Cultura
ALLA BIENNALE DI VENEZIA E' POSSIBILE AMMIRARE "LA STANZA DELL'ARTISTA" DI LOREDANA RACITI
Atmosfere surreali e un’ambientazione quasi cinematografica, un luogo in cui entrare per percepire la profonda intimità di chi crea. Un viaggio che, a partire dal 2000, si apre a una ulteriore trasformazione emotiva per impossessarsi della materialità della natura
09 giugno 2007 | T N
Sabato 9 giugno, alle 18 e 30, l'atteso momento dell'inaugurazione. Da non perdere. C'è curiosità e attesa intorno a Loredana Raciti e all'esposizione che la vede protagonista nellâambito degli eventi collaterali della cinquantaduesima Esposizione internazionale dâarte, La Biennale di Venezia.
Allâinterno della prestigiosa cornice del Presidio Militare di Riva degli Schiavoni a Venezia è possibile infatti visitare âLa Stanza dellâArtistaâ di Loredana Raciti, a cura della Soprintendenza al Polo Museale Romano e del Museo Nazionale di Castel SantâAngelo.
La grande installazione darà modo al visitatore di entrare in stretto contatto con lâintima ispirazione dellâartista, in uno spazio dove lo spirito creativo trova espressione.
Racchiusa in un cubo dalle spiccate caratteristiche multimediali e tecnologiche, la visione emozionale dellâopera prende forma in questa Stanza ideale, dove ogni singolo oggetto è significativo e simbolico, nel preciso intento dellâartista di ricreare lâatmosfera di ricerca, coinvolgendo lo spettatore in un multiforme
percorso di emozioni visive e intellettive.
Secondo il professor Claudio Strinati, âla Stanza non solo è il laboratorio dove lâopera viene pensata elaborata e formulata, ma è anche lâopera stessa, nel momento della sua presentazione e spiegazione nella sua perfetta compiutezza. Eâ una sorta di epifania interiore dellâartista che tuttavia non ha lo scopo di creare uno spazio di contemplazione o di sosta dellâimmaginazione, ma, al contrario , intende sollecitare un discorso attivo in cui la Stanza funge da scrigno di aspettative ben concrete, attraverso le quali si possa recuperare quella sorta di stupefazione cui il processo creativo è implicitamente legato, ma in una prospettiva di felicità e di reale coinvolgimento emotivoâ.
Lâinstallazione è stata sviluppata come un unico progetto, sincresia tra arte, elementi tecnologici e materiali dâavanguardia.
Loredana Raciti approda a questo progetto dopo un lungo percorso artistico, iniziato nel 1996 con la ripresa della tecnica collage di matrice cubista, reinterpretata con fotogrammi cartacei che spaccano sfondi cromatici. La Sua cultura eclettica e cosmopolita la porta ad abbracciare metropolismo, pragmaticamente teorizzato da Achille Bonito Oliva, e sperimentazioni che riflettano la moderna comunicazione mediatica e il condizionamento rispetto alla coscienza collettiva; una battaglia contro la pressione psicologica e contro i luoghi comuni, come ben evidenziano i lavori esposti al Complesso Vittoriano a Roma.
Il viaggio artistico a partire dal 2000 compie un ulteriore trasformazione emotiva, impossessandosi della materialità della natura e dei vivi colori della terra: intensi colori dal giallo ocra al rosso pompeiano compongono i lavori, dove lâanimo intimista dellâartista emerge, scalfito da rigidi chiodi che contornano le cornici. Lâapice coloristico e la pienezza delle forme travolgenti si esprimono nella mostra del 2003 alla Peggy Guggenheim Collection di
Venezia, felice momento creativo e dâispirazione. Nel 2005-2006 la presenza dellâartista al Mart di Rovereto con âIl canto di Ishtarâ allâinterno della mostra âLa danza delle avanguardieâ e in novembre al Teatro Nazionale dellâOpera di Bucarest con la mostra-spettacolo âCorpi vibranti, danzano in voloâ conferma la definitiva internazionalità di Loredana Raciti. Lâoriginale creatività affascina lo spettatore con pitture dinamiche e musicali che si animano attraverso la sinuosità del movimento corporeo di danzatrici orientali.
Ora il viaggio interpretativo dellâartista, sempre in continuo evolversi, giunge qui a Venezia alla visione tridimensionale della sua ispirazione, âLa Stanza dellâArtistaâ.
Nellâinterno, agli elementi artistici, la Porta luminosa, la Lampada di Aladino, il Tavolo del Bosco, unità reali ed emblematiche, proposti âin una sorta di laboratorio della surrealtà â fa da controcanto YellowTale, videoframe
di un minuto e otto secondi dal ciclo P/Art, a painting in motion.
âUn progetto universale, democratico, contemporaneo, funzionale, dilagante, altamente emotivo e comunicativoâ, totalmente fruibile e libero potendo essere infatti scaricato in formato MP3 e su qualsiasi altro supporto digitale, proponendosi come modulo dâarte che non si nega alla tradizione, ma si evolve. Come ben spiega il critico Valerio Dehò: âI frames del video vengono così composti secondo associazioni e rimandi di tipo pittorico, dando una chiave di lettura indicativa della volontà dellâartista di stabilire un rapporto fisico tra le immagini in movimento e lâopera. Una nuova forma di arte in movimento sintetizzata da tratti pittorici di impatto di colore, un ragionamento per immagini in cui il colore di volta in volta detta la tonalità â.
Come descritto in catalogo, nel testo antologico dalla curatrice della mostra, il critico Fabrizia Buzio Negri scrive che: âP/Art rifugge lâunivocità convergente dello schermo attraverso una diaspora cromatico/musicale di brani che
guidano entro lâidea stessa dellâimmagine, come cifra di riferimento di un mondo interiore. YellowTale è il grano maturo simbolicamente riferito, con il vento che scompiglia le meraviglie della Natura, a unâEssenza divina generosamente disposta verso lâanimo umanoâ.
La multimedialità dellâinstallazione e lâuso di avanzate tecnologie per la realizzazione di questo progetto di contaminazione artistica non si discostano dunque âdallâintensità emozionale dellâopera ripercorsa attraverso
una estensione tridimensionale che non si allontana dalla sua radice concettualeâ.
Le pareti blu cobalto accentuano lâatmosfera onirica, il mondo visionario di magia e mistero che La Stanza racchiude. La Lampada di Aladino, faro di luce nellâombra, rappresenta lâavverarsi di un desiderio di sentimento, un messaggio di risveglio; la Porta luminosa infonde il senso di precarietà dellâesistenza, dove le due libellule, simboli del misticismo e dellâaldilà , cercano di porsi come spiriti guida dellâanima; il Tavolo del Bosco rimanda alla Natura, nellâinscindibile legame che ogni uomo ha con gli altri esseri viventi e dunque un monito al rispetto della vita e allâanimo infantile di ognuno; il Letto giapponese con cuscino di legno simboleggia il rigore e il dolore del sacrificio che lo spirito dellâartista incalza indossando gli Stivali volanti per cavalcare la libertà espressiva e artistica del proprio pensiero.
Lâimpianto emozionale-ideale della Stanza ben si concilia dunque con lâavveniristica tecnologia applicata per la costruzione della struttura, realizzata da 3M, con lâutilizzo per la parte interna di una particolare pellicola a stratificazione di colore che ripropone fedelmente in stampa, a seguito di una campagna fotografica effettuata, il pavimento dello studio romano di Loredana Raciti.
Lâobiettivo di sincresia tra opera dâarte, tecnologia e innovazione è accentuato anche dallâapplicazione per lâesterno di un progetto di nanotecnologia consolidato da ricerche del Politecnico di Milano: i moduli
costruttivi di base della struttura della Stanza sono stati rivestiti con mattonelle ceramiche fotocatalizzatrici, che grazie al processo di ossidazione della pellicola di titanio della quale sono ricoperte, consentono lâabbattimento delle sostanze inquinanti presenti nellâambiente.
âUn nomadismo aperto a culture intriganti, lungo lâasse Oriente-Occidente, - descrive Fabrizia Buzio Negri - deposito di potenzialità espressive dalla soggettività autobiografica alle prospettive spesso contraddittorie del presente. Con la libertà di viaggiare nei territori sconfinati della fantasia. Il tempo scorre inarrestabile: âLa Stanza dellâArtistaâ materializza il suo sentire e il suo pensare, inizio e fine di una profonda intimità , luogo della dispersione emozionale/intellettuale e, insieme, unicum su cui poggia lâenergia della creatività â.
Come lâartista stessa racconta âla Stanza dellâArtista è un mondo intriso di simboli e atmosfere surreali, unâambientazione quasi cinematografica, un luogo in cui entrare e percepire lâintimità dellâartista, un posto dove ogni installazione racconta il percorso creativo svolto e a un volteggiare quasi a rallentatore, benché si intuisca la frenesia delle mani dellâartista, nel suo bisogno di esprimersi e portare a compimento il suo lavoro, il suo maniacale bisogno di donarsi creandoâ.
LA MOSTRA NEI DETTAGLI
52. Mostra Internazionale dâArte Biennale di Venezia 2007
Loredana Raciti âLa Stanza dellâArtistaâ
Venezia, Chiostro del Presidio Militare - Riva degli Schiavoni
Mostra a cura di Fabrizia Buzio Negri, nellâambito degli Eventi Collaterali della
52. Esposizione Internazionale dâArte, La Biennale di Venezia
Catalogo Ed. Leonardo Mondadori International
con saggi di Fabrizia Buzio Negri, Claudio Strinati, Valerio Dehò
9 giugno- 21 novembre 2007
Orari: da martedì a domenica 9.30-13.30 / 15.30-19
Fino al 30 settembre apertura prolungata giovedì e venerdì alle 21.30
Chiuso il lunedì - Ingresso libero
UN RITRATTO ESSENZIALE DELL'ARTISTA
Loredana Raciti è nata a Khartoum, in Sudan, il luglio del 1959, da madre montenegrina e padre italiano. Trascorre l'infanzia in un clima multietnico, per poi trasferirsi a Roma, dove ancora oggi vive e lavora, a seguito del colpo di Stato nel suo Paese natale. Tra le mostre pubbliche è bene ricordare le seguenti:
- 2006: Angeli e Angeli
Museo Nazionale Castel Sant'Angelo, Roma
- 2005: Il canto di Ishtar
Installazione, DVD di 7 min. alla grande mostra, "La Danza delle Avanguardieâ - Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
- 2004: Anima in Victoria
Concurso Nacional de ideas y estudios previos para la construcion del Monumento a las victimas del 11 M', Madrid.
- 2003: Psicogrammi
Presentazione ufficiale a cura delle Fondazione 3M presso la collezione Peggy Guggenheim, Venezia.
- 2001: Sotto un unico cielo
Acquario Romano, Roma.
- 2000: Metropolismo - Sei casi di pittura telematica
Complesso del Vittoriano, Roma.
Fonte: Valentina Zolla Comunicazione
Sito dellâartista: link esterno