenze locali, come già avvenuto per la fiera della nocciola lo scorso anno a Castellero).
ATTIVITA' EDITORIALI E COMUNICAZIONALI
Collana Quaderni di Studio: prosegue il facile cammino di questa piccola collana editoriale che si ripropone di editare 73 volumi (uno per comune) su temi che ogni singola collettività trova importanti per valorizzare la propria memoria. Dalle antiche cartoline, alle storie minute, dalla valorizzazione del proprio patrimonio monumentale alle simbologie spirituali dei piccoli piloni votivi. Ogni comune, ricordiamo, può presentare il proprio progetto editoriale, la scaletta, i temi che intende sviluppare allâinterno della collana ecomuseale.
Collana Scuole: questa neo-nata serie è molto aggressiva e propone le geniali realizzazioni dei più piccoli. Dopo il volume del circolo di San Damiano sui viaggi, le culture e le identità che vivono e dialogano in astigiano, è stato pubblicato il volume del circolo di Villafranca, Villanova, San Damiano sul tema del fiume, dei suoi usi, dei suoi linguaggi. La scuola media di Montechiaro ha realizzato un cd-rom sul tema del fiume e la elementare di Cellarengo ha portato in stampa due giornali di classe sul tema della memoria locale.
Collana Cataloghi: Il libro su Gianduja, legato allâomonimo Ciabot, è già affiancato dal volume, nato in collaborazione con il Museo della Agricoltura del Piemonte (prof. Luciana Quagliotti) sul sito di Pino dâAsti. Sono in preparazione altri volumi su temi inerenti i siti e i laboratori ecomuseali. In particolare, sono in preparazione testi relativi alla luna e alle mappe culturali del territorio.
Rapporti con il Territorio e con gli altri Enti
Il primo referente sul territorio per lâEcomuseo Basso Monferrato Astigiano è ovviamente il suo ente gestore: il Gruppo di Azione Locale Basso Monferrato Astigiano. Mentre lâEcomuseo ha dei compiti e dei vincoli dati dalla legge istitutiva e dalla appartenenza alla rete regionale, il Gal ha come compito lo sviluppo del territorio attraverso la forte coesione delle forze interne ad esso. Lâaver generato piani e progetti di sviluppo, accanto ai piani e ai progetti culturali dellâEcomuseo, ha permesso al Gal di dare valore aggiunto agli uni e agli altri. In questo modo sono travasati nel progetto Leader Plus alcuni obiettivi prioritari per lo sviluppo e il completamento della rete ecomuseale (finanziamenti per i poli museali, per i laboratori,...) e sono stati possibili matrimoni e apparentamenti anche su altri progetti come quello per la valorizzazione delle fiere o quello sulla didattica.
La nascita delle Comunità Collinari ha indubbiamente consentito un enorme salto di qualità nella gestione dei rapporti con il territorio. La possibilità di confrontarsi con un organismo che raggruppava municipalità intenzionate a costruire strategie e politiche culturali comuni, ha indubbiamente arricchito e facilitato la trasmissione di idee, progetti e proposte. Anche la possibilità di costruire insieme piani di gestione per una rete come quella ecomuseale, molto diffusa e articolata sul territorio, ha subito colto le potenzialità future di un ente ancora in formazione ma molto attivo nel settore promozionale.
A lato delle attività che lâEcomuseo svolge con le Comunità Collinari, ci sono le consuete attività di rapporto con le istituzioni comunali, le pro-loco, le associazioni culturali e sportive. Sempre più lâecomuseo è inteso come un referente per le politiche di valorizzazione delle memorie locali, e questo, nel bene e nelle critiche, è sicuramente un fenomeno molto positivo. LâEcomuseo è ormai una realtà consolidata e presente. Un soggetto di cui sempre più persone credono, a ragione, di esserne parte.
Discorso a parte merita il rapporto che lâEcomuseo ha con il mondo della scuola. Ormai, dopo alcuni anni di rodaggio, le insegnanti e gli insegnanti utilizzano lâEcomuseo come tassello dei programmi didattici rivolti alla conoscenza del territorio. Lâelemento più importante sta proprio nella famigliarità con cui le insegnanti gestiscono le strutture dellâente regionale. Non si sentono referenti dellâEcomuseo, ma parti di esso. Non propongono progetti e idee, ma le sviluppano e le costruiscono direttamente. Sempre più le proposte didattiche si arricchiscono con le singole esperienze e le singole applicazioni, e ormai è consuetudine che tutti gli insegnanti parlino dellâEcomuseo senza alcun bisogno di fornire ulteriori spiegazioni in merito a ruoli e fini. LâEcomuseo anche per la scuola esiste e non bisogno spiegare più che cosa è! Il progressivo cambiamento anche linguistico (dal âvoi dellâEcomuseoâ a ânoi dellâEcomuseo di Astiâ) è un indicatore importante per segnalare un traguardo raggiunto e consolidato.
Gradualmente lâEcomuseo è entrato sempre più in connubio anche con le politiche culturali delle istituzioni di livello superiore come le due provincie di Asti e di Alessandria e le altre istituzioni locali, come le fondazioni bancarie, gli istituti di credito, gli altri enti regionali come i parchi. In tutti i casi in cui, la progettazione, vedeva coinvolti enti diversi, lâEcomuseo è sempre stato considerato come un referente importante e portatore di valori e obiettivi sentiti dalle comunità locali. Anche nel recente passato politiche di sviluppo provinciale, come il progetto âgreen waysâ, hanno trovato facili punti di contatto con quelle ecomuseali.
Nella speranza che sempre più cose si possano fare insieme e che siano la progettazione e la pianificazione a unire le risorse ci si limita a sottolineare la sempre presente collaborazione anche con le strutture vocate allo sviluppo turistico come lâAtl e i diversi consorzi di produttori agricoli e di fornitori di servizi.
ATTIVITA' ISTITUZIONALI REGIONALI
LâEcomuseo Basso Monferrato Astigiano è un ente regionale, dato in gestione al Gal Basso Monferrato Astigiano tramite apposita convenzione. Questa appartenenza al territorio, che convive con una appartenenza alla più vasta rete degli ecomusei regionali è uno stimolo a integrare le proprio politiche e le proprio linee di azione con quelle segnalate dalla Regione e valide per tutti gli enti ecomuseali.
Su questa scia sono nate le linee guida editoriali, il logo regionale per gli ecomusei, il portale internet, i progetti di rete, la collaborazione con gli altri ecomusei, la partecipazione alle riunioni regionali, la partecipazione ai work-shop e ai convegni, lâinvio del materiale redazionale e dei comunicati stampa. Tutto questo carico di lavoro non è mai andato, nel passato, a discapito di un caparbio lavoro sul territorio. Radicare lâecomuseo astigiano al territorio astigiano ha significato presentarsi alla rete regionale con una identità forte e solidale, che ha permesso di confrontarsi sia con ecomusei di area vasta (quelli biellese, vercellese, del cusio) sia con quelli piccoli e molto piccoli (come gli ecomusei occitani o quelli localizzati in provincia di Torino).
Oggi, ad una cresciuta coscienza locale delle potenzialità e dei ruoli dellâecomuseo, fa da contraltare un accresciuto ruolo della Regione Piemonte nel panorama nazionale e internazionale (la Regione Piemonte è stata la prima a legiferare in materia di ecomusei). La sfida sta nel continuare a mantenere questa fertile tensione tra appartenenza alla rete regionale (nazionale, internazionale) e il rimanere caparbiamente legati alle proprie specificità locali. Si tratta di moltiplicare gli sforzi e di utilizzare sempre più il ricchissimo patrimonio umano che lâecomuseo astigiano ha sempre avuto in grande abbondanza e che consente di essere sempre presente nelle occasioni istituzionali regionali e in quelle locali.
In conclusione, bisogna ricordare che nulla di tutto quanto ha prodotto lâEcomuseo sarebbe stato possibile senza la profonda passione delle persone che lavorano al suo interno. In particolare, il sempre ricco e rinnovato gruppo di lavoro che quest'anno è formato da giovani e meno giovani esperti nei diversi settori, da insegnanti, sindaci, produttori, appassionati e volontari.
Fonte: Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano